Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La stimolazione cerebrale in età avanzata riduce il rischio per l'Alzheimer

La frequenza con cui gli anziani leggono un giornale, giocano a scacchi, o si impegnano in altre attività mentalmente stimolanti è correlata al rischio di sviluppare l'Alzheimer, secondo uno studio condotto da ricercatori del Rush University Medical Center, pubblicato nell'edizione online di Neurology ®, la rivista medica della American Academy of Neurology.

Più di 700 persone a Chicago, con un'età media di 80 anni, sono state sottoposte a test cognitivi per ognuno dei cinque anni di durata dello studio. I partecipanti sono stati presi dal Progetto Rush su Memoria e Invecchiamento, uno studio di oltre 1.200 anziani. Tra i partecipanti, 90 hanno sviluppato l'Alzheimer. I ricercatori hanno anche eseguito un'autopsia al cervello di 102 partecipanti che sono morti.

Lo studio ha scoperto che una persona in età avanzata attiva cognitivamente ha 2,6 volte meno probabilità di sviluppare demenza e Alzheimer rispetto a una persona cognitivamente inattiva in età avanzata. Questa associazione è rimasta dopo aver controllato l'attività cognitiva del passato, lo stato socio-economica dell'intera vita, l'attività sociale e quella fisica.

I ricercatori dicono che i risultati possono essere usati per aiutare a prevenire la malattia di Alzheimer.

Robert Wilson"L'Alzheimer è una delle conseguenze più temute della vecchiaia", ha detto l'autore dello studio Robert S. Wilson, PhD, neuropsicologo al Rush Alzheimer's Disease Center. "Le enormi problematiche di salute pubblica derivanti dalla malattia sono previste in aumento nei prossimi decenni con l'aumento della proporzione di persone anziane negli Stati Uniti. Ciò sottolinea l'urgente necessità di strategie di prevenzione della malattia o per ritardarne l'insorgenza."

Wilson dice che lo studio ha anche scoperto che l'attività cognitiva frequente durante la vecchiaia, come visitare una biblioteca o partecipare a un gioco, è stata associata a un rischio ridotto di decadimento cognitivo lieve, una fase transitoria tra l'invecchiamento normale e la demenza, e a un declino meno rapido delle funzioni cognitive.

Il dottor Bennett ha osservato che l'attività cognitiva è solo un aspetto dello sforzo di allontanare la perdita di memoria. Anche l'attività fisica e le attività sociali svolgono un ruolo. Il gruppo ha pubblicato uno studio lo scorso anno dimostrando che la funzione cognitiva è maggiore negli individui con una rete più grande di relazioni sociali.

"Le implicazioni sono molto più dal punto di vista della salute pubblica che da un punto di vista clinico," ha dichiarato il Dr. Robert Bennett. "Come società, come possiamo incoraggiare tutte le persone, non solo gli anziani, ad impegnarsi in attività cognitive?"

 


Lo studio è stato sostenuto da sovvenzioni del National Institute on Aging e del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Illinois.

 

Fonte: Alzheimer's Reading Room, 17 gennaio 2011

Notizie da non perdere

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.