Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il mese di nascita ha una (piccola) influenza sul rischio di demenza in vecchiaia

Il mese di nascita influenza il rischio di sviluppare la demenza; anche se l'effetto è piccolo rispetto ad altri fattori di rischio, come l'obesità, può indicare che i primi mesi di vita influenzano la salute cognitiva dei decenni a venire.


I demografi Gabriele Doblhammer e Thomas Fritze dell'Università di Rostock in Germania, hanno studiato i dati dell'Allgemeine Ortskrankenkasse (il più grande assicuratore sanitario pubblico della Germania) per quasi 150.000 persone over 65.


Dopo l'aggiustamento per l'età, hanno scoperto che coloro che sono nati da dicembre a febbraio avevano un rischio del 7 per cento più basso di sviluppare demenza di quelli nati da Giugno ad Agosto, e il rischio degli altri mesi è nel mezzo.


Però non c'è l'astrologia di mezzo. Al contrario, il mese di nascita è un indicatore delle condizioni ambientali come il tempo e la nutrizione, dice Gerard van den Berg, economista dell'Università di Bristol in Gran Bretagna, che studia gli effetti della situazione economica sulla salute.


Per esempio i bambini nati d'estate sono più giovani quando affrontano le infezioni respiratorie del loro primo inverno. E in passato, i bambini nati in primavera e in estate arrivavano a fine gestazione quando era in gran parte esaurita la fornitura di frutta e verdura fresca del raccolto autunnale. Anche l'inquinamento da fuochi di legna o riscaldamento a carbone avrebbe potuto avere un ruolo.


Ci sono prove da altri studi che tali fattori possono avere effetti sul metabolismo e sul sistema immunitario per tutta la vita, aumentando il rischio di malattie come il diabete, l'obesità e l'ipertensione. La scoperta di Doblhammer e Fritze dimostra che questo è vero anche per la demenza.

 

Demenza in aumento

Sappiamo che altri shock all'inizio della vita, come recessione e carestia, danneggiano la salute cognitiva più tardi, ma questi tendono ad avere effetti duraturi sulle condizioni e gli stili di vita delle persone. Il legame con il mese di nascita è importante, dice Doblhammer, perché sottolinea il significato dei primi mesi di vita.


Si stima che circa 37 milioni di persone in tutto il mondo soffrano di demenza, e questo numero è destinato a raddoppiare ogni 20 anni, secondo i ricercatori. Ma anche se non si può cambiare il proprio mese di nascita, in termini di rischio di demenza individuale "è importante anche quello che si fa durante il resto della vita", dice Doblhammer.


I ricercatori dicono che lo studio non può dirci nulla direttamente sui meccanismi alla base della correlazione tra mese di nascita e rischio di demenza più tardi, ma essi indicano diverse possibilità. Ad esempio, la cattiva alimentazione può influire direttamente sullo sviluppo del cervello in un momento critico.


E' noto anche che le infezioni causate da cattiva alimentazione o sperimentate molto presto nella vita (per esempio nel primo inverno pieno di un bambino) possono provocare cambiamenti epigenetici che influenzano il metabolismo e i livelli di infiammazione di tutta la vita. Ciò aumenterebbe il rischio di malattie croniche come l'obesità e la pressione alta, a loro volta fattori di rischio della demenza.


Le esortazioni per cambiare stile di vita e ridurre il rischio di demenza puntano spesso le persone in mezza età o in vecchiaia. Ma Doblhammer dice che affrontare la crescente incidenza della demenza può rendere necessari anche interventi più precoci: per esempio, programmi per migliorare la salute nutrizionale delle giovani madri.

 

 

 


Fonte: New Scientist (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gabriele Doblhammer, Thomas Fritze. Month of Birth and Dementia Late in Life.KZfSS Kölner Zeitschrift für Soziologie und Sozialpsychologie, September 2015, Volume 67, Issue 1, pp 217-240. DOI: 10.1007/s11577-015-0328-3

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 


 

Notizie da non perdere

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.