Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grande studio esclude che la terapia di deprivazione androgenica aumenti il rischio di AD

Grande studio esclude che la terapia di deprivazione androgenica aumenti il rischio di AD

Uno studio su vasta scala e basato sulla popolazione, condotto dal Dr. Laurent Azoulay, ricercatore senior al Jewish General Hospital, ha concluso che l'uso della terapia di deprivazione androgenica (ADT) per trattare il cancro avanzato alla prostata non è associato ad un aumento del rischio di Alzheimer.


Questo risultato, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology e accompagnato da una copertura esclusiva della American Society of Clinical Oncology (ASCO), è importante perché limita i timori sollevati da uno studio precedente, molto controverso, che aveva asserito una connessione significativa e preoccupante.


L'ADT è una forma di castrazione chimica che viene prescritta per eliminare il testosterone negli uomini con tumore avanzato della prostata, perché la malattia è alimentata dal testosterone. È ampiamente usata e così efficace ad arrestare l'avanzamento del cancro che gli uomini sono spesso trattati con ADT per molti anni.


"Il deficit cognitivo è un effetto collaterale noto del calo di testosterone, in generale, quindi è naturale che sia preoccupante con l'ADT", spiega il Dr. Azoulay, professore associato di Epidemiologia e Oncologia alla McGill University. "Tuttavia, c'è una differenza significativa tra limitazioni cognitive e meccanismi biologici associati alla demenza".


Il Dr. Azoulay e Farzin Khosrow-Khavar, dottorando della McGill University sotto la sua supervisione, hanno scoperto alcune carenze metodologiche preoccupanti negli studi che hanno trovato l'associazione. Si sono perciò impegnati a studiare una coorte di circa 31.000 uomini che avevano ricevuto di recente la diagnosi di cancro non metastatico alla prostata su un periodo di 27 anni dal Clinical Practice Research Datalink del Regno Unito, una delle più grandi basi dati di questo tipo.


"Il nostro gruppo si era allarmato vedendo il precedente studio che aveva proposto che l'ADT raddoppia il rischio di Alzheimer", ha detto il dottor Azoulay. "Tale constatazione drammatica chiedeva ulteriori indagini e abbiamo trovato alcuni importanti problemi metodologici nello studio. Poiché l'ADT è prescritta così spesso agli uomini anziani, era necessaria un'analisi statistica molto attenta per affermare una relazione causale. Una volta che abbiamo applicato la metodologia corretta NON abbiamo trovato alcuna associazione statisticamente significativa. Tuttavia, vorremmo incoraggiare ulteriori studi per confermare i nostri risultati".


La ASCO si è affrettata a mettere in risalto lo studio del Dr. Azoulay a causa della sua rilevanza clinica immediata. Voleva fare in modo che i medici che avrebbero potuto essere restii a prescrivere l'ADT alla luce dei risultati contrari, fossero rassicurati sul fatto che il nesso causale non è supportato da prove.


"Per la maggior parte dei farmaci bisogna fare il calcolo tra lo scopo e i possibili effetti negativi", sottolinea il primo autore Khosrow-Khavar. "Ci sono meccanismi di adattamento per compensare i problemi previsti nella cognizione. Ma, se i pazienti credessero che l'ADT raddoppia il loro rischio di Alzheimer, potrebbero essere riluttanti ad accettarlo per il loro cancro. Perciò la nostra analisi dovrebbe essere una buona notizia per gli uomini il cui cancro alla prostata viene controllato con l'ADT".

 

 

 


Fonte: McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimento: Laurent Azoulay et al. Androgen Deprivation Therapy and the Risk of Dementia in Patients With Prostate Cancer. Journal of Clinical Oncology, January 2017

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.