Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il potenziale del sildenafil (Viagra) come farmaco per l'Alzheimer

Il sildenafil è considerato un trattamento potenziale per l'Alzheimer?

Il sildenafil potrebbe potenzialmente essere usato come trattamento per il morbo di Alzheimer (MA), secondo i risultati di uno studio pubblicato di recente in Nature Aging da Feixong Cheng, della Cleveland Clinic.


Per MedlinePlus, un servizio di informazioni online prodotto dalla U.S. National Library of Medicine, il sildenafil è un farmaco comune da prescrizione venduto come Viagra per trattare la disfunzione erettile e come Rivatio per migliorare la capacità di fare esercizio per gli adulti con ipertensione arteriosa polmonare, la pressione alta nei vasi che trasportano il sangue ai polmoni, che causa mancanza di respiro, vertigini e stanchezza.


"In particolare, abbiamo scoperto che il sildenafil ha ridotto la probabilità di MA negli individui con malattia delle arterie coronarie, ipertensione e diabete di tipo 2, che sono tutte comorbidità significativamente associate al rischio della malattia, così come in quelli senza", ha scritto Cheng. "Il sildenafil, che ha dimostrato di migliorare significativamente la cognizione e la memoria in modelli preclinici, si presenta come il miglior farmaco candidato".


I ricercatori hanno cercato farmaci che puntano le placche di amiloide e i grovigli di tau, le caratteristiche del danno cerebrale associato al MA. Invece di puntare l'amiloide o la Tau singolarmente, gli investigatori hanno ristretto la ricerca alle terapie che attaccano entrambe le molecole allo stesso tempo.


Nello studio, i ricercatori hanno usato un database di richieste alle assicurazioni sanitarie per oltre 7 milioni di statunitensi, per capire la relazione tra il sildenafil e gli esiti del MA. Hanno confrontato gli utilizzatori di sildenafil con i non utilizzatori e hanno scoperto che quelli che hanno usato il farmaco avevano meno probabilità di avere il disturbo debilitante del cervello, anche dopo averli seguiti per 6 anni.


Sebbene lo studio abbia stabilito un collegamento tra il sildenafil e la riduzione del rischio di MA, e abbia aperto una nuova strada per lo studio in questo settore, i ricercatori hanno sottolineato che l'indagine non ha dimostrato che il farmaco offre realmente protezione o beneficio in questo senso.


Cheng ha avvisato che lo studio non dimostra una relazione casuale tra il farmaco e il MA e che si devono eseguire altri studi clinici con un controllo di placebo per accertare come funziona il farmaco.


Molto probabilmente i medici non raccomanderanno per ora l'uso del sildenafil come trattamento. Dopo aver rivisto lo studio, Susan Kohlhaas, direttrice della ricerca di Alzheimer’s Research UK, ha notato:

"Essere in grado di riutilizzare un farmaco già approvato per condizioni di salute potrebbe aiutare a velocizzare il processo di scoperta del farmaco e portare prima a trattamenti della demenza che cambiano la vita.

"Questa ricerca non dimostra che il sildenafil è responsabile della riduzione del rischio di demenza o che rallenta o ferma la malattia. La prima cosa da fare è parlare con il proprio medico".

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)