Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Arteterapia e sociologia visuale in demenza

Il collegamento tra l'arte e la salute mentale é chiaro nelle attività di sensibilizzazione della Settimana della Demenza in Australia, quando diverse gallerie e gruppi di comunità artistiche supportano eventi diversi. Ad esempio, l'Arts Health Institute ospita le attività del Newcastle Museum and Art Gallery. La Galleria Nazionale del Victoria ospita dei giri guidati sull'arte e la memoria.


L'Alzheimer's Australia sta portando in giro la mostra fotografica della sociologa Cathy Greenblat dal titolo Amore, Perdita e Risate: Vedere la Demenza in modo diverso. Questo lavoro comprende fotografie di pazienti affetti da demenza, dei loro caregiver e famigliari. Ci sono anche le foto che documentano come sono usate l'arte e la musicoterapia nel trattamento della demenza.


L'arteterapia è un settore multidisciplinare con risultati dimostrati applicati alla salute. La sociologa Phyllis Braudy Harris dimostra che i trattamenti medici della demenza si concentrano sul deterioramento fisico. Questo quadro di perdita influenza negativamente i pazienti affetti da demenza, che dicono di aver bisogno di aiuto per convivere con la loro malattia. La sociologia può affrontare questo problema, riconoscendo e valorizzando le esperienze soggettive delle persone affette da demenza. Scrive la Harris: "L'esperienza della persona con demenza è, per sua natura, un'esperienza mutevole, complessa, confusa, onnicomprensiva, e che cambia la vita colpendo l'auto-identità, le relazioni sociali, fisiche, cognitive e il funzionamento mentale, la comunicazione, la spiritualità, i problemi dell'autonomia e, soprattutto, la sensazione di essere accettati come pienamente umani".


La Harris osserva che i malati di demenza hanno molto da dare attraverso la conoscenza impersonificata di questa malattia, così come aiutando gli altri come volontari o con altri contributi. Studi sociologici hanno dimostrato che l'arteterapia ha benefici positivi sulla salute mentale tra i gruppi vulnerabili. L'arte, il teatro, la danza e la musica aiutano i gruppi di supporto comunitario, i cui membri non trovano utilità nel parlare o dove parlare è per altri aspetti difficile.

 

La sociologia visuale per la demenza

La Greenblat ha un legame personale con la demenza. Entrambi i suoi nonni materni e sua madre avevano l'Alzheimer. Lei era stata "Artist in Residence" nella catena di ospedali universitari di Nizza in Francia. E' stata professore di sociologia alla Rutgers University per oltre 35 anni e ha fatto la fotografa negli ultimi dieci anni, dopo la pensione. Ha esposto varie opere fotografiche su demenza e invecchiamento, e pubblicato libri con le sue foto.


La collezione attualmente in tournée in Australia comprende più di 85 foto scattate in USA, Francia, India, Giappone, Repubblica Dominicana, Canada e Monaco. L'obiettivo della Greenblat è aiutare gli altri a capire la progressione della demenza. Essa cerca anche di riflettere sulle diverse esperienze di persone che vivono con questa condizione.


L'Alzheimer's Australia scrive: "La mostra propone una nuova visione della demenza e dell'assistenza, sfidando l'opinione che le persone con condizioni cognitive legate all'età siano "perse", "gusci vuoti", "non più presenti". Illustrando le storie di coloro che vivono con la demenza attraverso le immagini, la mostra comunica che la vita continua dopo la diagnosi di demenza e che le persone con demenza continuano ad avere bisogno di interazione e impegno sociale più o meno allo stesso modo di chiunque altro".


La fotografia della Greenblat può essere vista contemporaneamente come una forma di Sociologia Visuale e come pratica sociologica applicata. Questo termine descrive la rappresentazione visiva dei dati o delle conoscenze sociologiche. La Sociologia Visuale non riguarda l'analisi dei media, oppure di altre immagini; cioè criticare una fotografia o un video non è compito della sociologia visuale.


La Sociologia Visuale è sia un insieme di teorie che di metodologie utilizzate per trasmettere idee sociologiche. Questo significa che un sociologo deve produrre immagini (video, foto e così via) nell'ambito della sua critica sociologica, della valutazione o dell'analisi dei fenomeni sociali. La Sociologia Visuale deve quindi fornire una rappresentazione non testuale di un problema sociale, come principale prodotto o risultato della ricerca.


La formazione di un sociologo, spesso discussa come la nostra immaginazione sociologica, ci fornisce una lente attraverso la quale osservare il mondo. Ciò che vediamo non è ciò che gli altri vedono. Come ha scritto Peter Berger, un sociologo, "la prima saggezza della sociologia, è che le cose non sono quello che sembrano". La Sociologia Visuale sta nell'applicare lo sguardo sociologico durante la registrazione di fenomeni sociali. Le fotografie della Greenblat sono un esempio di questa sociologia visuale.


In alternativa, la sociologia visuale comporta che un sociologo elabori uno studio o un programma in cui i suoi clienti o partecipanti producono immagini come risultato della ricerca o del programma. L'arteterapia è un esempio di Sociologia Visuale, dove un sociologo ha ideato un programma di salute. In questo caso, la sociologia applicata può dare molto alla comunità e alla salute pubblica.

 

La sociologia applicata alla demenza

I problemi di sesso, razza, sessualità ed età sono importanti in un contesto sanitario applicato. Non si tratta solo di individuare i problemi, ma di affrontarli in un modo pratico aiutando le persone a svolgere il loro lavoro quotidiano in modo più produttivo. Questo lavoro deve massimizzare i benefici per la salute dei pazienti, delle famiglie, dei lavoratori e delle parti interessate.


Nel caso dei programmi di arteterapia, dal 70% al 95% degli arteterapeuti in diverse parti del mondo sono donne bianche e la maggior parte dei loro clienti presumono che siano eterosessuali. Questo rende l'arteterapia uno spazio culturalmente carico, lo stesso di qualsiasi altro campo sociale. La ricerca mostra che quando una donna bianca ha il controllo sul corpo di un uomo nero ci saranno diverse ramificazioni storiche e culturali per il paziente e il terapeuta. Allo stesso modo, avere un giovane omosessuale che insegna arte a pazienti più anziani affetti da demenza, presenta altri problemi che devono essere gestiti attivamente.


In diverse fasi della malattia, i pazienti affetti da demenza hanno tempi di buona lucidità. Altre volte, la perdita delle capacità cognitive, linguistiche e fisiche può portare a confusione o per altri aspetti complicare la comunicazione. Questo non significa necessariamente che un malato debba lasciar andare completamente le sue preferenze personali, i pregiudizi e le idee di benessere sociale.


Per un sociologo concepire o supervisionare un programma di arteterapia per la demenza è inestimabile. I sociologi applicati sono particolarmente ricettivi alle intersezioni tra potere, esperienza di vita ed identità. Il lavoro di un sociologo applicato è far funzionare bene l'arteterapia per i clienti ed i caregiver, senza ignorare la realtà dei rapporti sociali.


I sociologi applicati possono aiutare a navigare tra le questioni socio-culturali, fornendo un'arteterapia che affronta le disuguaglianze e le divisioni sociali. I sociologi applicati possono anche aiutare a formare gli operatori sanitari e le famiglie di supporto a connettersi meglio con i malati di demenza attraverso una guarigione centrata sull'arte.


La mostra della Greenblat è attualmente in Adelaide. Andrà poi a Brisbane e Sydney. Altri esempi di fotografia della Greenblat si possono vedere sul suo sito web.

 

 

 

 


Pubblicato da Dr Zuleyka Zevallos in SociologyAtWork (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.