Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ri-energizzare i mitocondri per curare l'Alzheimer

Un team dell'istituto di ricerca Scripps ha ripristinato le connessioni da neurone a neurone nelle cellule umane

Synapses with less connectionsCon l'Alzheimer le cellule nervose mostrano meno connessioni tra loro (sinapsi), qui cerchiate di blu. Metà delle sinapsi sono in rosso e l'altra metà in giallo. (Fonte: Scripps Research)

Le cellule nervose nel cervello richiedono un'enorme quantità di energia per sopravvivere e mantenere le connessioni che usano per comunicare con altre cellule nervose. Nel morbo di Alzheimer (MA), la capacità di produrre energia è compromessa e le connessioni (chiamate sinapsi) tra le cellule nervose alla fine si separano e appassiscono, causando l'affievolimento e la sparizione dei ricordi.

Un team di ricerca dello Scripps, come riferito su Advanced Science il 18 gennaio 2024, ha ora identificato nelle cellule cerebrali le reazioni energetiche che si guastano e portano alla neurodegenerazione. Usando una piccola molecola per affrontare il malfunzionamento che avviene nei mitocondri, i principali produttori di energia della cellula, i ricercatori hanno mostrato che si sono ripristinate molte connessioni da neurone a neurone nei modelli di cellule nervose derivate dalle cellule staminali di pazienti umani di MA.

Questi risultati evidenziano che il miglioramento del metabolismo mitocondriale potrebbe essere un promettente bersaglio terapeutico per il MA e i disturbi correlati.

"Abbiamo pensato che se riuscissimo a riparare l'attività metabolica nei mitocondri, forse potremmo recuperare la produzione di energia", afferma l'autore senior Stuart Lipton MD/PhD, professore e condirettore del New Medicines Center dello Scripps Risearch e neurologo clinico a La Jolla, in California. "Usando neuroni umani derivati da persone con MA, è stato sufficiente proteggere i livelli di energia per salvare un gran numero di connessioni neuronali".

Nel nuovo studio, Lipton e il suo team hanno trovato un blocco negli enzimi che producono energia a causa di una marcatura anormale di atomi di azoto (N) e ossigeno (O) su un atomo di zolfo, che insieme formano un enzima 'SNO' disfunzionale. Questa reazione è definita S-nitrosilazione e il team ha dimostrato che nei neuroni cerebrali del MA avviene una 'tempesta-SNO' virtuale di queste reazioni.

Lipton e i suoi colleghi inizialmente hanno scoperto il 'marcatoreSNO' sugli enzimi energetici, confrontando cervelli umani (ottenuti all'autopsia di persone con MA) con quelli di persone senza malattia cerebrale. I ricercatori hanno successivamente generato cellule nervose dalle cellule staminali derivate da biopsie cutanee di persone con e senza una mutazione genetica che causa il MA.

Quindi, usando una serie di marcatori metabolici e un apparato di misurazione dell'ossigeno, hanno calcolato la produzione di energia cellulare e hanno identificato deficit unici nelle cellule nervose del MA rispetto ai controlli.

I ricercatori hanno scoperto che i neuroni avevano un ciclo di Krebs interrotto, che è il processo cellulare nei mitocondri che produce la maggior parte della fonte di potenza molecolare cruciale del corpo, l'ATP. Il team ha individuato un collo di bottiglia (o blocco) nella fase in cui si forma una molecola chiave, il succinato, che guida gran parte della successiva produzione di ATP.

Nello studio, il collo di bottiglia ha inibito la capacità dei mitocondri di produrre l'energia necessaria per sostenere i neuroni e le loro numerose connessioni. I ricercatori hanno ipotizzato che, riuscendo a fornire alcune delle molecole di succinato mancanti, si potrebbe ripristinare la produzione di energia, facendo essenzialmente ripartire il ciclo di Krebs mitocondriale bloccato.

Poiché il succinato non viaggia facilmente dentro o fuori dalle cellule, hanno usato un analogo che riesce a passare meglio attraverso le membrane delle cellule nervose. La strategia ha funzionato, riparando fino a tre quarti delle sinapsi che erano state perse, prevenendo al contempo un ulteriore declino.

"Il succinato non è un composto che le persone possono ora prendere come trattamento, ma è la prova del principio che puoi ri-energizzare il ciclo di Krebs", afferma Lipton. "La bellezza dello studio è che siamo riusciti a dimostrarlo nelle cellule nervose viventi derivate da pazienti di MA, ma dobbiamo ancora elaborare un composto molto migliore per arrivare a un farmaco efficace che gli umani possono assumere".

Lipton ha una storia di sviluppo di farmaci approvati dalla FDA per il MA, come il Namenda®, e ammette che qui è necessario molto più lavoro per produrre un farmaco che conservi l'energia aggiuntiva, che sia sicuro ed efficace nell'uomo.

Il suo laboratorio continuerà a lavorare sul ciclo mitocondriale di Krebs come bersaglio terapeutico promettente nella speranza di poter ripristinare la connettività neuronale nei pazienti con MA, fermando così la progressione della malattia e migliorando la funzione cognitiva.

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AY Andreyev, [+11], SA Lipton. Metabolic Bypass Rescues Aberrant S‐nitrosylation‐Induced TCA Cycle Inhibition and Synapse Loss in Alzheimer's Disease Human Neurons. Advanced Science, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.