Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dobbiamo essere presenti per familiari e amici colpiti

Cosa induce spesso amici e familiari a evitare una persona cara con il morbo di Alzheimer (MA) o altra causa di demenza?


Ci sono molte idee sbagliate sul MA che portano alla paura per questa malattia e per le altre demenze. Le immagini pubbliche negative e gli stereotipi associati a queste condizioni spesso contribuiscono alla mancanza di coinvolgimento e di socializzazione con gli individui che hanno la malattia.


La triste realtà del MA e delle altre demenze è che man mano che la malattia progredisce, la famiglia e gli amici della famiglia si dileguano. Sembra che le relazioni vacillino o svaniscano nel processo lungo e in peggioramento della malattia, che può durare un decennio o più.


Forse il fenomeno degli amici e dei familiari che scompaiono può essere spiegato dalla mancanza di comprensione della malattia o, peggio, dal fatto che gli altri sono emotivamente incapaci di assistere al cambiamento che la malattia provoca nella persona cara con il disturbo debilitante.


"Non so cosa dire", o "Non so cosa fare insieme" sono risposte comuni, ad esempio, di amici e familiari ben intenzionati che gradualmente si ritirano dal rapporto con l'individuo interessato.


Anche se queste reazioni possono evocare sentimenti di rabbia e/o di delusione dai caregiver, dovrebbero essere riconosciuti come istinti di base della natura umana e come consapevolezza del grande bisogno per la società di avere informazioni sul MA o sulle altre demenze.


In effetti, i cambiamenti positivi iniziano con l'apprendimento, e familiari e amici che svaniscono possono sanare il loro disagio acquisendo più conoscenze sulla malattia e parlandone in modo aperto e sincero con il caregiver e con l'individuo malato.


I caregiver possono dare aggiornamenti sui loro cari, come sta progredendo la malattia, e cosa piace o non piace all'individuo colpito. Possono essere gli 'insegnanti' di familiari e amici, offrendo consigli per la comunicazione, sui modi per avvicinarsi, per esprimere sentimenti sui fatti, e a non essere paternalisti o sprezzanti, e come entrare sempre nella realtà dell'individuo colpito.


Ancora più importante, gli individui con MA o altra demenza sono adulti compiuti e dovrebbero essere trattati come tali. Il tutto si riduce solo ad essere presenti, che sia ascoltare parole fondamentali o tenere una mano in silenzio; ridere di storie raccontate più volte e non giudicare le azioni o i comportamenti dell'individuo colpito; ed essere quel familiare o amico che ha fatto il viaggio con quell'individuo molto prima e, si spera, molto dopo la diagnosi.


L'individuo interessato è cambiato solo dalla malattia; e nonostante il cambiamento che ci sarà nelle relazioni, la famiglia e gli amici possono superare le colline e le valli insieme e non deludere o ferire i propri cari con il loro assenteismo.


Un rapporto del 2012 di Alzheimer's Disease International (ADI) diceva che tre quarti di coloro che hanno il MA e altre demenze e due terzi dei caregiver avevano dichiarato che gli altri percepiscono negativamente chi ha il MA o un'altra demenza.


Questo stigma per la malattia e i suoi effetti per la perdita di relazioni saranno ridotti solo attraverso l'istruzione e la consapevolezza, e di più, coinvolgendo la famiglia e gli amici nel viaggio della malattia, esprimendo le realtà della malattia e facendosi promotori con la politica pubblica e per il finanziamento della ricerca.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.