Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Prevenire 'ingorghi di traffico' nelle cellule cerebrali

Immaginate di poter aprire il cervello e guardare dentro. Quello che si vedrebbe è una rete di cellule nervose chiamate neuroni, ognuna con un proprio sistema autostradale interno per il trasporto di materiali essenziali tra le diverse parti della cellula.

Quando questa macchina biologica è in funzione senza intoppi, piccole proteine motorie traghettano preziosi carichi su e giù per ogni neurone lungo strade filiformi dette piste microtubuli.


Le cellule cerebrali sono in grado di ricevere informazioni, effettuare riparazioni interne ed inviare istruzioni al corpo, dicendo alle dita di flettersi o alle dita dei piedi di piegarsi. Ma quando il neurone si blocca, questa delicata armonia si deteriora. Uno dei risultati: malattie come l'Alzheimer.


Capire tali blocchi e come il traffico dovrebbe scorrere normalmente nelle cellule sane del cervello potrebbe dare una speranza alle persone affette da malattie neurodegenerative. A questo scopo, un gruppo di ricerca, guidato da Shermali Gunawardena, PhD, biologa dell'Università di Buffalo, ha dimostrato che la proteina presenilina ha un ruolo importante nel controllo del traffico neuronale sulle autostrade microtubuli, una nuova funzione finora sconosciuta.


I risultati della ricerca sono stati pubblicati il 24 Maggio sulla rivista Human Molecolar Genetics. I co-autori della Gunawardena sono Ge Yang della Carnegie Mellon University e Lawrence S.B. Goldstein dell'Howard Hughes Medical Institute e della University of California di San Diego.


All'interno dei nervi delle larve del moscerino della frutta, la presenilina aiuta a controllare la velocità con cui i motori molecolari chiamati kinesine e dineine si spostano lungo i neuroni. Quando gli scienziati hanno dimezzato la quantità di presenilina presente nel sistema autostradale, i motori sono diventati più veloci; si fermano meno volte e con pause più corte. Visti questo dati, la Gunawardena pensa che regolare il livello di presenilina possa costituire un modo per liberare il traffico ed evitare intasamenti neuronali pericolosi nei pazienti di Alzheimer.


"La nostra scoperta principale è che la presenilina ha un ruolo innovativo, che è controllare il movimento delle proteine motorie lungo le autostrade neuronali" scrive la Gunawardena, assistente professore di scienze biologiche. "Se questa regolazione / controllo viene meno, allora le cose possono andare male. Questa è la prima volta che viene segnalata una proteina che funziona come un controllore di motori"."Nell'Alzheimer, i difetti di trasporto sono presenti ben prima dei sintomi, come la morte delle cellule e le placche amiloidi viste nel cervello post-mortem", ha aggiunto. "Come risultato, lo sviluppo di terapie mirate ai difetti di trasporto neuronale potrebbe essere un modo utile per attaccare il problema precocemente".


I risultati sono particolarmente intriganti perché gli scienziati sanno da diversi anni che la presenilina è coinvolta nell'Alzheimer. La presenilina scorre lungo le autostrade neuronali in piccole bollicine organiche chiamate vescicole che si trovano in cima ai motori kinesina e dineina, e contengono anche una seconda proteina chiamata proteina precursore dell'amiloide (APP). La presenilina concorre al taglio dell'APP in pezzi chiamati amiloide-beta, che si accumulano per formare placche amiloidi nei pazienti con Alzheimer. Tali accumuli possono portare alla morte delle cellule, impedendo il trasporto di materiali essenziali - come le proteine necessarie per la riparazione delle cellule - lungo i neuroni.


I risultati del nuovo studio indicano che la presenilina può contribuire all'Alzheimer in almeno due modi: non solo tagliando l'APP, ma anche regolando la velocità dei motori molecolari che portano l'APP lungo le autostrade neuronali. "Sono state identificate più di 150 mutazioni della presenilina nell'Alzheimer", dice la Gunawardena. "Così, capirne la funzione è importante per capire cosa va male nell'Alzheimer".


Per monitorare il movimento delle kinesine e delle dineine, il gruppo ha etichettato il loro carico con una proteina fluorescente gialla. Ciò ha permesso ai ricercatori di vedere i motori molecolari avanzare all'interno del neurone al microscopio in un animale vivo. Un programma speciale ha quindi analizzato i percorsi del motori, rivelando ulteriori dettagli circa la natura del loro movimento e quanto spesso si fermano.

 

 

 

 

 


Fonte:University at Buffalo. Articolo originale scritto da Charlotte Hsu.

Riferimento: S. Gunawardena, G. Yang, L. S. B. Goldstein. Presenilin controls kinesin-1 and dynein function during APP vesicle transport in vivo. Human Molecular Genetics, 2013; DOI: 10.1093/hmg/ddt237

Pubblicato in Science Daily il 28 Maggio 2013 (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.