Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


STUG: quell'ondata di dolore che colpisce improvvisamente molto dopo una perdita

Cara Carol: entrambi i miei genitori sono deceduti oltre due anni fa. Poiché entrambi avevano problemi di salute a lungo termine e forme diverse di demenza, la loro morte è stata difficile, ma è stato un sollievo sapere che non soffrivano più.

Sto scrivendo ora perché per due volte, ultimamente, ho avuto giorni in cui un'ondata di dolore per la loro perdita mi ha quasi sopraffatto. So che il dolore non sempre segue una traiettoria rettilinea e una parte di me sentirà sempre la loro mancanza, ma questo è stato così improvviso e potente che mi inquieta ancora. Pensavo di aver finito di elaborare il lutto, eccetto che in quel livello quieto di persone scomparse che rimangono con molti di noi per la vita. Perché deve accadere ora? - TE.

 

Cara TE: avendo passato un'esperienza simile, posso relazionarmi con tutto il cuore a ciò che hai vissuto. Il mio cuore è con te. Hai sottolineato bene che il dolore non è un percorso dritto, ma voglio evidenziare questo per i lettori.


La maggior parte degli psicologi ti dirà che il dolore per la morte di qualcuno che ci era caro non sarà un processo lineare o qualcosa che 'superiamo'. Sentire la mancanza dei nostri cari diventa parte di chi siamo, ma impariamo a vivere con la perdita e alla fine troviamo la strada verso tempi più felici.


Tuttavia, rimaniamo vulnerabili. Gli psicologi chiamano ciò che hai vissuto Recrudescenza Improvvisa Temporanea di Dolore (STUG, Sudden Temporary Upsurge of Grief), che spesso è provocata da uno 'scatenante' di qualche tipo che ci ricorda i nostri cari, ma può anche uscire apparentemente dal nulla.


Questo è ciò che è successo a me. Stavo camminando lungo un corridoio al lavoro, una cosa normale in un giorno ordinario. I miei genitori erano entrambi deceduti un paio d'anni prima, quando ero impegnata in qualche ricerca e non avevo avuto modo di pensare consapevolmente a loro o alla loro morte. Apparentemente dal nulla, un'ondata di dolore per la loro perdita mi ha fermato nei miei passi, lasciandomi quasi senza fiato. Sono rimasta (per fortuna) ferma da sola nel corridoio, congelata per un momento, mentre l'onda si ritirava lentamente.


Ognuno di noi ha avuto esperienze uniche ma, come la tua situazione, nonostante gli sforzi di tutti, i miei genitori erano stati entrambi malati e in condizioni miserabili, per molto tempo. Quindi, anch'io ho sentito un certo sollievo quando sono deceduti, lasciando dietro i loro corpi sofferenti. Forse perché noi come caregiver abbiamo affrontato così tante emergenze e ci siamo andati vicini più volte prima della loro morte, c'è voluto più tempo per integrare profondamente il fatto che avevano veramente lasciato fisicamente il loro mondo. Forse è normale.


Anche se sto parlando come caregiver, altri possono sperimentare la STUG. Le nostre perdite non si 'risolvono' come se non fossero mai accadute. Fanno parte del nostro essere e possono tornare in superficie di tanto in tanto. Se hai spesso questi momenti, è opportuno che vedi un consulente del dolore che può aiutarti ad arrivare a un punto in cui la STUG è un evento raro, e quando succede, puoi gestirla senza conseguenze durature.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.