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Forsythia: questa pianta d'appartamento può aiutare a prevenire o ritardare l'Alzheimer?

Forsythia flower

Le forsythia sono piante a bassa manutenzione e crescita rapida note per le loro fioriture gialle brillanti all'inizio della primavera. Se qualcuno dei tuoi parenti aveva sviluppato il morbo di Alzheimer (MA), in particolare se la persona colpita era donna (la malattia tende a seguire la linea femminile dell'eredità), allora potresti aggiungere frutti e foglie di questa pianta alla tua prossima insalata.


La pianta contiene una sostanza chimica chiamata forsythiaside A che ha proprietà antinfiammatorie. Riduce la febbre attraverso le sue azioni sul canale di membrana chiamato TRPV1. È interessante notare che anche la capsaicina presente nella curcuma, nella cannella, nel cumino, nello zenzero, nel rosmarino e nel pepe di Cayenna produce benefici per la salute, stimolando questo recettore. Pure gli estratti della pianta di cannabis producono i loro effetti antinfiammatori attraverso questo stesso canale.


La stampa medica e popolare è affascinata dagli effetti negativi dell'infiammazione sul corpo umano. Si ritiene che l'infiammazione sia alla base dello sviluppo della sclerosi multipla, della demenza dell'AIDS, del MA e di molte altre malattie neurodegenerative legate all'età. Più giorni vivi, più infiammazione c'è all'interno del tuo corpo. Come mai? Cosa fai ogni giorno che porta inesorabilmente a questo aumento dell'infiammazione? La risposta è semplice: mangi e respiri.


Mangiare fornisce al tuo corpo l'energia immagazzinata nei legami di carbonio contenuti nei grassi, nei carboidrati e nelle proteine che compongono la dieta. La respirazione porta ossigeno ai mitocondri che portano via i detriti di carbonio che si formano quando questi legami si rompono. Questa singola attività critica, chiamata metabolismo ossidativo o respirazione, che è essenziale per la sopravvivenza quotidiana, è il fattore più importante che molto lentamente, minuto per minuto e giorno per giorno, produce lo stress ossidativo che porta all'accumulo di livelli sempre maggiori di infiammazione.


Lo stress ossidativo danneggia direttamente le proteine cellulari in tutto il corpo. Il danno proteico è un evento patofisiologico significativo che porta a infiammazione, malattie e invecchiamento.

 

Perché quelle sostanze chimiche si trovano nelle piante?

In verità, le tue piante d'appartamento non hanno alcun interesse per gli umani. Le piante non producono antiossidanti e sostanze chimiche antinfiammatorie a nostro vantaggio. Producono queste sostanze chimiche per la propria sopravvivenza. Le piante restano immobili, accolgono le radiazioni solari e producono molto ossigeno. Di conseguenza, le piante sono esposte a livelli molto elevati di stress ossidativo e radicali liberi che possono facilmente danneggiare le loro proteine.


Inoltre, in modo simile a quanto accade nelle cellule animali, i mitocondri e i cloroplasti perdono molti radicali liberi durante la fotosintesi. Le piante usano ossigeno, acqua e idrocarburi, che creano durante la fotosintesi, per produrre sostanze chimiche in grado di proteggerle dallo stress ossidativo e da questi radicali liberi. Uno degli antiossidanti più famosi scoperti nelle piante è la vitamina C.

 

Ricerca sugli estratti di forsythia

Uno studio recente ha cercato di capire se il consumo giornaliero di estratti d'acqua del forsythiae fructus poteva alleviare i deficit di memoria in topi modello di MA. I ratti hanno ricevuto nell'ippocampo infusioni di amiloide, una proteina che si pensa contribuisca al declino cognitivo nei pazienti di MA.


L'estratto di forsythia ha impedito significativamente la compromissione prevista della memoria inibendo la deposizione di amiloide nel cervello. Inoltre, mangiare estratti di forsythia ha normalizzato il microbiota intestinale. Gli autori hanno ipotizzato che i benefici neuroprotettivi potenziali degli estratti di forsythia possano essere applicabili all'uomo.


È importante rendersi conto che i benefici per la salute della forsythiaside A e della capsaicina presenti nelle spezie comuni di cucina e nella cannabis sono abbastanza lievi e richiedono che queste sostanze siano consumate quasi ogni giorno.

 

 

 


Fonte: Gary L. Wenk PhD, professore di psicologia, neuroscienza, virologia molecolare, immunologia e genetica medica alla Ohio State University

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • DS Kim et al. Protective effects of Forsythiae fructus and Cassiae semen water extract against memory deficits through the gut-microbiome-brain axis in an Alzheimer’s disease model. Pharm. Biol., 2022, DOI
  • GL Wenk. Your Brain on Food: How Chemicals Control Your Thoughts and Feelings, 3rd Ed., Oxford University Press.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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