Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quali sono i fattori chiave per sostenere la qualità della vita nella demenza?

Una solida analisi delle ricerche precedenti ha identificato quali fattori si possono puntare per fare in modo che le persone vivano nel modo migliore possibile con la demenza.


Lo studio, condotto dall'Università di Exeter e pubblicato sulla rivista Psychological Medicine, ha rilevato che buone relazioni, impegno sociale, migliore funzionamento quotidiano, buona salute fisica e mentale e un'assistenza di alta qualità erano tutti collegati a una migliore qualità della vita delle persone con demenza.


La prof.ssa Linda Clare, dell'Università di Exeter, ha dichiarato: "Questa ricerca supporta l'identificazione delle priorità nazionali per aiutare le persone a vivere nel modo migliore possibile con la demenza. Mentre molte indagini si concentrano sulla prevenzione e su trattamenti migliori, è altrettanto importante capire come possiamo ottimizzare la qualità della vita dei 50 milioni di persone in tutto il mondo che hanno la demenza. Ora abbiamo bisogno di sviluppare dei modi per mettere in atto queste scoperte e fare la differenza nella vita delle persone, supportando relazioni, impegno sociale e funzionamento quotidiano, affrontando problemi di salute fisica e mentale e garantendo un'assistenza di alta qualità".


La ricerca, finanziata congiuntamente dal Consiglio Ricerca Economica e Sociale e dal National Institute for Health Research, ha visto la collaborazione tra la London School of Economics, le università di Sussex, Bangor, Cardiff, Brunel e New South Wales in Australia, e il King's College di Londra.


Il team ha effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi per esaminare tutte le prove disponibili sui fattori associati alla qualità della vita delle persone con demenza. Gli studi inclusi sono 198, con i dati di oltre 37.000 persone.


Lo studio ha rilevato che i fattori demografici come sesso, stato civile, istruzione, reddito o età non erano associati alla qualità della vita nelle persone con demenza. E neppure il tipo di demenza.


I fattori legati alla scarsa qualità della vita includono scarsa salute mentale o fisica, difficoltà come agitazione o apatia e bisogni insoddisfatti.


I fattori legati a una qualità migliore della vita includono

  • buoni rapporti con familiari e amici,
  • essere inclusi e coinvolti in attività sociali,
  • essere in grado di gestire le attività quotidiane,
  • avere credenze religiose.


Molti altri fattori hanno mostrato associazioni piccole ma statisticamente significative con la qualità della vita. Questo suggerisce che il modo in cui le persone valutano la qualità della loro vita è legato a molti aspetti della loro vita, ognuno dei quali ha una modesta influenza. È probabile che in una certa misura gli aspetti che sono più importanti possano essere diversi per ogni persona.


È comunque limitata l'evidenza (derivante da studi longitudinali) su ciò che prevede se qualcuno sperimenterà o meno una buona qualità della vita nelle fasi successive. L'indicatore migliore era la valutazione iniziale della qualità della vita della persona. Ciò evidenzia ancora una volta l'importanza di ottimizzare la qualità della vita fin dalle prime fasi della convivenza con la demenza.


Il Dr Anthony Martyr, primo autore dello studio, dell'Università di Exeter, ha dichiarato: "Mentre in generale è più difficile mantenere una buona qualità della vita con il progredire della demenza, abbiamo trovato poche prove che dimostrano cosa predice se la qualità della vita migliorerà o diminuirà nel tempo. Il programma IDEAL che stiamo attualmente conducendo seguirà persone che vivono con demenza per diversi anni e aiuterà a rispondere a questa domanda".

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Anthony Martyr, Sharon M. Nelis, Catherine Quinn, Yu-Tzu Wu, Ruth A. Lamont, Catherine Henderson, Rachel Clarke, John V. Hindle, Jeanette M. Thom, Ian Rees Jones, Robin G. Morris, Jennifer M. Rusted, Christina R. Victor and Linda Clare. Living well with dementia: A systematic review and correlational meta-analysis of factors associated with quality of life, well-being and life satisfaction in people with dementia. Psychological Medicine, 1-10. doi:10.1017/S0033291718000405

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)