Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Calma e vai avanti, per mantenere una migliore salute sul lungo periodo

Reagire positivamente a situazioni di stress può essere cruciale nel mantenere la salute a lungo termine, secondo dei ricercatori.


Con uno studio che misura le reazioni degli adulti allo stress e come questo influisce sul corpo, i ricercatori hanno scoperto che gli adulti che non riescono a mantenere stati d'animo positivi, come l'allegria o la calma, di fronte a fattori di stress minori della vita quotidiana, sembrano avere livelli elevati di infiammazione. Inoltre, le donne possono avere un rischio maggiore.


Le risposte infiammatorie fanno parte della capacità del corpo di proteggersi tramite il sistema immunitario. Tuttavia l'infiammazione cronica - a lungo termine - può minare la salute, e sembra avere un ruolo nell'obesità, nelle malattie cardiache (entrambi a loro volta fattori di rischio anche dell'Alzheimer) e nel cancro.


Questi risultati si aggiungono al corpo crescente di prove che riguardano le implicazioni sulla salute della reattività emozionale (la risposta emotiva) ai fattori di stress quotidiani. I ricercatori segnalano i loro risultati in un recente edizione di Health Psychology.


Nancy Sin, borsista postdottorato del Center for Healthy Aging e del Dipartimento di Salute Comportamentale della Penn State e i suoi colleghi, hanno dimostrato che la frequenza dei fattori di stress quotidiano, in sé e per sé, ha meno conseguenze per l'infiammazione rispetto a come un individuo reagisce a quei fattori di stress.


"La frequenza di stress di una persona può essere legata all'infiammazione meno delle risposte allo stress", ha detto Sin. "E' il modo in cui una persona reagisce allo stress che è importante". Le scoperte di Sin evidenziano anche contributi importanti - ma spesso sottovalutati - della percezione positiva nei processi di stress naturalistici: "Sono state trascurate veramente le emozioni positive, e come possono aiutare le persone in caso di stress".


Nel breve termine, con la malattia o l'esercizio, il corpo attiva una elevata risposta immunitaria per aiutare ad auto-ripararsi. Tuttavia, nel lungo periodo, le risposte immunitarie infiammatorie accresciute possono non essere salutari. Gli individui che hanno difficoltà a regolare le loro risposte possono avere un rischio per determinate condizioni legate all'età, come le malattie cardiovascolari, la fragilità e il declino cognitivo, ha detto Sin.


"Per quanto ne sappiamo, questo lavoro è il primo a collegare i biomarcatori di infiammazione con le risposte umorali positive ai fattori di stress della vita di ogni giorno", ha detto Jennifer E. Graham-Engeland, professoressa associata di salute comportamentale della Penn State.

 

Studio
Un campione trasversale di 872 adulti che partecipavano al National Study of Daily Experiences ha riferito sullo stress quotidiano e le reazioni emotive, per otto giorni consecutivi. In una visita clinica separata sono stati presi campioni di sangue dei partecipanti e analizzati per trovare i marcatori infiammatori.


I soggetti sono stati intervistati telefonicamente ogni giorno per otto giorni consecutivi. Essi sono stati invitati a dare un voto alle loro emozioni positive e negative, così come a riferire se avevano incontrato fattori di stress. Questo ha permesso ai ricercatori di valutare la risposta emotiva di una persona nei giorni in cui essi sperimentavano stress, e confrontarla con i giorni in cui non succedeva.


"Abbiamo calcolato i punteggi della reattività per vedere come i partecipanti in generale reagivano ai fattori di stress", ha detto Sin. "Poi li abbiamo usati per prevedere due marcatori di infiammazione".


I ricercatori hanno usato diversi tipi di stress, tra i quali c'erano discussioni/evitare discussioni sul lavoro, a scuola o a casa; essere discriminati; un fattore di stress nella rete [di relazioni], cioè un evento stressante che accade a qualcuno vicino al soggetto; e altri fattori di stress.


"Abbiamo esaminato sia le reazioni emozionali positive che quelle negative allo stress e abbiamo confrontato gli effetti dell'esposizione allo stress con le risposte ai fattori di stress", ha detto la Graham-Engeland. "Sappiamo poco sul ruolo potenziale dei processi di stress quotidiano sull'infiammazione. Gran parte della precedente ricerca relativa con gli esseri umani si era concentrata su uno stress cronico o sullo stress acuto in laboratorio, metodi che non colgono pienamente come le persone rispondono ai fattori di stress naturalistici nel contesto della vita quotidiana".


I dati sono stati presi dalla seconda serie del «Midlife in the United States Study», un'indagine nazionale progettata per indagare sulla salute e sul benessere in età mezza età e nell'anzianità. Il suo obiettivo è capire meglio come lo stato d'animo quotidiano e gli eventi stressanti possono influenzare l'infiammazione e la salute.

 

********
Ulteriori autori di questo progetto includono David M. Almeida, professore di studi sullo sviluppo umano e la famiglia della Penn State, e Anthony D. Ong, professore associato di sviluppo umano della Cornell University. Il National Institute on Aging ha finanziato questo studio.

 

 

 


Fonte: Marjorie S. Miller in Penn State (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nancy L. Sin, Jennifer E. Graham-Engeland, Anthony D. Ong, David M. Almeida. Affective Reactivity to Daily Stressors Is Associated With Elevated Inflammation.. Health Psychology, 2015; DOI: 10.1037/hea0000240

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.