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Un bevanda potrebbe aiutare a ridurre gli effetti dell'Alzheimer

Un americano anziano su otto vive con l'Alzheimer. Ne soffrono quasi il doppio di donne rispetto agli uomini, e non esiste una cura.

Ma rallentarla potrebbe essere semplice come bere un potente bevanda energetica.

Joyce Mason e Geneva Marcum stanno scoprendo che i giorni sono non solo sempre più difficili per loro, ma anche per le persone che li amano di più: "Preghiamo insieme," ha dichiarato Sam Mason, il marito di Joyce.

"Alcuni giorni lei ce la fa. Altri, fatica a trovare le pagine". Come per altri 5,5 milioni di persone, Joyce e Geneve stanno perdendo i loro ricordi. Stanno perdendo le loro menti per l'Alzheimer, una malattia che può colpire nel fiore della vita, senza discriminazioni.

Il neurologo Richard Isaacson ha osservato i membri della famiglia caderne vittima. Ora sta usando un approccio onnicomprensivo per cercare di fermarlo. "Voglio fare qualsiasi cosa, tutto ciò che è sicuro e benefico", ha detto. Oltre ai farmaci, alla terapia e all'esercizio fisico, il dottor Isaacson si rivolge agli alimenti medici per aiutare a ritardare la perdita di memoria nei suoi pazienti. "Non è una pillola tipica. Non è un cerotto" ha detto Isaacson. "E' qualcosa che si deve scuotere e bere lentamente dopo ogni pasto".

Axona è un frappé medico, una bevanda energetica per il cervello. "Di fondo dà al cervello una fonte alternativa alimentare", ha detto Isaacson. La ricerca mostra che dopo che ha bevuto Axonia, nel cervello di un malato di Alzheimer circolano corpi chetonici.

La famiglia di Teresa Alfonzo ha cominciato a vedere i segni dell'Alzheimer nella madre dieci anni fa. I suoi ricordi si sono sbiaditi velocemente. Nel gennaio di quest'anno, Teresa non riusciva nemmeno a disegnare un semplice orologio su richiesta dei suoi medici. Dopo tre mesi di utilizzo di Axona, "Lei ha fatto il secondo tentativo, e si stava concentrando molto", ha detto sua figlia Margherita Alfonso. "E' una benedizione, davvero. E' un enorme progresso".

In uno studio in doppio cieco, l'Axona è stata data a 75 malati di Alzheimer. Altri 75 hanno assunto un placebo. Dopo 90 giorni, tutte le persone che avevano assunto Axona sono rimaste stabili o sono migliorate. Lo stesso non è successo alle persone con il placebo. Gli esperti dicono l'Axona funziona per il 45 per cento dei pazienti di Alzheimer. "Se il nonno si ricorda il nome di suo nipote, se la nonna può essere attenta, impegnata e parlante, questa è una soluzione vantaggiosa per il paziente, per il caregiver e anche per me", ha detto Isaacson.

Nonostante alcuni pazienti vedano immediatamente i risultati, l'Associazione Alzheimer non legittima alcun cibo medico. E ha rilasciato una dichiarazione che definisce tutti gli alimenti medici "un punto di preoccupazione". Alcuni medici sono riluttanti a usarli per mancanza di ricerca scientifica. Ma la famiglia di Teresa sente che sta funzionando. "Mi sento come se avessi riavuto mia madre", ha detto Margaret Alfonso.

I costi della prescrizione dell'Axona posono variare, ma, secondo il sito web Axona, l'assicurazione può rimborsare i costi della bevanda. I medici possono fare test genetici sui pazienti per vedere se Axona li aiuterà.

 

 


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Pubblicato in WNDU.com il 8 luglio 2011  - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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