Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le abitudini sane pagano nel lungo periodo

Si possono usare i comportamenti iniziali per prevedere quale sarà la forma e la salute di una persona 18 anni dopo?


Questa è la domanda cruciale alla base degli studi effettuati dai ricercatori del KIT, della Technische Universität München e delle università di Konstanz e Bayreuth.


L'indagine conseguente ha esaminato circa 500 adulti per un periodo molto lungo. Il risultato: le abitudini iniziali determinano la forma fisica e la salute nel lungo termine. Lo studio è ora riportato dagli scienziati sulla rivista Psychology of Sport and Exercise.


"I risultati del nostro studio di mostrano quanto sia importante acquisire abitudini che promuovono la salute già all'inizio dell'età adulta. Questo dovrebbe anche essere uno degli obiettivi delle misure di prevenzione", spiega il professor Alexander Woll, capo dell'«Institute of Sports and Sport Science» del KIT. Le abitudini iniziali riguardanti l'alimentazione e l'esercizio fisico influenzano la forma fisica e la salute in modo statisticamente significativo nel lungo periodo.


Per il loro studio, i ricercatori hanno usato un modello bio-psicosociale a quattro stadi per identificare le interazioni reciproche dei fattori rilevanti per la salute. Al primo livello si trovano i fattori distali, legati all'ambiente, come l'ambiente di migrazione e lo status socio-economico. Il secondo livello riguarda i fattori prossimali, personali, come il sostegno sociale, le strategie di gestione dello stress, e la sensazione di coerenza. Il terzo livello comprende i fattori comportamentali, come le abitudini alimentari, il fumo e l'esercizio fisico. Il quarto livello è costituito dall'idoneità fisica e dalla salute.


Per studiare l'influenza dei fattori rilevanti per la salute sulla forma fisica e la salute, gli scienziati hanno usato un sondaggio comunale fatto dal KIT dal 1992 al 2010: i partecipanti (243 donne e 252 uomini con un'età media di 45 anni all'inizio) sono stati selezionati in modo casuale dal registro degli abitanti del comune di Bad Schönborn. Negli anni 1992, 1997, 2002 e 2010, i partecipanti hanno compilato dei questionari e superato esami antropometrici e medici e test di forma fisica.


L'analisi con metodi statistici dei dati di questa indagine ha ora rivelato che i fattori di tutti i livelli (soprattutto il background di migrazione e lo status socio-economico, le strategie di gestione dello stress e le aspettative di impatto, così come la nutrizione e le abitudini di esercizio fisico) hanno avuto un'influenza diretta o indiretta sulla forma fisica e la salute dei partecipanti del 1992. Inoltre, l'alimentazione iniziale e l'esercizio fisico sono risultati in grado di influenzare lo stato della forma fisica nei 18 anni successivi.


Secondo lo studio, i fattori di background di migrazione e lo stato socioeconomico non influenzano direttamente, ma indirettamente, le abitudini che interessano la salute. Sviluppando ulteriormente le strategie di gestione dello stress, le persone con status socio-economico più basso possono migliorare le abitudini alimentari. Una migliore aspettativa di impatto può migliorare le abitudini di esercizio fisico. Lo studio, sorprendentemente, non ha evidenziato alcuna relazione diretta tra la forma fisica e la salute, perchè i parametri erano l'indice di massa corporea, il rapporto vita-fianchi, la pressione arteriosa, il colesterolo e l'acido urico.


Secondo gli scienziati, questo puo' essere forse spiegato dal fatto che i test fisici non hanno considerato la resistenza, che è un importante fattore determinante della salute. "Altri studi avevano rivelato chiaramente che i cambiamenti di forma fisica apportano cambiamenti anche nei fattori di rischio rilevanti per la salute", riferisce il professor Woll. In futuro, i ricercatori prevedono di analizzare i risultati in modo più differenziato al fine di ottenere più informazioni sulle abitudini che influenzano la salute e sul loro impatto sulla salute nel corso della vita.

 

 

 

 

 


FonteKarlsruhe Institute of Technology  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lena Lämmle, Darko Jekauc, Alexander Woll, Susanne Tittlbach, Klaus Bös. Does initial behavior predict our physical fitness and health 18 years later?Psychology of Sport and Exercise, 2014; 15 (1): 81 DOI: 10.1016/j.psychsport.2013.09.010

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)