Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Aggiunta a cellule umane una mutazione genetica che protegge dall'Alzheimer

genetic editing

Ricercatori della Université Laval di Québec (Canada) e del CHU de Québec hanno modificato con successo il genoma delle cellule umane coltivate in vitro per introdurre una mutazione che fornisce protezione dal morbo di Alzheimer. I dettagli di questa svolta sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica CRISPR.


"Alcune mutazioni genetiche aumentano il rischio di sviluppare il MA, ma c'è una mutazione che riduce questo rischio"
, afferma il prof. Jacques-P. Tremblay, autore senior. "Questa è una mutazione rara identificata nel 2012 nella popolazione islandese. La mutazione non ha svantaggi noti per coloro che la portano e riduce il rischio di sviluppare la malattia. Con una versione migliorata dello strumento di modifica genetica CRISPR, siamo riusciti a modificare il genoma di cellule umane per inserire questa mutazione".


Il cervello di chi ha il MA presenta placche di amiloide, che hanno un livello di tossicità che si ritiene causi la morte dei neuroni. Queste placche si formano quando la proteina precursore dell'amiloide (APP) è scissa da un enzima chiamato beta-secretasi.


"La mutazione islandese rende più difficile a questo enzima scindere la proteina precursore amiloide. Di conseguenza, si riduce la formazione di placche amiloidi"
, spiega il prof. Tremblay.


In teoria, introdurre la mutazione islandese nel genoma delle persone a rischio di sviluppare il MA potrebbe prevenire o rallentare la progressione della malattia. Il ricercatore afferma:

"Sfortunatamente, non possiamo tornare indietro e riparare il danno che ha causato la morte dei neuroni. Il trattamento sarebbe quindi particolarmente adatto per i membri delle famiglie colpite dalla forma ereditaria della malattia, che si manifesta in problemi di memoria dai 35 ai 40 anni di età.

"In caso di successo, potrebbe anche essere potenzialmente usato per trattare le persone con la forma più comune di MA, che insorge dopo 65 anni, ai primi segni della malattia".

"La sfida ora è trovare un modo per modificare il genoma di milioni di cellule cerebrali. Stiamo esaminando diverse possibilità, incluso l'uso di virus non infettivi, per introdurre il complesso di correzione all'interno dei neuroni.

"Ora che abbiamo la prova di concetto nelle cellule umane in vitro, testeremo questo approccio nei topi che esprimono il MA. Se i risultati saranno conclusivi, speriamo di essere in grado di condurre uno studio su piccola scala nelle persone con mutazioni che causano l'insorgenza del MA a partire da 35/40 anni".

 

 

 


Fonte: Université Laval (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Guillaume Tremblay, Joël Rousseau, Cedric Happi Mbakam, Jacques Tremblay. Insertion of the Icelandic Mutation (A673T) by Prime Editing: A Potential Preventive Treatment for Familial and Sporadic Alzheimer's Disease. The CRISPR Journal, 7 Feb 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.