Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La natura può aiutare le persone con demenza a sentirsi connessi

La maggior pare di noi sa che vivere nella natura e trascorrere del tempo all'aria aperta fa bene. Ciò che conosciamo meno è l'insieme di vantaggi per le persone che vivono con demenza, in particolare quelle la cui qualità di vita è diminuita a causa della diagnosi.

Creative Spaces, un progetto fatto partire in Marzo 2014 dalla no-profit Sensory Trust, promuove in Cornovaglia l'uso degli spazi esterni per migliorare la qualità della vita. Il progetto si è sviluppato da un schema precedente che aveva evidenziato i vantaggi dell'uso della natura nelle case di riposo per supportare le persone affette da demenza.

Nelle conversazioni con le persone che hanno la demenza e che vivono a casa, è diventato chiaro che molte persone si stavano sconnettendo dalla vita fuori delle porta di casa. Stigma sociale, depressione e ansia stavano danneggiando la loro vita, portando ad un ritiro dalla vita comunitaria e un minore accesso al mondo esterno.

Creative Spaces usa il mondo naturale come strumento per aiutare le persone affette da demenza a ritrovare un senso di valore, aumentare le loro connessioni sociali e la capacità di condivisione e le conoscenze per migliorare la propria vita e quella degli altri. Il progetto offre alle persone l'opportunità di sviluppare il proprio gruppo di attività all'aperto.

Usa attività semplici e creative legate alla natura per incoraggiare e sostenere le persone all'inizio, aiutandole a adattarsi e a sentirsi a proprio agio in un gruppo di loro coetanei. Una volta stabilito un gruppo, il Sensory Trust continua a sostenerlo oltre la durata del progetto.

Per esempio una persona che ne ha beneficiato aveva curato il marito con demenza, ma ha avuto la stessa diagnosi dopo la sua morte. Viveva da sola, isolata dalla sua comunità, fisicamente e socialmente. Determinata a non stare a casa, si è unita al gruppo di camminatori di Creative Spaces, e ha trovato amicizia, sostegno e incoraggiamento da suoi coetanei e dal personale. La sua conoscenza e abilità come panettiera le ha permesso di fornire pasticcini e torte nei rinfreschi del gruppo, e attraverso il sostegno del gruppo ha riacquistato autostima e appreso nuove competenze. Questa rinnovata fiducia l'ha portata a fare volontariato in un caffè comunitario locale, dove le sue abilità hanno aiutato gli altri. Con nuovi amici e interessi non si sente più sola.

Un altro partecipante era stato licenziato dal lavoro dell'intera vita come operaio agricolo e ha avuto la diagnosi di demenza vascolare lo stesso anno. La sua licenza per moto è stata revocata, la sua cerchia di amici si è ridotta, e si è ritirato in se stesso, non più in grado di affrontare gli ambienti sociali rumorosi. Tuttavia, unendosi al gruppo di cammino, anche lui ha trovato amicizia e sostegno. La sua conoscenza della campagna ha migliorato le esperienze del gruppo che ha potuto aggiungere nuove passeggiate al programma. Nonostante il declino della sua mobilità (è passato dal bastone a uno scooter mobile in pochi mesi) sono cresciuti fiducia e felicità. Da quando è entrato, ha parlato in una conferenza, ha imparato a fare un film d'animazione e prevede di iniziare il suo proprio gruppo di supporto tra pari.

Il progetto continua a sviluppare nuovi gruppi di attività, come ad esempio un gruppo di pescatori a Bude e un gruppo di boscaioli a Falmouth. Gli operatori sanitari professionali della demenza non solo inviano le persone a queste attività, ma chiedono anche di istituire dei club nelle loro aree.

Come dimostrano queste storie, la natura può avere un ruolo fondamentale per aiutare le persone con demenza a riscoprire se stessi, connettersi con gli altri, riconquistare il senso di autostima e fiducia, e a sentirsi di nuovo in controllo. L'immersione nella natura mette in evidenza quanto profondamente siamo collegati con il mondo intorno a noi e quanto sia importante mantenere quella connessione.

 

 

 


Fonte: Wendy Brewin in The Guardian (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.