Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dormire più di 9 ore al giorno segnala un rischio più alto di demenza



I dati del Framingham Heart Study dimostrano che le persone che dormono costantemente più di nove ore alla notte hanno un rischio doppio di demenza in 10 anni, rispetto ai partecipanti che dormono al massimo 9 ore.


La ricerca, apparsa sulla rivista Neurology, ha scoperto che chi dorme di più ha anche un volume minore del cervello.


E' previsto che il numero di persone con Alzheimer e altre demenze crescerà ogni anno, visto che la dimensione e la proporzione della popolazione di over-65 continua ad aumentare.


A un folto gruppo di adulti iscritti al Framingham Heart Study (FHS), è stato chiesto di indicare quanto tempo dorme di solito ogni notte. I partecipanti sono stati poi tenuti sotto osservazione per 10 anni per determinare quanti avrebbero sviluppato una demenza, compresa quella dovuta ad Alzheimer.


I ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM) hanno quindi confrontato i dati sulla durata del sonno con il rischio di sviluppare la demenza.


"I partecipanti senza un diploma di scuola superiore che dormivano per più di 9 ore ogni notte avevano un rischio sei volte maggiore di sviluppare la demenza in 10 anni, rispetto ai partecipanti che dormivano meno. Questi risultati suggeriscono che essere altamente istruiti può proteggere dalla demenza in presenza di molto sonno", ha spiegato il co-autore corrispondente Sudha Seshadri MD, professore di neurologia alla BUSM e ricercatore senior del FHS.


Secondo i ricercatori, i risultati suggeriscono che il sonno eccessivo può essere un sintomo piuttosto che una causa dei cambiamenti cerebrali che si verificano con la demenza. Pertanto, gli interventi per limitare la durata del sonno hanno poco probabilità di ridurre il rischio di demenza.


"La durata auto-riferita del sonno può essere uno strumento clinico utile per aiutare a prevedere le persone a rischio di progressione verso la demenza clinica entro 10 anni. Può quindi essere utile eseguire una valutazione delle persone che riferiscono un tempo lungo di sonno e monitorare i problemi del pensiero e della memoria"
, ha aggiunto il coautore senior Matthew Pase PhD, del reparto di neurologia del BUSM nonché ricercatore del FHS.


I ricercatori ritengono che rilevare i disturbi del sonno possa aiutare la diagnosi precoce del deficit cognitivo e della demenza. La diagnosi precoce della demenza ha molti vantaggi importanti, come ad esempio fornire al paziente la possibilità di programmare il futuro e di prendere decisioni sull'assistenza sanitaria.

 

 

 


Fonte: Boston University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andrew J. Westwood, Alexa Beiser, Nikita Jain, Jayandra J. Himali, Charles DeCarli, Sanford H. Auerbach, Matthew P. Pase and Sudha Seshadri. Prolonged sleep duration as a marker of early neurodegeneration predicting incident dementia. Neurology, published ahead of print 22 Feb 2017, doi:10.1212/WNL.0000000000003732: 1526-632X

Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)