Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dimostrata fattibilità della diagnosi di Alzheimer con esame del sangue

Ricercatori della University of California di Los Angeles hanno trovato la prima evidenza che si potrebbe sviluppare un semplice esame del sangue per confermare la presenza di proteine di amiloide-​​beta nel cervello, una caratteristica dell'Alzheimer.


Anche se circa 5 milioni di americani vivono con l'Alzheimer, attualmente non esiste alcun test affidabile basato sul sangue per la malattia neurodegenerativa che è la sesta causa di morte negli Stati Uniti.


Usare i biomarcatori (una firma di proteine ​​nel sangue che indica la presenza di una malattia) nel sangue, per diagnosticare l'Alzheimer, potrebbe essere un progresso cruciale.


"I biomarcatori del sangue avrebbero l'importante vantaggio di essere sicuri, convenienti e facili da gestire per grandi gruppi o nelle aree rurali, e quindi potrebbero avere un enorme impatto sulla cura clinica e pure sugli studi clinici", ha detto il dottor Liana Apostolova, direttrice del laboratorio di neuroscansione del Mary S. Easton Center for Alzheimer's Disease Research dell'UCLA e capo del team di ricerca. I risultati dello studio sono apparsi sulla rivista Neurology.


L'Alzheimer può essere diagnosticato definitivamente soltanto esaminando il tessuto cerebrale dopo la morte. Mentre le persone sono vive, i medici devono fare affidamento su misure indicative (i biomarcatori), insieme ai sintomi cognitivi, come la perdita di memoria.


I due metodi attuali per determinare la formazione di amiloide-beta, caratteristica dell'Alzheimer, hanno entrambi degli inconvenienti:

  1. Il fluido cerebrospinale può essere ottenuto da pazienti, ma ciò richiede un prelievo spinale, una procedura invasiva che comporta il rischio di danni ai nervi e che ha altri gravi effetti collaterali.
  2. L'altro metodo, la PET amiloide, pur se efficace, espone i soggetti alle radiazioni. La scansione PET è anche costosa e non è in genere coperta da assicurazione come test diagnostico. Inoltre, pochi centri medici hanno la tecnologia.


Per il loro studio, i ricercatori dell'UCLA hanno sviluppato una semplice firma per prevedere la presenza di amiloidosi cerebrale (l'accumulo di amiloide nel cervello) tra diverse proteine ​​del sangue note per la loro associazione con l'Alzheimer, insieme alle informazioni di routine ottenute nel corso di un controllo clinico sui pazienti sospettati di avere la malattia, come ad esempio i risultati dei test di memoria e della risonanza magnetica strutturale.


Con campioni di sangue e altri dati dei pazienti con decadimento cognitivo lieve che avevano partecipato all'Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative (un'ampia collaborazione pubblico-privato inizioata nel 2004), i ricercatori dell'UCLA hanno scoperto che il loro metodo potrebbe essere usato per predire la presenza di amiloide nel cervello con una precisione moderata.


"Il nostro studio suggerisce che i gruppi di proteine ​​nel sangue possono essere usati per stabilire la presenza di patologia di tipo Alzheimer nel cervello, in modo sicuro e con invasività minima", ha detto la Apostolova. "Abbiamo bisogno di perfezionare e migliorare la potenza di questa firma, introducendo nuovi parametri correlati alla malattia, ma questo [studio] ci dice che un tale test è fattibile e potrebbe essere sul mercato in breve tempo".


Anche se non esiste un trattamento che può fermare o invertire la progressione dell'Alzheimer, un test non invasivo, economico e affidabile per la diagnosi della malattia potrebbe risparmiare alle persone affette da demenza e alle loro famiglie l'ansia associata all'incertezza, riferirli prima ai servizi di supporto, e migliorare la loro probabilità di beneficiare di progressi attuali e futuri nel trattamento.


Un tale test avrebbe anche un impatto importante sulla ricerca. "Con l'avvento della scansione PET amiloide ci stiamo rendendo conto che ben il 25-30 per cento dei soggetti che si iscrivono agli studi clinici di Alzheimer risultano non avere la malattia", ha detto la Apostolova. "Questo rende difficile misurare gli effetti del trattamento in fase di test".

 

*****
Altri autori dello studio includono Kristy Hwang, David Avila, Omid Kohannim, David Elashoff e Sophie Sokolow, tutti dell'UCLA; Edmond Teng dell'UCLA e del Veterans Affairs Greater Los Angeles Healthcare System; Paul Thompson della University of Southern California; Clifford Jack dalla Mayo Clinic; William Jagust dalla UC Berkeley; Leslie Shaw e il dottor John Trojanowski della University of Pennsylvania School of Medicine; e il dottor Michael Weiner dell'Università di Pittsburgh e del Department of Veterans Affairs Medical Center di San Francisco.

Vari enti hanno finanziato lo studio, tra cui l'UCLA Easton Consortium for Alzheimer’s Drug Discovery and Biomarker Development, il National Institute of Mental Health, e l'Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. La lista completa è nella pubblicazione.

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: L. G. Apostolova, K. S. Hwang, D. Avila, D. Elashoff, O. Kohannim, E. Teng, S. Sokolow, C. R. Jack, W. J. Jagust, L. Shaw, J. Q. Trojanowski, M. W. Weiner, P. M. Thompson. Brain amyloidosis ascertainment from cognitive, imaging, and peripheral blood protein measures. Neurology, 2015; 84 (7): 729 DOI: 10.1212/WNL.0000000000001231

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)