Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli USA revisionano le linee guida sulle varie fasi dell'Alzheimer

Le prime nuove linee guida diagnostiche per l'Alzheimer rilasciate da 27 anni negli Usa dipingono il disturbo come una malattia che si manifesta gradualmente nel corso di molti anni, a partire dai cambiamenti nel cervello, continuando con i problemi di memoria lieve e infine procedendo alla demenza conclamata.

Pubblicate Martedì dal National Institute on Aging e dall'Alzheimer's Association, le linee guida riconoscono ufficialmente il disturbo cognitivo lieve o MCI (descritto per la prima volta più di un decennio fa) come un precursore alla malattia.

E aggiungono una nuova categoria di ricerca nota come l'Alzheimer preclinico, la fase più precoce della malattia, quando grumi di una proteina chiamata amiloide iniziano a formarsi nel cervello di persone che, senza di questi, sarebbero sani. Questa fase preclinica, che inizia circa 10 anni prima che la demenza sia diagnosticata, è considerata il tempo migliore per intervenire nella malattia. Questo è il motivo per cui gli agenti di visualizzazione per le scansioni PET, gli esami del liquido spinale e gli altri cosiddetti biomarcatori che predicono l'Alzheimer stanno diventando così importanti per i ricercatori e per le aziende farmaceutiche.

La classificazione delle diverse fasi della malattia, si pone in netto contrasto con l'ultima serie di linee guida pubblicate dai ricercatori del governo nel 1984, che riconosce solo la fase di demenza di Alzheimer - in cui le persone perdono i loro ricordi e la capacità di prendersi cura di se stesse. "La più grande differenza tra allora e adesso è che ora pensiamo a questo processo come un continuum che inizia molti anni prima di fare la diagnosi di demenza", ha detto in una conferenza stampa il Dr. Guy McKhann della School of Medicine della Johns Hopkins University, che ha lavorato sui nuovi orientamenti.

Includere le fasi iniziali della malattia è importante per promuovere la ricerca sull'Alzheimer, ha detto il dottor Reisa Sperling della Brigham and Women's Hospital di Boston, che ha guidato il gruppo che ha scritto le linee guida per l'Alzheimer preclinico. "Se vogliamo davvero andare verso la prevenzione dell'Alzheimer, dobbiamo includere le persone che ancora non hanno sintomi", ha detto la Sperling in un'intervista telefonica.

Dire la parola 'A'

"Penso che il vero punto di tutto questo è non aver paura di dire la parola 'A' (di Alzheimer)", ha detto la Sperling, riconosciendo che la diagnosi fa paura. "Credo che ciò che è cambiato nel campo del cancro 10 o 20 anni fa, è quando la gente ha avuto meno paura di usare la parola 'C' (cancro). Penso che dobbiamo muoverci verso la stessa cosa nell'Alzheimer". Aggiungendo che, essere in grado di diagnosticare una persona con Alzheimer preclinico, permetterà un trattamento molto precoce e sforzi di prevenzione, più o meno allo stesso modo in cui le persone con colesterolo alto prendono le statine per prevenire le malattie cardiache.

Sia la Sperling che Marilyn Albert della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora, che ha lavorato sugli orientamenti per il MCI, ha detto che i biomarcatori, seppur promettenti, non sono pronti per il debutto. "La ragione per cui pensiamo che non devono essere utilizzati nello studio del medico è attualmente non sono metodi standard. Non abbiamo un senso ottimale su ciò che noi chiamiamo la soglia tra ciò che è normale e cosa non lo è", ha detto Albert. Nel mese di gennaio, i consulenti della US Food and Drug Administration hanno respinto un agente di visualizzazione della Eli Lilly, dicendo che sono necessari ulteriori dati prima di poter essere approvato come aiuto ai medici ad escludere la presenza di placche legate alla malattia di Alzheimer.

Il Dr. John Ringman, ricercatore di Alzheimer alla University of California di Los Angeles, che non è coinvolto nella stesura delle linne guida, ha detto che definire le fasi precedenti della malattia, fornisce ai ricercatori un vocabolario comune. "E' davvero un linguaggio che i ricercatori possono utilizzare per comunicare tra loro", ha detto. Aggiungendo che questo aiuterà le aziende a selezionare i pazienti nelle fasi iniziali della malattia per le sperimentazioni cliniche. Molti ricercatori ritengono che la maggior parte dei farmaci di Alzheimer hanno fallito, perché sono stati testati in persone la cui malattia era troppo avanzata per produrre miglioramenti.

 


Pubblicato su RocketNews il 18 aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.