Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Meccanismi cruciali nel cervello di Alzheimer asintomatico possono proteggere dal declino cognitivo

scientist researcher with microscope Image by freepik.com

Ricercatori della Indiana University (IU) stanno studiando il cervello di un sottoinsieme di persone con morbo di Alzheimer (MA) asintomatico che, nonostante la presenza post mortem di placche amiloidi e di accumulo di tau - i due tratti distintivi del MA - non avevano avuto sintomi diagnosticabili di demenza in vita. .


Il team di ricercatori della IU, guidato da Nur Jury-Garfe PhD, assistente prof.ssa di ricerca di anatomia, biologia cellulare e fisiologia, e da Cristian Lasagna-Reeves PhD, professore associato di anatomia, biologia cellulare e fisiologia, con lo studio pubblicato su Acta Neuropatologica, ha scoperto meccanismi chiave che possono proteggere dal declino cognitivo nel MA


Le placche di amiloide-beta (Aβ) e i grovigli tau sono grumi tossici e anormali di proteine ​​che interferiscono con la normale funzione cerebrale nelle persone con MA, causando perdita di memoria, declino cognitivo e persino cambiamenti di personalità. La Jury-Garfe ha affermato: "Comprendere i meccanismi protettivi nei casi asintomatici di MA potrebbe spostare l'attenzione dall'esplorazione esclusiva degli aspetti dannosi della patologia della malattia allo studio dei fattori che promuovono la resilienza".


Nei casi asintomatici di MA, le microglia (cellule immunitarie del cervello) sono più abbondanti attorno alle placche amiloidi e mostrano migliori proteine ​​di motilità basate su actina, che guidano il movimento di cellule e microglia. Le microglia sono la prima linea di difesa del cervello, dove 'puliscono' virus, ​​materiali tossici e neuroni danneggiati.


La Jury-Garfe ha affermato che le proteine ​​di motilità basate su actina sono come 'piccoli motori' che aiutano le microglia a rispondere ai danni causati da proteine ​​dannose, come le placche amiloidi. Nelle fasi successive della malattia, tuttavia, le microglia possono diventare meno efficaci e persino dannose per ragioni non ancora chiare:

"Quando le proteine ​​di motilità nelle microglia funzionano bene, aiutano le cellule a raggiungere rapidamente e a circondare le placche, prevenendo potenzialmente ulteriori danni. Questo movimento migliorato nei casi asintomatici può essere cruciale per proteggere il cervello e rallentare la progressione dei sintomi del MA. È come avere un team di pulizia altamente efficiente che può rispondere rapidamente, tenendo sotto controllo le cose prima che peggiorino".


Inoltre, la Jury-Garfe ha affermato che la ricerca del team ha rivelato che la capacità del seme tau è significativamente ridotta nel cervello asintomatico di MA, una scoperta inaspettata dal team di ricerca. Il seme tau è la specie della proteina tau che si propaga nel cervello, passando da un neurone all'altro, creando aggregati di tau solubili tossici e producendo neurodegenerazione.


"Il nostro studio evidenzia il doppio ruolo delle microglia sia per contribuire che per proteggere dalla tossicità della placca amiloide e dalla formazione di aggregati di tau solubili tossici", ha affermato la Jury-Garfe. "Comprendendo come un aumento delle proteine ​​di motilità basate su actina supporta la resilienza nei casi di MA asintomatico, possiamo potenzialmente scoprire strategie terapeutiche per migliorare la funzione microgliale e mitigare la patologia della malattia".

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: N Jury-Garfe, [+10], CA Lasagna-Reeves. Enhanced microglial dynamics and a paucity of tau seeding in the amyloid plaque microenvironment contribute to cognitive resilience in Alzheimer’s disease. Acta Neurop, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.