Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cadute e infortuni sono un problema persistente nell'assistenza a lungo termine

Le case di cura a lungo termine in Canada forniscono assistenza essenziale 24/7 a circa 425.000 canadesi più vulnerabili. Tra gli over-85 (Il segmento a più rapida crescita della nostra popolazione) il 32% vive in una struttura di assistenza a lungo termine.


I residenti hanno spesso diverse condizioni mediche complesse e prendono numerosi farmaci. Fisicamente fragili e cognitivamente compromessi, molti residenti si affidano al personale di assistenza per entrare e uscire dal letto, usare il bagno, fare il bagno e mangiare. La maggior parte ha molta probabilità di cadere.


Io lavoro con un team di scienziati biomedici alla Simon Fraser University e alla Fraser Health Authority, studiando le cadute nell'assistenza a lungo termine. Nel corso del nostro studio di 4 anni, abbiamo appreso che circa il 70% degli ospiti cade almeno una volta all'anno, e molti lo fanno più volte.


In circa il 50% di questi casi ci sono lesioni, le più gravi delle quali sono la frattura dell'anca e il trauma cranico. Questi tassi sono motivo di preoccupazione, sono da due a tre volte superiori a quelli che normalmente osserviamo negli anziani che vivono in modo indipendente.

 

Elevata incidenza di cadute e lesioni

Uno studio separato ha registrato i video di centinaia di cadute della vita reale (cioè non in un esperimento) nelle sale da pranzo, nei corridoi e nei saloni delle case di cura a lungo termine. In questi ambienti pubblici, le cadute avvengono durante le attività quotidiane comuni, come camminare in avanti, stare in piedi e sedersi.


La causa di fondo è spesso uno scorretto spostamento del peso, seguito da inciampo. Ciò che è particolarmente scioccante è che in quasi il 40% degli eventi, i residenti subiscono un colpo alla testa.


Nonostante decenni di sforzi per progettare, valutare e implementare interventi per prevenire le cadute nell'assistenza a lungo termine, non abbiamo ancora metodi efficaci per farlo. Le strategie che sono efficaci per gli anziani che vivono in modo indipendente nella comunità (=a casa loro), vale a dire gli esercizi di equilibrio e funzionali, semplicemente non funzionano nell'assistenza a lungo termine, perché i residenti hanno storie mediche complesse e molteplici fattori di rischio.


In passato, i residenti erano a volte limitati fisicamente o chimicamente, e quindi avevano meno probabilità di cadere. Ma ciò limitava seriamente la loro qualità di vita. Per fortuna le case di cura oggi favoriscono politiche progressiste a lungo termine che onorano e rispettano la dignità e l'individualità dei residenti. Questo include dare loro il ​​diritto di scegliere di muoversi liberamente, il che può significare cadere più spesso.


Data la sfida persistente della prevenzione delle cadute nelle case di cura a lungo termine, i ricercatori e le organizzazioni sanitarie stanno spostando la loro attenzione verso la gestione delle cadute. Una domanda pressante ora è: come possiamo prevenire e ridurre la gravità delle ferite quando c'è una caduta?


Stiamo lavorando su questo, ma non è un compito facile. Stanno emergendo due strategie principali per prevenire gli infortuni da caduta.

 

1. Struttura protettiva indossabile

È progettata per ridurre le forze dell'impatto sopportate dal corpo durante la caduta. Un esempio è il protettore dell'anca. Si tratta di indumenti intimi, pantaloncini o pantaloni con protezioni morbide o dure imbottiture sui lati che assorbono parte degli effetti di una caduta proteggendo l'osso.


Se indossati durante una caduta, i protettori dell'anca riducono sostanzialmente il rischio di frattura dell'anca tra i residenti dell'assistenza a lungo termine. Tuttavia un problema è che molti sono restii a indossare sempre i protettori dell'anca, e ciò limita la loro efficacia a livello di popolazione. Aumentare l'uso dei protettori dell'anca nelle case di cura a lungo termine in tutto il paese è un obiettivo importante di nuove ricerche.


Data l'importanza delle lesioni gravi alla testa durante le cadute, i ricercatori stanno anche esplorando lo sviluppo e l'efficacia di un copricapo protettivo, come un casco, che è progettato per proteggere dalle lesioni cerebrali traumatiche correlate alle cadute. Questa è un'area di ricerca molto nuova, dove avere pazienti che collaborano alla creazione di queste tecnologie sarà cruciale per la loro accettazione.

 

2. Interventi ambientali

Le modifiche all'ambiente fisico nelle case di cura a lungo termine mirano a promuovere una mobilità più sicura. Le loro potenzialità risiedono, in parte, nel carattere ubiquitario della protezione che potrebbe fornire; a differenza dell'equipaggiamento protettivo da indossare, l'efficacia degli interventi ambientali non si basa sul rispetto attivo dell'utente.


Un esempio è nei pavimenti 'compiacenti', che forniscono una superficie di appoggio più morbida del pavimento standard per proteggere dalle lesioni. Il nostro studio randomizzato di 4 anni su un tipo di pavimento di questo tipo in una casa di cura a lungo termine non ha trovato alcuna riduzione degli infortuni legati alle cadute, perciò continua la ricerca di strategie alternative. Altre marche e modelli di sistemi di pavimentazione possono rivelarsi più efficaci.


La popolazione del Canada invecchierà considerevolmente nei prossimi decenni. Entro il 2031, circa un cittadino su quattro avrà 65 anni o più. Di conseguenza, il numero dei residenti nell'assistenza a lungo termine probabilmente crescerà rapidamente. La salute e il benessere dei residenti richiede un aumento di attenzione, azione e innovazione da parte di governo, politici, organizzazioni di assistenza sanitaria, medici, industria, ricercatori e pubblico. Le persone che trascorrono gli ultimi anni della loro vita nell'assistenza a lungo termine - i nostri genitori e nonni - lo meritano.

 

 

 


Fonte: Alba Mackey, professoressa associata di Fisiologia biomedica e kinesiologia alla Simon Fraser University

Pubblicato in The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.