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Il Dr Oz rivela che la madre ha l'Alzheimer e che ne ha ignorato i segnali

DrOz and motherIl Dott. OZ e la madre (Foto: Instagram)

Il dott. Mehmet Oz ha rivelato che sua madre ha il morbo di Alzheimer (MA) e che non ha notato i segni prima della diagnosi 'devastante'.


Il cardiochirurgo e conduttore del 'The Dr. Oz Show' ha scritto su Instagram e sul suo sito Web lunedì che è stato colto alla sprovvista dopo aver appreso che sua madre, Suna di 81 anni, aveva ricevuto la diagnosi del disturbo irreversibile e progressivo del cervello che lentamente erode la memoria e la capacità di pensiero.


"Sentire la diagnosi ufficiale è stato devastante", ha scritto. "Ma altrettanto doloroso per me è la consapevolezza che i segni erano lì da sempre; li avevo semplicemente trascurati".


Il dottor Oz, che parlerà anche della diagnosi emotiva nel suo show lunedì prossimo, ha iniziato a vedere piccoli cambiamenti nel comportamento di sua madre che, in seguito, ha capito erano sintomi delle sue condizioni, in particolare dopo la morte di suo padre a 93 anni a febbraio.


"Quando la testardaggine di mia madre è aumentata, ho semplicemente dato la colpa all'età", ha scritto. "Mia sorella ha notato che aveva iniziato a truccarsi in modo diverso per la prima volta in 60 anni, ma l'ha tenuto per sé. Quando mia madre ha iniziato a regalare alcune delle sue cose a persone che conosceva a malapena, ho pensato che stesse solo cercando di alleggerire il suo carico dopo la morte di mio padre. Ma questi cambiamenti apparentemente sottili erano in realtà i primi indicatori dell'Alzheimer".


Il dott. Oz ha delineato sei sintomi che possono monitorare il MA se una persona cara inizia a mostrarli:

  1. difficoltà a pianificare;
  2. confusione per tempo e luogo;
  3. difficoltà nel portare a termine i compiti;
  4. difficoltà a capire le cose viste;
  5. smarrire le cose e non essere in grado di ripercorrere i passi [per trovarle];
  6. problemi con le parole.


Mentre affrontare una persona cara che potenzialmente ha il MA può essere emotivo e difficile, il dott. Oz ha sottolineato che è anche cruciale se si vogliono rallentare gli effetti della malattia.


"È stato doloroso ammettere che la salute di mia madre stava declinando, ma questo ci ha permesso di farle avere un aiuto il più presto possibile", ha scritto su Instagram. "Hai il potere di parlare e dire qualcosa se sospetti uno dei suddetti sintomi in una persona cara. Farlo potrebbe metterti a disagio, ma potrebbe giusto aiutare a rallentare la progressione del MA in qualcuno che ami".


Il dott. Oz, 59 anni, ha anche rivelato che dopo essere essersi sottoposto a test nella Clinica di Prevenzione dell'Alzheimer della Weill Cornell Medicine, a seguito della diagnosi di sua madre, ha appreso di avere una copia del gene APOE4 che lo espone a un rischio più alto di contrarre il MA.


Gli è stato ordinato di abbassare il colesterolo e di aggiungere al suo regime di esercizi un allenamento di alta intensità ad intervalli per migliorare la sua memoria associativa.


Il dott. Oz ha osservato che abbassare i livelli di pressione sanguigna, colesterolo e zucchero nel sangue può ridurre il rischio di MA. Ha anche suggerito di fare un test cognitivo di piazzamento nome-viso online.


"La ricerca suggerisce che, anche se i tuoi geni ti mettono a rischio, i cambiamenti nello stile di vita possono fare la differenza", ha scritto sul suo sito web.

 

 

 


Fonte: Scott Stump in Today.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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