Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anche i 'Millennials' dovrebbero preoccuparsi dell'Alzheimer

Uccide più persone dei tumori al seno e alla prostata combinati: negli Stati Uniti c'è un nuovo caso di Alzheimer ogni 66 secondi, il che lo rende la sesta causa di morte in quel paese.


Forse la parte più allarmante della malattia è che sta crescendo ad un ritmo rapido, e alcune stime dicono che i casi potrebbero triplicare da qui al 2050. Tuttavia, non è disponibile ancora alcuna cura o trattamento di prevenzione dimostrati, e molti esperti avvertono che deve arrivare "il più presto possibile" una cura o una svolta nel trattamento, non solo per la gli anziani, ma anche per i Millennials [o Generazione Y, persone nate tra il 1980 ed il 2000, che hanno ora da 15 a 35 anni].


"Questo sarà un problema finanziario schiacciante per i Millennials nel momento in cui saranno anziani, a meno che non lo affrontiamo ora. L'altro aspetto è che i loro genitori sono a rischio di sviluppare anche prima la malattia, e questo disturbo è un fardello enorme su tutta la famiglia e non solo sul paziente", ha detto Eric Reiman MD, direttore esecutivo del Banner Alzheimer's Institute.


Nel 2016, l'Alzheimer e le altre demenze costeranno alla nazione 236 miliardi di dollari, secondo l'Alzheimer's Association. I caregiver familiari spesso spendono fino a $ 5.000 all'anno del proprio denaro per occuparsi dei loro cari. Ma il pedaggio è costituito da altro, oltre al denaro: circa la metà dei caregiver familiari primari diventano clinicamente depressi nell'aiutare i loro cari a convivere con la malattia. "Spesso sono fisicamente esausti e frustrati. Si sentono impotenti, senza un posto a cui rivolgersi", ha detto Reiman.


La scorsa settimana, la comunità di Alzheimer ha subito un duro colpo quando un farmaco sperimentale attesissimo della Eli Lilly (il solanezumab), che in precedenza si era dimostrato promettente nel rallentare il deterioramento del pensiero e della memoria, alla fine ha fallito nello studio clinico definitivo. La notizia ha fatto precipitare il prezzo delle azioni del gigante farmaceutico: dall'inizio dell'anno il tonfo è stato di quasi il 18%.


"Siamo rimasti molto delusi nel sentire le notizie. Eravamo molto fiduciosi per questo farmaco. E' da oltre 10 anni che non eravamo ​​così vicini. Abbiamo bisogno di nuove terapie ora", ha detto Jim Hendrix, direttore delle iniziative scientifiche globali dell'Alzheimer's Association. Secondo lui, i finanziamenti sono uno dei problemi più grandi nell'affrontare la malattia e l'obiettivo [governativo] di trovare un trattamento entro il 2025.


"L'Alzheimer è cresciuto del 71%, mentre altre malattie come il cancro o le malattie cardiache sono in calo e la ragione di ciò è perché stanno ricevendo i finanziamenti di cui hanno bisogno", ha detto. "La linea di fondo è che abbiamo bisogno di 2 miliardi di dollari in fondi federali e in questo momento siamo a 991 milioni".


L'Alzheimer's Association dice che se il governo federale investisse tutti i 2 miliardi all'anno, come raccomandato dalla comunità scientifica, potrebbe alla fine recuperare il suo investimento entro i primi tre anni dopo che è stato trovato il trattamento, facendo risparmiare ai contribuenti 220 miliardi nei primi cinque anni e 367 miliardi nel 2050.


Reiman ha detto che pensa che ci sia una probabilità del 50% di trovare un trattamento, ma l'unico modo che può funzionare è l'unione di tutte le collaborazioni pubblico-privato del mondo, per condurre più studi clinici e reclutare alcune delle menti più brillanti nel campo della medicina.


"Le proiezioni dicono che questa malattia legata all'età avrà un pedaggio finanziario schiacciante sulle economie di tutto il mondo e dobbiamo investire molto di più negli Stati Uniti e in tutto il mondo per affrontare il problema", ha detto. Hendrix però avverte che i 2 miliardi di dollari non servono a trovare una cura subito, ma un trattamento per prolungare la memoria più a lungo possibile: "Si dice che con l'Alzheimer si muore due volte e nessuno merita di morire due volte. Speriamo di trovare qualcosa per prorogarlo il più a lungo in modo da morire almeno con i nostri pensieri".

 

 

 


Fonte: Jade Scipioni in Fox Business (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.