Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Famiglie GB mandano parenti con demenza in Thailandia per assistenza

Famiglie inglesi stanno mandando parenti anziani con demenza in Thailandia, una tendenza ancora limitata ma in crescita.


I ricercatori che hanno visitato case di cura private a Chiang Mai hanno trovato 8 case dove stanno vivendo ospiti provenienti dalla GB, a migliaia di chilometri dalle loro famiglie, perché un'assistenza idonea era impossibile da trovare, o da permettersi, nel loro paese d'origine.


“La Thailandia ha già una lunga storia di turismo medico e si sta ora ponendo come centro internazionale per la cura della demenza”, ha detto il dott. Caleb Johnston, docente di geografia umana all'Università di Newcastle.


Alcune delle strutture sono gestite da inglesi, alcune da tailandesi, ma con notevoli investimenti da parte dei cittadini britannici, e alcune sono gestite da svizzeri. Tutte hanno l'appoggio e il sostegno del governo thailandese. “Il governo e gli investitori privati ​​sono molto attivi a coltivare questo fenomeno come parte del loro sviluppo economico”, ha aggiunto Johnston.


In GB ci sono circa 850.000 persone con demenza. Le strutture di assistenza sovvenzionate dal pubblico costano fino a 700 £ alla settimana (circa 820 €), e quelle private circa £ 1.000 (1.174 €). Non c'è un rapporto vincolante personale-ospite in GB ma, con un ricambio annuale del personale superiore al 30% e 122.000 posti di lavoro vacanti, tale rapporto sia nel pubblico che nel privato ​​tende ad essere di circa 1:6 (1 operatore ogni 6 ospiti).


In Thailandia, al contrario, ad un costo di circa 750 £ alla settimana è offerta un'assistenza residenziale 1:1, 24 ore x 7 giorni alla settimana, con personale completamente qualificato, in strutture premiate che sembrano alberghi a 4 stelle.


Johnston ha passato 9 settimane in Thailandia insieme con la Prof.ssa Geraldine Pratt, responsabile di geografia umana all'Università della British Columbia, intervistando le famiglie e il personale nelle case di cura residenziali.


“Non ci sono ancora numeri ufficiali di come molte persone si stanno muovendo verso la Thailandia per ricevere cure”, ha detto Johnston. “Rispetto al numero totale di persone con demenza, è un numero basso. Ma con il numero di persone con demenza destinato ad aumentare, e il costo di prendersi cura di loro in continua crescita, è probabile che sia una scelta presa in considerazione da sempre più persone“.


Paul Edwards, il direttore dei servizi clinici di Dementia UK, ha detto: “Posso ben capire le persone che scelgono questa opzione, dato lo stato di ansia per l'assistenza in GB. È un mercato emergente che sta diventando sempre più popolare, perché il nostro sistema in fallimento e boccheggiante, per il quale nessun politico sta nemmeno cercando di trovare una soluzione, causa timori per coloro i cui cari dovrebbero usarlo”.


Tuttavia, coloro che portano i loro cari all'estero parlano del disagio di dover scegliere tra i disagi fisici, emotivi e finanziari di prendersi cura di loro in GB e l'esternalizzazione della loro assistenza all'altro capo del mondo.


Annie (non è il suo vero nome) ha portato il marito al Vivobene Village, una casa gestita da svizzeri vicino a Chiang Mai. Inizialmente ha cercato di trovare assistenza vicino alla sua casa nel sud dell'Inghilterra, ma è stata costretta a trasferirsi nello Yorkshire:

“C'era assistenza per lui lì, ma non c'era nessuno che potesse darmi il turno. Allora ci siamo trasferiti di nuovo al nord dell'Inghilterra. Ma poi avevo bisogno di sollievo. La casa che ci è stata raccomandata per mio marito costa £ 900 alla settimana e un pomeriggio, mio ​​genero è andato per portare fuori [mio marito] e lui non era né vestito né rasato. Stava solo guardando fuori dalla finestra. L'abbiamo portato a casa e un paio di mesi più tardi, l'ho messo in un'altra casa di cura e la stessa cosa è accaduta di nuovo”.

Poco dopo, la coppia è andata a Bangkok per trovare la loro figlia e hanno sentito parlare della casa di cura. “Non ha mai lasciato questo posto da quel giorno. Abbiamo semplicemente detto «questo è perfetto»“, ha detto Annie, in un'intervista a Johnston e Pratt. Annie ora visita suo marito tre volte l'anno, rimanendo due o tre mesi ogni volta.

“Penso che sia molto felice qui”, ha detto. “Le persone intorno a lui sono così gentili e lui reagisce a questo. Per lui, penso che la vita sia quanto di meglio possa essere. È peggiore per me di quanto lo sia per lui“.


Peter Brown si è trasferito 11 anni fa in Thailandia dalla GB e ha aperto un hotel a 4 stelle a Chiang Mai. Ha fondato la Care Resort Chiang Mai sei anni fa, insoddisfatto della qualità delle cure che sua madre stava ricevendo nella casa di cura inglese:

“Non credo ci siano parenti in tutto il mondo che vogliono portare la madre o il padre in un altro paese. Quello che vogliono è l'assistenza per la madre e il padre a cui hanno diritto e che, purtroppo, la loro città locale non è in grado di dare loro.

“Non vogliono la madre e il padre sotto chiave per 23 ore al giorno, seduti in un corridoio per un'ora poi rimessi nella loro stanza, così iniziano a guardarsi intorno per un'alternativa. Ci sono molte opzioni in un paese diverso, così come biasimarli per prenderle?

“Si dovrebbe trovare la soluzione in casa. Ma le soluzioni non sono abbastanza buone o i prezzi accessibili in GB. I malati di demenza hanno bisogno di molto tempo e ciò non si adatta più con lo stile di vita occidentale. Il vantaggio di un posto come la Thailandia è che il personale è molto più economico e la forte cultura della famiglia che c'è qui. La gente rispetta gli anziani come norma. In Occidente, noi non rispettiamo più gli anziani.

“Lo stato britannico deve fare di più, perché il posto migliore per le persone di essere accudite è dove stanno ora".


Ci sono state di recente segnalazioni di persone con Alzheimer costrette a uscire dalla Thailandia a causa delle modifiche alle norme sull'immigrazione, ma per Allan Sims, del sud dell'Inghilterra, la sua esperienza è “quanto di più vicino alla perfezione si può immaginare”.

Sims e sua moglie erano andati in vacanza in Thailandia per anni, e quando lei ha sviluppato l'Alzheimer, quattro anni fa, la coppia si è trasferita a Ko Samui e ha vissuto in un albergo a 4 stelle.

Quando le condizioni di sua moglie sono peggiorate, la loro figlia ha trovato una casa di cura di Chiang Mai su internet. Sims ha detto:

“Abbiamo tre o quattro caregiver per ogni ospite con demenza qui e le caregiver di mia moglie sono le mie amiche più strette ora.

“Sono così impressionato. Mia moglie ha bisogno di qualcuno con lei 24/7. Quando divento sopraffatto mia figlia mi porta via per una pausa, una caregiver non solo si occupa di mia moglie, ma condivide con lei il letto [perché lei tende ad alzarsi e camminare].

“Se fossi in GB, potremmo avere un caregiver per 15 minuti al mattino e 15 minuti la sera, o qualche cosa ridicola. L'assistenza in GB è una disperazione”.

 

 

 


Fonte: Amelia Hill in The Guardian (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.