Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diete ricche di olio di pesce hanno effetto benefico in pazienti a rischio

Oggi gli scienziati concordano sul fatto che ci sono cinque molecole note per influenzare o causare l'Alzheimer, che affligge circa cinque milioni di americani. La potenza di queste molecole è legata a fattori ambientali come la dieta e lo stile di vita.

Il Prof. Daniel Michaelson del Dipartimento di Neurobiologia della Facoltà di Scienze della Vita George S. Wise dell'Università di Tel Aviv ha notizie che spiegano una di queste cinque molecole - l'APOE, creato dal gene apolipoproteina E che si trova nel corpo di tutti noi.

Il Prof. Michaelson dice che l'APOE esiste in due formati, uno "buono" e uno "cattivo" chiamato apoE4. Ha sviluppato dei modelli animali per studiare gli effetti della dieta e dell'ambiente nei confronti dei portatori di APOE4, la cui presenza è un fattore di rischio conosciuto per l'Alzheimer. Infatti appare nel 50% dei malati di Alzheimer, e nel 15% della popolazione generale che, proprio a causa della sua presenza, è a rischio di contrarre la malattia.

La buona notizia? Nei risultati preliminari, i ricercatori hanno scoperto, con soddisfazione, che una dieta ricca di oli Omega 3 e basso contenuto di colesterolo sembra ridurre in modo significativo gli effetti negativi del gene apoE4 in modelli murini.

L'esercizio fisico non è sufficiente - e può peggiorare

Differenziando tra le varianti buone e cattive del gene APOE, il Prof. Michaelson e il suo team ha studiato numerose variabili. Hanno stabilito che, mentre un ambiente ricco e stimolante è un bene per i portatori di APOE "buono", lo stesso ambiente ha un effetto negativo sui soggetti a rischio per l'Alzheimer, perché portatori del gene apoE4. Mentre questo ambiente ha stimolato la formazione di nuove connessioni neuronali nei topi con l'APOE "buono", ha causato la morte dei neuroni del cervello nei topi con APOE "cattivo". Le stimolazioni ambientali includevano ruote girevoli e tubi per nascondersi e scivolare, così come corde e altri giocattoli per il gioco dei topi, sostituiti e aggiornati con nuovi giocattoli ogni settimana. Quelli in un ambiente non-stimolante non avevano accesso ad alcun gioco.

"Le condizioni che sono generalmente considerate buone possono essere dannose se il topolino è portatore del gene apoE4. Estrapolando questo dato per la popolazione umana, gli individui con il gene apoE4 "cattivo" sono più vulnerabili allo stress causato da un ambiente che stimola il loro cervello", spiega il Prof. Michaelson. Recentemente ha ampliato le sue scoperte originali, pubblicate inizialmente nel Journal of Neuroscience nel 2008, con un nuovo elemento: la dieta.

L'APOE è una lipoproteina conosciuta per essere influenzata dal buon olio presente nel pesce. Il Prof. Michaelson e dei suoi colleghi europei, all'interno di una sovvenzione della Commissione europea chiamata LIPIDIDIET, ha costruito un esperimento. In un ambiente standardizzato, hanno introdotto tre tipi diversi di dieta: una dieta normale, una dieta "cattiva" ad alto contenuto di colesterolo, e una dieta "buona" ad alto contenuto di olio di pesce.

Quando è buono, è buono

"Il principale messaggio che qui si ricava è che le diete buone possono alleviare gli effetti dei geni cattivi. Ovviamente i nutrizionisti sanno questo in generale da un bel po', ma è bello essere in grado di dimostrare che questo approccio può essere applicato per contrastare in particolare gli effetti negativi dei geni legati all'Alzheimer ", spiega il Prof. Michaelson.

I risultati, con più dettagli, sarà presentato in una conferenza internazionale a Barcellona, in Spagna, a marzo. La Fondazione Joseph e Inez Eichenbaum di Beverly Hills ha sostenuto la ricerca sull'Alzheimer del Prof. Michaelson continuamente e generosamente nel corso degli ultimi 15 anni.

 


Fonte: Materiale fornito dalla American Friends of Tel Aviv University.

Pubblicato su ScienceDaily.com, 15 Febbraio 2011

Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo.


Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)