Un nuovo studio chiarisce come l'Alzheimer colpisce il cervello. I risultati potrebbero portare a nuove forme di terapia.
Riassunto grafico studio YJ Luo et al / Neuron
Il morbo di Alzheimer (MA) non solo priva della memoria le persone, ma influisce anche sull’umore, causando spesso ansia e depressione. Fino ad ora, gli scienziati non avevano compreso appieno come questi sintomi sono collegati nel cervello.
Uno studio, pubblicato su Neuron e guidato da Juan Song, PhD della University of North Carolina (UNC), si è concentrato su due gruppi distinti di cellule cerebrali in una regione chiamata nucleo sopramammillare (SuM) situata nell’ipotalamo posteriore, una piccola regione in profondità nel cervello. Uno dei gruppi aiuta a regolare la memoria, mentre l’altro influenza le risposte emotive.
Esaminando topi modello di MA, i ricercatori hanno scoperto che questi due circuiti non funzionano correttamente, ma quando il team ha usato la stimolazione basata sulla luce per attivare ciascun percorso, hanno ripristinato la memoria o la funzione emotiva separatamente.
"Siamo rimasti sorpresi dal fatto che, attivando selettivamente ciascun percorso, siamo stati in grado di ripristinare la memoria o l'umore nei topi modello di MA", ha detto l'autrice senior Juan Song PhD, prof.ssa del Dipartimento di Farmacologia e del Centro di Neuroscienze della UNC. “Questo livello di precisione nel modo in cui una singola regione del cervello contribuisce a due sintomi molto diversi – declino cognitivo e ansia o depressione – era inaspettato e evidenzia una nuova entusiasmante strada per terapie mirate”.
La maggior parte delle terapie si concentrano principalmente sul rallentamento del declino della memoria, ma i pazienti lottano anche con ansia e depressione, che influiscono notevolmente sulla loro qualità di vita. Scoprendo circuiti cerebrali specifici che controllano la memoria e l'umore separatamente, i ricercatori affermano che questa nuova scoperta apre la porta a trattamenti futuri progettati per puntare entrambi i sintomi contemporaneamente.
"Ciò potrebbe portarci a terapie più personalizzate e basate su circuiti che non solo preservano la memoria ma migliorano anche il benessere emotivo, aiutando i pazienti e le famiglie a gestire l'intero spettro di sfide che derivano dal MA", ha affermato la Song.
Fonte: University of North Carolina (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Yan-Jia Luo, [+23], J Song. Segregated supramammillary-dentate gyrus circuits modulate cognitive and affective function in healthy and Alzheimer’s disease model mice. Neuron, 2025, DOI
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