Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' terapeutico per il malato di Alzheimer ascoltare molta musica di Natale nelle feste?

La musica è stata spesso descritta come un linguaggio universale, e gli studi hanno dimostrato che la musica può influenzare le onde cerebrali, la circolazione nel cervello e gli ormoni dello stress.


Anche se non ci sono proclami che la musica possa curare una malattia, la ricerca ha dimostrato i benefici della musica in vari modi: riduce lo stress e l'ansia, aiuta le persone a dormire meglio, spesso aiuta ad alleviare il dolore, migliora la comunicazione, è un modo per esprimere i sentimenti, promuove la riabilitazione fisica e migliora la memoria.


La musica ha anche dimostrato di aiutare la memoria e le competenze linguistiche, di contribuire a frenare comportamenti aggressivi o agitati e anche di innescare una risposta da un paziente non verbale di morbo di Alzheimer (MA) di fase avanzata.


L'attitudine e l'apprezzamento musicali sono due abilità che rimangono nei soggetti con MA molto tempo dopo che sono svanite le altre abilità; in tal modo, la musica può avere un modo di raggiungere la persona al di là della malattia.


La musica motiva e ispira, ed è un mezzo potente e non minaccioso, e alcune persone con MA reagiscono positivamente, godendo di umore e stati emotivi migliori. Anche il ritmo e la struttura della musica, che possono indurre una persona a battere le dita dei piedi o a battere le mani, possono costituire una forma di esercizio.


La musica di Natale spesso fa risorgere ricordi nelle persone con MA o demenza. Perché il cervello organizza la musica attraverso il ritmo e la melodia, essa aiuta gli individui colpiti a ricordare diversi aspetti e momenti della loro vita. La musica nel periodo natalizio può essere gioiosa, spiritualmente potente, edificante e confermante.


I pazienti con MA e demenza apparentemente si riconnettono ai ricordi innescati dalla musica ed è molto terapeutico raccontare i propri ricordi dei brani tradizionali di Natale, in quanto può innescare la conversazione e l'interazione con l'individuo.


Ricorda tuttavia che ci dev'essere un equilibrio nella quantità di musica di Natale da ascoltare. Troppa può essere travolgente e causare attacchi di ansia, depressione o tristezza. Troppo poca può rubare l'individuo della gioia della stagione e delle opportunità per ricordare il passato e estrarre ricordi conservati con gli altri.


Un nuovo studio della British Academy of Sound Therapy suggerisce che ascoltare 78 minuti di musica ogni giorno fa bene alla salute mentale e alla qualità della vita. L'Accademia raccomanda anche una formula specifica per un esito positivo: 14 minuti di musica edificante per sentirsi felici, 16 minuti di musica rilassante per sentirsi rilassati, 16 minuti di musica che ti aiuta a superare la tristezza, 15 minuti di musica motivante per aiutare la concentrazione e altri 17 minuti di musica che aiuta a gestire la rabbia.


Questa formula può essere praticata da chiunque, e i caregiver possono creare una playlist di musica di Natale che segue questa struttura per migliorare l'umore e i comportamenti dei loro cari.


Inoltre, il caregiver può integrare la musica di Natale con le attività familiari o preferite della stagione. Accoppiare le attività con la musica può aiutare la persona interessata a sviluppare un ritmo che può aiutarla a richiamare i ricordi delle attività, con la possibilità di migliorare le capacità cognitive nel corso del tempo.


Anche se la stagione delle feste può essere talvolta impegnativa, i caregiver possono aspirare ad accogliere la stagione, incoraggiando i loro cari a condividere tutti i loro ricordi di Natale.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)