Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stroncare il diabete sul nascere

Si stima che 25,8 milioni di americani abbiano il diabete. Altri 79 milioni sono ritenuti affetti da «prediabete», nel senso che hanno il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 [ndt: uno dei fattori di rischio della demenza riconosciuti].


Ora il Dr. Nataly Lerner della Sackler Faculty of Medicine dell'Università di Tel Aviv ed i suoi colleghi, hanno scoperto che un semplice esame del sangue rivela il rischio individuale di sviluppare il diabete di tipo 2 prima che si sviluppino entrambe le condizioni, molto prima di quanto ritenuto in precedenza.


I risultati, pubblicati nell'European Journal of General Practice, potrebbero aiutare i medici a fare diagnosi e trattamenti più precoci. Hanno collaborato allo studio il Dr. Michal Shani e il Prof. Shlomo Vinker della Facoltà Sackler di Medicina e della Clalit Health Services.


"Il nostro studio supporta l'ipotesi che il test A1c, usato per diagnosticare il diabete di tipo 2, può funzionare anche in una fase molto più precoce per lo screening della malattia nella popolazione ad alto rischio, come i pazienti in sovrappeso", ha detto il dottor Lerner.

 

Testare il test

Nelle persone sane, il glucosio viene assorbito dal sangue per essere usato da vari tessuti. Ma le cellule delle persone con diabete di tipo 2 sono resistenti all'insulina, che è prodotta dal pancreas ed è centrale nel regolare il metabolismo dei carboidrati e dei grassi nel corpo. Questi individui hanno livelli di glucosio nel sangue più alti del normale. Le persone con prediabete hanno il glucosio nel sangue ad un livello tra il normale e il diabetico.


La glicemia può essere verificata direttamente in diversi modi, ma questi test forniscono solo un'istantanea. Per avere un quadro dei livelli di glucosio nel sangue nel corso del tempo, i medici testano i livelli di emoglobina glicata (A1c) nel sangue. Quando i livelli di glucosio nel sangue sono alti, si forma più A1c. Quindi l'A1c diventa un biomarcatore, che indica i livelli medi di glucosio nel sangue per un periodo di due-tre mesi.


Il test A1c è usato da lungo tempo per monitorare il diabete di tipo 2. E negli ultimi anni, l'American Diabetes Association e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno aggiunto il test alle loro linee guida, come criterio per la diagnosi di diabete di tipo 2. Secondo l'ADA, avere un livello di A1c del 6,5 per cento o maggiore è un indicatore della malattia e un livello di A1c tra il 5,7 e il 6,4 per cento è un indicatore di prediabete. Per di più il test è più semplice da eseguire rispetto ai test più comuni del glucosio nel sangue, non richiedendo né il digiuno, né di non consumare alcunchè.


Per valutare la capacità del test A1c di individuare il diabete nei pazienti ad alto rischio, i ricercatori hanno analizzato la storia clinica dei 10.201 pazienti che hanno subito il test nell'Israele Centrale tra il 2002 e il 2005. Essi hanno scoperto che, nel complesso, il 22,5 per cento dei pazienti ha sviluppato il diabete entro 5-8 anni.


I pazienti con livelli di A1c a partire da 5,5 per cento (al di sotto della soglia ufficiale per la diagnosi di diabete) avevano avuto una probabilità significativamente maggiore di sviluppare il diabete rispetto ai pazienti con livelli di A1c inferiori al 5,5 per cento. Ogni aumento dello 0,5 per cento del livello di A1c fino al 7 percento raddoppia il rischio di sviluppare il diabete del paziente. L'obesità inoltre raddoppia il rischio di sviluppare il diabete dei pazienti, secondo quanto hanno appurato i ricercatori.

 

La gestione del rischio

"Siamo riusciti effettivamente a quantificare l'aumento del rischio con i livelli di A1c", ha detto il dottor Lerner. "Questo potrebbe consentire ai medici di prendere decisioni più fondate per quanto riguarda la prevenzione del diabete". Lo studio, uno dei più completi nel suo genere, fornisce nuove e convincenti prove che il test A1c può misurare con precisione il rischio prima di quanto si possa appurare attualmente.


Combinato con i test di glucosio nel sangue e con l'individuazione dei fattori di rischio - come la storia familiare, la cattiva alimentazione, la mancanza di esercizio fisico e l'obesità - il test potrebbe aiutare i medici a fornire un trattamento più precoce. In alcuni casi, i cambiamenti dello stile di vita o i farmaci potrebbero precedere la malattia, che è difficile, se non impossibile, da curare una volta sviluppata.

 

 

 

 


FonteAmerican Friends of Tel Aviv University.

Riferimenti:  Nataly Lerner, Michal Shani, Shlomo Vinker. Predicting type 2 diabetes mellitus using haemoglobin A1c: A community-based historic cohort study. European Journal of General Practice, 2013; 1 DOI: 10.3109/13814788.2013.826642

Pubblicato in aftau.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.