Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Comorbidità possono aumentare i biomarcatori plasmatici associati all'Alzheimer

Un semplice esame del sangue per diagnosticare il morbo di Alzheimer (MA), forse anche anni prima della comparsa dei sintomi, è una possibilità entusiasmante, ma un nuovo studio, apparso su Nature Medicine, mostra che sono necessarie molte più ricerche prima che questi esami del sangue vengano usati di routine in ambito diagnostico clinico.

Due tratti distintivi del MA sono i grovigli tau e le placche di amiloide-beta (Aβ). La tau è una proteina presente nei neuroni che, in un cervello sano, aiuta a trasportare i nutrienti nelle cellule nervose, però quando si accumula in una forma anormale, forma dei grovigli. Le placche Aβ sono frammenti di proteine ​​cerebrali, che si accumulano all'esterno dei neuroni, formando placche che influiscono sulla cognizione.


L'interazione di queste proteine ​​può accelerare i cambiamenti del cervello che portano al MA. I livelli di tau e Aβ possono essere testati nel liquido cerebrospinale, che viene recuperato attraverso una puntura lombare o attraverso la scansione PET del cervello.


"I biomarcatori nel sangue sono l'obiettivo per il vaglio e la diagnosi del MA, perché sono meno costosi e invasivi, ma dobbiamo comprendere questi biomarcatori nelle popolazioni della comunità prima di usarli clinicamente"
, ha affermato Michelle Mielke PhD, prof.ssa e preside di epidemiologia e prevenzione della Wake Forest University e prima autrice dello studio.


Due marcatori nel sangue, tau fosforilata 181 e 217 (p-tau181 e p-tau217), sono nuovi e promettenti biomarcatori specifici per il MA e possono fornire una nuova strada per il vaglio o il rilevamento della malattia nella popolazione generale. Tuttavia, anche comorbidità come la malattia renale cronica o la storia di ictus possono aumentare questi livelli e potenzialmente dare risultati falsi positivi, secondo la Mielke:

"Prima che questi biomarcatori del sangue entrino nell'uso clinico, è fondamentale stabilire gamme di riferimento e comprendere le differenze che possono derivare dall'età, dal sesso e da eventuali condizioni di salute sottostanti".


Nello studio, i ricercatori hanno esaminato p-tau181 e p-tau217 in 1.329 partecipanti da 30 a 98 anni di età attraverso il Mayo Clinic Study of Aging per valutare il loro uso diagnostico come predittore di Aβ e grovigli tau elevati con scansioni PET.


I ricercatori hanno scoperto che, mentre p-tau181 e p-tau217 aumentano con l'età, l'aumento è principalmente tra le persone positive all'Aβ, il che fornisce ulteriori prove del fatto che questi biomarcatori sono specifici del MA e non di altre malattie neurodegenerative.


I risultati dello studio hanno anche confermato che p-tau181 e p-tau217 del plasma sono predittori di Aβ e tau cerebrali elevati, misurati dalle scansioni PET, ma i risultati non erano così buoni come quelli riportati in precedenza su pazienti osservati in cliniche di memoria specializzate.


Una ragione di ciò è che lo studio ha dimostrato che anche comorbidità multiple come la malattia renale cronica, la storia di infarto del miocardio o di ictus clinico erano associate a livelli più elevati di p-tau nel plasma. Secondo la Mielke, questo aumento dipende probabilmente dalle condizioni sottostanti e non dal MA e dovrebbe essere considerato nello sviluppo di punti critici per l'uso clinico.


"Sono necessarie ulteriori ricerche in studi più ampi, specialmente in popolazioni più diversificate", ha affermato la Mielke. "È importante per i pazienti e i fornitori capire che, sebbene questi marcatori nel sangue siano molto promettenti, ci vorrà del tempo per implementarli in clinica. Prima abbiamo bisogno di più dati".

 

 

 


Fonte: Wake Forest Baptist Medical Center via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michelle Mielke, ...[+9], Ronald Petersen. Performance of plasma phosphorylated tau 181 and 217 in the community. Nature Medicine, 26 May 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.