Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificati nuovi tipi di cellule e interazioni nei vasi sanguigni del cervello

arteriovenous malformation avmI vasi sanguigni (blu) in questa malformazione arteriovenosa (AVM), contengono chiazze di cellule immunitarie (verde) che destabilitano la vascolarizzazione, portando potenzialmente all'ictus. Fonte: Jayden Ross ed Ethan Winkler

Con un lavoro che migliorerà lo studio di malattie tanto disparate come ictus e demenza, ricercatori della Università della California di San Francisco hanno catalogato tutte le cellule che formano i vasi sanguigni del cervello umano, insieme alla loro posizione e ai geni trascritti in ciascuna.


L'atlante caratterizza più di 40 tipi di cellule finora sconosciute, compresa una popolazione di cellule immunitarie la cui comunicazione con le cellule vascolari del cervello contribuisce al sanguinamento in un ictus emorragico. Questa forma devastante di ictus rappresenta il 10-15% di tutti gli ictus negli Stati Uniti, per lo più tra i giovani. Circa la metà degli ictus emorragici sono fatali.


I risultati serviranno da fondamento per nuove ricerche sulla vascolarizzazione del cervello a livello globale, come hanno detto gli scienziati:

"Questa ricerca ci offre la mappa e l'elenco dei bersagli per iniziare a sviluppare nuove terapie che potrebbero cambiare il modo in cui trattiamo molte malattie cerebrovascolari", ha affermato Ethan Winkler MD/PhD, neurochirurgo, ricercatore dell'UCSF e primo coautore dello studio, apparso il 27 gennaio su Science.

 

Grovigli nella vascolarizzazione del cervello

Il gruppo, guidato da Adib Abla MD, professore associato di chirurgia neurologica e Daniel Lim MD/PhD, professore di chirurgia neurologica, entrambi dell'UCSF, insieme a Tomasz Nowakowski PhD, ha analizzato le cellule nelle malformazioni arteriovenose (AVM), quei grovigli di arterie poco formate nel cervello che sono spesso fonte di ictus emorragico.


Ha confrontato gli AVM con campioni di vascolarizzazione cerebrale normale di 5 volontari che si stavano già sottoponendo a chirurgia del cervello per l'epilessia. La UCSF, classificata al primo posto nella neurochirurgia dall'U.S. News and World Report, è un centro nazionale leader per la chirurgia e la cura delle AVM cerebrali.


Alcuni dei 44 campioni di tessuto AVM, acquisiti durante i delicati interventi chirurgici eseguiti da Abla, capo della chirurgia neurologica, erano stati rimossi dal cervello del paziente ancora integro, e altri campioni sono stati rimossi solo dopo che aveva iniziato a sanguinare. I 3 tipi di tessuto (normale, AVM integro e AVM dopo sanguinamento) hanno permesso ai ricercatori di ottenere un quadro più completo delle differenze tra il modo in cui le cellule funzionano normalmente e in diversi stati di malattia.


In collaborazione con il Cerebrovascular Research Center, il team ha usato il sequenziamento dell'mRNA a cellula singola su oltre 180.000 cellule per determinare quali geni erano espressi nei campioni diversi e hanno abbinato l'espressione genica con la posizione della cellula. Chang Kim, dottorando di bioinformatica dell'UCSF e altro primo autore dello studio, ha poi eseguito analisi al computer, confrontando l'espressione genica nelle cellule normali con quella delle cellule malate.

 

Una sorpresa di cellule immunitarie

I risultati hanno rivelato non solo vari tipi nuovi di cellule, ma anche una popolazione di cellule immunitarie che sembrano comunicare con le cellule muscolari lisce nelle arterie malate e le indeboliscono, provocando di conseguenza l'ictus. Gli scienziati hanno sospettato che il sistema immunitario sia attivato da malformazioni come le AVM. Novakowski ha detto:

"Senza questo studio, non saremmo stati in grado di individuare questa popolazione di cellule molto specifiche nel sangue che potrebbero guidare in modo cruciale la progressione della malattia.

"Identificare queste cellule immunitarie specifiche cambia completamente il modo in cui i ricercatori possono pensare di trattare questo tipo di malattia vascolare. Se le cellule circolano nel sangue, potrebbe essere possibile ridurre il rischio di ictus modulando il sistema immunitario. Questo apre un potenziale terapeutico enorme".


Quel potenziale si estende oltre l'ictus. La mappa può aiutare a indagare su qualsiasi malattia neurovascolare, tra cui una delle più comuni: la demenza. Lim ha detto:

"Molte forme di demenza, tra cui l'Alzheimer, sembrano avere un fondamento vascolare. Abbiamo bisogno di un atlante come questo per capire meglio come i cambiamenti nella vascolarizzazione possono contribuire alla perdita di cognizione e memoria".

"Questo lavoro è stata davvero una bella collaborazione tra chirurgo-scienziati e biologi molecolari, avvenuta in un luogo con accesso incredibile a campioni clinici. Anche se molte istituzioni non hanno accesso a tutte queste risorse critiche, potranno accedere ai dati di questo studio".


Nowakowski ritiene che queste informazioni consentiranno ai ricercatori in tutto il mondo di eseguire analisi molto meno costose su un gran numero di pazienti, che è l'unico modo per ottenere un quadro più completo di come funzionano le malattie vascolari.

"Capire la malattia cerebrovascolare a livello cellulare e molecolare porterà il lavoro di molti ricercatori verso nuove direzioni", ha detto Lim.

 

Una 'tavola periodica dei tipi di cellule'

Lo studio del gruppo contribuisce allo Human Cell Atlas (atlante delle cellule umane), uno sforzo internazionale per creare mappe cellulari di riferimento per tutto il corpo.


Nowakowski chiama questo atlante 'tavola periodica dei tipi di cellule'. Proprio come la tavola periodica chimica organizza gli elementi in una struttura che consente ai chimici di disegnare relazioni tra loro basate su dove appaiono nella tavola, gli atlanti delle cellule umane rivelano le posizioni delle cellule nel corpo e le interazioni risultanti tra loro.


C'è molto lavoro in atto in tutto il mondo per generare questi atlanti per diversi organi e tessuti, ma molti mappano solo le posizioni geografiche delle cellule. Il confronto tra cellule normali e anormali porta questa ricerca a un livello più alto, fornendo una guida estremamente raffinata per lo sviluppo di farmaci.


"Il nostro studio dimostra davvero come può essere usato un atlante cellulare"
, ha detto Nowakowski. "Con la nostra 'tavola periodica' come riferimento, possiamo iniziare a chiederci quali cellule potrebbero deteriorarsi nella malattia e puntarle con molta precisione per terapia".

 

 

 


Fonte: Robin Marks in University of California - San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ethan Winkler, Chang Kim, Jayden Ross, Joseph Garcia, Eugene Gil, Irene Oh, Lindsay Chen, David Wu, Joshua Catapano, Kunal Raygor, Kazim Narsinh, Helen Kim, Shantel Weinsheimer, Daniel Cooke, Brian Walcott, Michael Lawton, Nalin Gupta, Berislav Zlokovic, Edward Chang, Adib Abla, Daniel Lim, Tomasz Nowakowski. A single-cell atlas of the normal and malformed human brain vasculature. Science, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.