Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza ora viene solo dopo la povertà come preoccupazione della vecchiaia

Uno studio di Age Scotland dimostra che la demenza è seconda solo alla povertà in termini di ciò che preoccupa di più le persone per la loro terza età. L'indagine YouGov diffusa in vista della Settimana di Consapevolezza sulla Demenza, che inizia oggi, ha chiesto a più di 1.000 scozzesi di citare due o tre questioni che li preoccupano di più mentre si avvicinano alla vecchiaia.


Mentre "non avere abbastanza soldi per vivere" è risultata la paura più grande, "la demenza e/o il peggioramento delle capacità di pensare" è la seconda. Questa preoccupazione precede quella di sviluppare una malattia di lunga durata, non essere in grado di muoversi, di essere isolati o solitari, o di dover trasferirsi in una casa di cura.


Alla luce di questi risultati, l'organizzazione no-profit, che ha messo in piedi un progetto per la prima fase della demenza attraverso i fondi ricevuti dal Life Changes Trust, ha chiesto ulteriori azioni per affrontare lo stigma intorno alla demenza e perché siano disponibili maggiori informazioni sul modo di ridurre il rischio della malattia.


L'attivista della campagna Agnes Houston ha dichiarato: "La diagnosi di demenza non è la fine della vita. Significa solo adattarsi e apprendere per affrontare nuove sfide. Significa famiglie che si sostengono a vicenda. Siamo tutti diversi".


Age Scotland e Path for All stanno pubblicando una guida (Healthy Living and Dementia), che spiega cosa può essere fatto per ridurre il rischio di demenza e come vivere bene con la condizione, mantenendosi attivi.


Richard Baker, leader del team di demenza iniziale di Age Scotland, ha dichiarato:

"La nostra ricerca ha mostrato la misura in cui le persone sono preoccupate per la demenza e, sebbene non vi sia dubbio che una diagnosi è un evento che cambia la vita, è anche importante che le persone siano consapevoli che è possibile vivere bene con la demenza.

"Incontriamo molte persone con demenza che sono membri attivi e apprezzati della loro comunità.

"Le paure per la demenza possono impedire alle persone di cercare la diagnosi e ottenere l'aiuto di cui hanno bisogno, ed è per questo che è importante affrontare lo stigma che circonda la condizione.

"Dobbiamo anche fare di più per far passare il messaggio che le persone possono fare qualcosa per ridurre il rischio di sviluppare la demenza. Mentre si comprende il legame tra cancro e malattie cardiache e fumo, bere e dieta, troppo pochi sono consapevoli che questi fattori si applicano anche alla demenza. Riteniamo che sia necessaria un'ulteriore azione dal governo scozzese per mettere la demenza al centro delle campagne di sanità pubblica. Siamo lieti di lavorare con Paths for All e con altre organizzazioni per promuovere la consapevolezza".


Circa 90.000 persone in Scozia hanno una demenza. I sintomi possono includere problemi con la memoria, il pensiero, l'agilità mentale, la lingua e la comprensione.


Carl Greenwood, responsabile sviluppo di Paths for All, ha dichiarato:

"Ci sono modi pratici per ridurre il rischio di sviluppare la demenza. Essere fisicamente attivi porta grandi vantaggi. Può aiutare ad alleviare lo stress, aumentare l'autostima, produrre vitamina D ed esercitare il cervello, aiutando la memoria e il funzionamento cognitivo. Gestiamo il programma Health Walk, che supporta gruppi locali gratuiti di camminatori.

"Negli ultimi due anni abbiamo aiutato i nostri gruppi a diventare amichevoli con la demenza. Entrando in un normale percorso di salute guidato, le persone hanno l'opportunità di godere dei vantaggi di camminare all'aperto, migliorare la salute e il benessere e far parte di una comunità più ampia".

 

 

 


Fonte:

(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)