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Quando è successo? Il cervello registra i ricordi con il tempo relativo

Prima di uscire di casa stamattina ho lasciato il gatto fuori e ho fatto partire la lavastoviglie. O era ieri?Molto spesso, i nostri ricordi devono distinguere non solo quello che è successo e dove, ma anche «quando» si è verificato un evento, e quale è...

Parkinson: possibile identificare velocemente i pazienti a rischio di demenza

Può essere possibile ora identificare i pazienti di Parkinson al primo stadio che svilupperanno la demenza, secondo uno studio condotto all'«Institut universitaire de gériatrie de Montréal» dal Dr. Oury Monchi, PhD, e dal suo studente post-dottorato, Dr...

Gli scienziati osservano i danni dell'Alzheimer mentre accadono

Degli scienziati hanno scoperto come l'infiammazione e la mancanza di ossigeno concorrono a causare danni al cervello in condizioni come l'ictus e l'Alzheimer. La scoperta, pubblicata ieri su Neuron, porta i ricercatori un passo più vicino a trovare...

Anche dimenticare è un processo «attivo» del cervello

Per funzionare correttamente, il cervello umano richiede la capacità non solo di immagazzinare, ma anche di dimenticare: attraverso la perdita di ricordi, sono eliminate le informazioni non necessarie ed il sistema nervoso mantiene la sua plasticità.Una...

Più α-sinucleina nel liquido cerebrospinale predice calo cognitivo veloce nel Parkinson

Il decorso del Parkinson (PD) può variare da un deterioramento graduale ad un declino precipitoso della funzione motoria o cognitiva.Pertanto, individuare i fattori predittivi della progressione può dare benefici per la comprensione della progressione...

Il cervello riconosce più la musica suonata in passato, meno quella ascoltata

Una ricerca della McGill University rivela che la rete motoria del cervello aiuta le persone a ricordare e a riconoscere la musica che hanno eseguito in passato, meglio di quella che hanno solo ascoltato.Un recente studio della Prof.ssa Caroline Palmer...

Migliorare l'autostima per prevenire i problemi di salute degli anziani

L'importanza di potenziare l'autostima è normalmente associato alle prove e alle tribolazioni dell'adolescenza.Ma una nuova ricerca dalla Concordia University dimostra che è ancora più importante per gli anziani mantenere e migliorare quei livelli di...

La dieta salutare in mezza età può prevenire la demenza più avanti

Scelte alimentari salutari in mezza età possono prevenire la demenza negli anni successivi, secondo una tesi di dottorato pubblicata all'Università della Finlandia orientale.I risultati di uno studio di 14 anni, dimostrano che coloro che usano una dieta...

Come la Tau trancia gli assoni, i «binari» dove corrono i segnali dei neuroni

Anche la forma più lieve di una lesione traumatica cerebrale, meglio conosciuta come commozione cerebrale, può generare danni permanenti e irreparabili.Ora, un team interdisciplinare di ricercatori dell'Università della Pennsylvania sta usando modelli...

Placche rilevate da scansioni cerebrali prevedono il deterioramento cognitivo

Le scansioni cerebrali con un colorante radioattivo possono rilevare le prove iniziali dell'Alzheimer, che possono predire il  declino cognitivo futuro negli adulti con o senza decadimento cognitivo lieve, secondo uno studio durato 36 mesi, guidato...

Ripristinare l'ordine nel cervello: rigenerare i neuroni per alleviare i sintomi dell'Alzheimer

L'Alzheimer è la malattia neurologica degenerativa più diffusa nel mondo. Oltre cinque milioni di americani vivono con essa, e un anziano ogni tre morirà con la malattia o con una forma di demenza simile.Anche se la perdita di memoria è un sintomo comune...

La perdita di sonno precede i sintomi dell'Alzheimer

Il sonno è interrotto nelle persone che probabilmente hanno un inizio di Alzheimer, ma non hanno ancora la perdita di memoria o gli altri problemi cognitivi caratteristici della malattia conclamata, secondo i risultati di uno studio pubblicato l'11 marzo su...

Modifiche epigenetiche potrebbero spiegare il diabete tipo 2

Le persone con diabete di tipo 2 hanno cambiamenti epigenetici (*) sul loro DNA che le persone sane non hanno. Questo è quanto dimostrato da un importante studio, guidato da ricercatori dell'Università di Lund. I ricercatori hanno anche trovato...

Basso QI e problemi cardiovascolari in adolescenza legati a demenza precoce

Gli uomini che all'età di 18 anni hanno una forma cardiovascolare più scadente e/o un quoziente intellettivo più basso, soffrono più spesso di demenza prima dei 60 anni.Questo è dimostrato da uno studio recente che ha esaminato più di un milione di...

Memoria «fotica»: l'importanza della luce sulla cognizione

E' noto da tempo che la luce esercita effetti potenti sul cervello e sul nostro benessere. La luce non è necessaria solo per vedere, ma è anche essenziale per una vasta gamma di funzioni «non visive», compresa la sincronizzazione del nostro orologio...

La memoria fallisce se il corpo non è coinvolto

Una nuova ricerca del Karolinska Institutet e dell'Università di Umeå dimostra per la prima volta che c'è una stretta relazione tra la percezione del corpo e la capacità di ricordare.Per essere in grado di memorizzare nuove esperienze della nostra vita...

Esame del sangue prevede 3 anni prima il declino cognitivo e l'Alzheimer, forse

Dei ricercatori hanno scoperto e convalidato un esame del sangue in grado di predire, con precisione superiore al 90 per cento, se una persona sana svilupperà un deterioramento cognitivo lieve o l'Alzheimer entro tre anni.Descritto nel numero di Aprile...

Auto-accettarsi: la chiave per una vita più felice, che però usiamo di meno

La felicità non è solo una sensazione, ma è qualcosa che tutti noi possiamo sperimentare quotidianamente.Ma le persone vanno meglio con certe «abitudini di felicità» di altre.In realtà, l'abitudine che corrisponde di più all'essere soddisfatti della...

Trasformate staminali del paziente nel tipo di neuroni danneggiati dall'Alzheimer

Degli scienziati delle cellule staminali di Harvard hanno convertito con successo cellule della pelle dei pazienti con Alzheimer ad esordio precoce in neuroni del tipo colpito dalla malattia, rendendo possibile per la prima volta di studiare questa forma...

Danni dell'Alzheimer ereditato sono molto maggiori decenni prima della comparsa dei sintomi

La progressione dell'Alzheimer può rallentare una volta che i sintomi appaiono e producono danni significativi, secondo uno studio che ha valutato una forma ereditaria della malattia.In un articolo pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine...

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