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Proteine anomale nell'intestino potrebbero contribuire allo sviluppo dell'Alzheimer

Un nuovo studio pubblicato su The Journal of Physiology ha dimostrato che l'accumulo di proteine mal ripiegate nell'intestino potrebbe contribuire allo sviluppo dei sintomi di tipo Alzheimer nei topi. Ciò potrebbe suggerire un nuovo approccio terapeutico...

Farmaco per asma può essere un potenziale trattamento di Alzheimer

salbutamol asthma inhalerUn inalatore di salbutamolo per l'asma (se ulteriori ricerche avranno successo, dovrebbe essere messo a punto un nuovo metodo di invio).Un nuovo studio rivela che il salbutamolo, farmaco comune per l'asma, può essere un trattamento potenziale per il morbo...

'Dove sono le chiavi?' e altre scelte fondate sulla memoria, sondate nel cervello

La maggior parte di noi conosce quella sensazione di cercare di recuperare un ricordo, che però non arriva subito. Forse stai guardando una commedia romantica con quella famosa attrice caratterista che interpreta sempre la migliore amica e ti ritrovi...

La stimolazione cerebrale profonda non aumenta il rischio di demenza

C'è una buona notizia per le persone con Parkinson [per lo meno per quelle più giovani, e con sintomi più lievi]: un nuovo studio, pubblicato il 1 luglio 2020 on line su Neurology®, dimostra che la stimolazione cerebrale profonda non aumenta il...

Accumulo cerebrale di ferro collegato al declino cognitivo dell'Alzheimer

Schmidt feature imageSchema della risonanza magnetica. Sinistra: segmentazioni corticali e sottocorticali sovrapposte registrate in spazio R2*. Destra: Mappa R2* corretta per disomogeneità del campo macroscopico, dove sono stati calcolati i valori mediani R2* per ogni regione e...

La plasticità può rendere i neuroni vulnerabili all'Alzheimer

ec2 neuronsI principali neuroni nello strato della corteccia entorinale assistono la memoria e la navigazione e sono tra i più vulnerabili all'Alzheimer. I neuroni ECII (in verde enll'immagine) hanno un rischio così alto perché si rimodellano spesso, diventando...

Invecchiando, tendiamo a condividere meno i nostri ricordi

Nel momento in cui le persone arrivano a una certa età, hanno accumulato abbastanza esperienza di vita da avere molte storie da raccontare sulla vita 'dei bei tempi andati'. Tuttavia, un nuovo studio suggerisce che più è anziana una persona, meno è...

ApoE4 primo fattore genetico di rischio dell'Alzheimer: come mette in pericolo il cervello?

ApoE3 and ApoE4Legandosi all'ApoE3, il recettore sortilin (rosso) può ritornare alla superficie cellulare e ripetere il processo. Legando l'ApoE4 si raggruma all'interno della cellula e non funziona più. Fonte: © AG Willnow, MDCL'apolipoproteina E4 è considerata il più...

Non è solo Alzheimer: delineata nuova forma mista di demenza

Uno studio sull'invecchiamento e la salute del cervello, in esecuzione da lungo tempo all'Università del Kentucky, ha ancora una volta portato a importanti nuove scoperte, mettendo in evidenza una forma complessa e sotto-riconosciuta di demenza. Il lavoro...
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Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei topi

mouse dopaminergic neuronsSinistra: cervello di topo prima della riprogrammazione, con i neuroni dopaminergici in verde. Destra: cervello di topo dopo la riprogrammazione con il trattamento oligonucleotide antisenso PTB, che ha convertito gli astrociti in neuroni dopaminergici...

Diversi 'sottotipi' di Alzheimer possono essere collegati a modifiche diverse della Tau

different types of tauUn singolo monomero tau codifica diverse conformazioni di assemblaggio e ciascuna di esse porta a modelli distinti di patologia.Un nuovo studio rivela una possibile ragione biologica per cui il morbo di Alzheimer (MA) avanza a ritmi diversi nei diversi...

Nanoparticelle d'oro possono salvare dalla morte i neuroni

Brain and neurotransmitters by Alexandr MitiucGrafica: Alexandr MitiucUno studio coordinato da ricercatori italiani ha sviluppato delle nanoparticelle d'oro con l'obiettivo di ridurre la morte cellulare dei neuroni esposti a sovreccitazione.Lo studio è il risultato di una collaborazione...

Perché più donne hanno l'Alzheimer degli uomini? Non è solo perché vivono più a lungo

Le donne di mezza età sono più propense degli uomini ad avere cambiamenti nel cervello legati al morbo di Alzheimer (MA), come rilevato dalle scansioni, anche quando non ci sono differenze di pensiero e di memoria. Questo può essere associato a...

Le malattie infiammatorie intestinali sono legate al raddoppio del rischio di demenza

Healthy Intestine Colitis Crohn DiseaseDa sinistra, sezione di un intestino sano, con malattia di Crohn e con colite ulcerosa.Le malattie infiammatorie intestinali (IBD, Inflammatory bowel disease), che comprendono la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, sono legate ad un rischio più che...

Humanin, la proteina dei mitocondri che sembra regolare salute e longevità

Un nuovo studio condotto da ricercatori della University of Southern California è il primo a dimostrare che una piccola proteina ha un grande impatto sulla salute e sulla longevità, sia degli animali che dell'uomo.I ricercatori hanno esaminato...

Difetti nei vasi capillari della retina dell'occhio possono predire l'Alzheimer

degenerated pericytes green with accumulation of amyloid beta red in AD retinaCellule vascolari degenerate (periciti, in verde), con accumulo di amiloide-beta vascolare (in rosso) nella retina di paziente con Alzheimer.Il morbo di Alzheimer (MA) nelle prime fasi colpisce l'integrità dei piccoli vasi sanguigni nella retina dei...

Scoperte nuove alterazioni cerebrali indotte dal primo fattore di rischio genetico dell'Alzheimer

APOE4 astrocytes with altered lipid accumulationAstrociti APOE4 di coltura con un accumulo alterato dei lipidi. Uno studio condotto all'Institut de Neurociències (INC-UAB) di Barcellona mostra che l'ApoE4, il principale fattore di rischio genetico del tipo più comune di morbo di Alzheimer (MA), produce...

Obesità legata a un rischio più alto di demenza

L'obesità è associata ad un rischio più alto di demenza fino a 15 anni più tardi, secondo un nuovo studio eseguito alla University College London, che suggerisce che il controllo del peso potrebbe avere un ruolo significativo nel ridurre il rischio.I...

Pressione di pulsazione: un nuovo obiettivo terapeutico contro la demenza

Uno studio recente pubblicato su Frontiers in Neuroscience, delinea un percorso di declino cognitivo indotto-da-pressione-di-pulsazione che mette in luce il motivo per cui i trattamenti precedenti per la demenza possono aver fallito e propone nuove...

Il declino cognitivo precede quello fisico negli anziani

Gli esperti concordano sul fatto che gli anziani che rimangono fisicamente attivi tendono a rimanere anche mentalmente acuti fino all'età molto avanzata. Questo è in genere spiegato in termini di riserva cognitiva, che è considerata una sorta di scudo...

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Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

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Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

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Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

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Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

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Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

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Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

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L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

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In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

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Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

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Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

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È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

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