Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invecchiare con cervello sano: cambiare lo stile di vita per prevenire fino al 40% dei casi di demenza

Una donna di 65 anni cerca ripetutamente assistenza medica per la sua memoria che sta scemando. Per prima cosa le viene detto che non è nulla di cui preoccuparsi, quindi, un anno dopo, che è "solo normale invecchiamento". Fino a quando, infine, si scoprono le carte: "È Alzheimer. Non c'è cura". Scenari come questo sono fin troppo comuni.


La demenza rimane in gran parte sotto rilevata, anche in paesi ad alto reddito come il Canada, in cui il tasso di casi non rilevati supera il 60%. Le convinzioni che i deficit cognitivi siano normali negli anziani, la mancanza di conoscenza dei sintomi della demenza e dei criteri diagnostici tra i medici, sono stati identificati come i principali colpevoli di casi ignorati e di diagnosi tardive.


Le perdite di memoria legate all'età non devono essere ridotte semplicemente a invecchiamento normale. Può accadere a tutti di dimenticare occasionalmente dove abbiamo parcheggiato l'auto o dove abbiamo lasciato le chiavi, ma quando queste situazioni diventano frequenti è importante cercare consigli medici.


Mentre molte persone che sperimentano lievi cambiamenti nella capacità di pensare e ricordare informazioni non arriveranno mai alla demenza, in altri, questo declino costituisce un segnale di avvertimento precoce. La ricerca ha dimostrato che le persone con lievi cambiamenti nella cognizione hanno un rischio maggiore di sviluppare la demenza più avanti nella vita.


In effetti, è stato dimostrato che il processo di malattia (cambiamenti nella struttura e nel metabolismo del cervello) inizia decenni prima della comparsa di sintomi, come la perdita di memoria. Inoltre, nella comunità scientifica ci si rende conto sempre di più che gli interventi che mirano a rallentare o prevenire lo sviluppo delle malattie hanno maggiori probabilità di essere efficaci se si implementano all'inizio del decorso della malattia.


Nonostante ciò, i protocolli per il rilevamento precoce non sono standard nella comunità medica, in parte perché rimangono lacune significative nella nostra comprensione della demenza.

 

Demenza e popolazione che invecchia

Nella mia ricerca, uso metodi avanzati di risonanza magnetica cerebrale per caratterizzare la salute del cervello negli anziani ad alto rischio di demenza. L'obiettivo è identificare nuovi biomarcatori di patologia precoce, che potrebbero portare a un miglioramento dei metodi di rilevamento in futuro.


La percentuale di anziani sta crescendo nella nostra popolazione. La demenza è fortemente associata all'invecchiamento, quindi il numero di diagnosi di demenza - compresa quella del morbo di Alzheimer (MA) - dovrebbe aumentare considerevolmente nei prossimi decenni, raggiungendo 1,7 milioni di canadesi entro il 2050.


Questo aumento previsto eserciterà un'enorme pressione sui nostri sistemi sanitari già tesi se non vengono intraprese azioni significative per invertire la tendenza. Ciò significa che strategie di prevenzione efficaci sono ora più urgenti che mai.


Notizie recenti su nuovi farmaci promettenti per il trattamento del MA evidenziano anche la necessità di una diagnosi precoce. Gli studi clinici hanno mostrato che questi farmaci sono più efficaci nel rallentare il declino cognitivo quando somministrati all'inizio del decorso della malattia. Sebbene queste nuove opzioni di trattamento rappresentino scoperte per il campo del MA, sono necessarie ulteriori ricerche.


Queste nuove terapie agiscono su un solo processo della malattia (abbassando i livelli di amiloide, una sostanza che si ritiene sia tossica per i neuroni), quindi possono rallentare il declino cognitivo in un solo sottoinsieme di pazienti. È necessaria una corretta caratterizzazione di altri processi, su base personalizzata, per combinare questi trattamenti con altre strategie.


Per non parlare del significativo aumento di risorse finanziarie e umane che saranno necessarie per fornire questi nuovi trattamenti, che potrebbe ostacolare l'accesso, specialmente nei paesi a basso e medio reddito, dove i casi di demenza stanno aumentando di più.

 

Stile di vita e salute del cervello

I cambiamenti nello stile di vita, d'altra parte, hanno dimostrato di ridurre il rischio di sviluppare la demenza con costi minimi e nessun effetto collaterale. Rendendo la valutazione del rischio di demenza una parte delle visite mediche di routine per gli anziani, coloro che hanno il rischio più alto potrebbero essere identificati e consigliati su come mantenere la salute e la cognizione del cervello.


Gli individui a rischio probabilmente hanno più bisogno di quegli interventi (potenzialmente una combinazione di interventi farmaceutici e di vita), ma chiunque può trarre benefici dell'adozione di abitudini di vita sane, che sono note per proteggere dalle malattie non solo del cervello, ma anche del cuore e di altri organi.


Secondo un rapporto influente, pubblicato su Lancet nel 2020, il 40% dei casi di demenza può essere attribuito a 12 fattori di rischio modificabili: ipertensione, obesità, inattività fisica, diabete, fumo, consumo eccessivo di alcol e contatti sociali rari. Ciò significa che, adottando abitudini di vita positive, potremmo teoricamente prevenire circa il 40% delle demenze, secondo il rapporto.


Sebbene non vi sia alcuna garanzia di proteggersi dal declino cognitivo, le persone possono ridurre notevolmente il rischio di demenza aumentando i livelli di attività fisica, restando mentalmente attivi e aumentando il contatto sociale, evitando al contempo di fumare e limitando il consumo di alcol.


Alcune prove suggeriscono anche che una dieta mediterranea, che enfatizza l'elevato consumo di piante (in particolare verdure a foglia) riducendo i grassi saturi e l'assunzione di carne, fa bene anche alla salute del cervello. In breve, incoraggiando le persone ad essere fisicamente, mentalmente e socialmente attive, un numero significativo di casi di demenza potrebbe essere potenzialmente evitato.

 

Barriere a stili di vita sani

Allo stesso tempo, i cambiamenti politici potrebbero affrontare le disuguaglianze sociali che portano all'insorgere di diversi fattori di rischio e una maggiore prevalenza di demenza, nelle minoranze etniche e nelle popolazioni vulnerabili. Nonostante abbia un sistema sanitario universale, il Canada ha ancora disuguaglianze sanitarie.


Le persone con un rischio più alto di condizioni di salute includono quelle con uno stato socioeconomico inferiore, persone con disabilità, indigeni, persone razzializzate, immigrati, minoranze etniche e persone LGBTQ2S. I cambiamenti politici potrebbero affrontare queste disuguaglianze non solo promuovendo stili di vita sani, ma anche prendendo provvedimenti per migliorare le circostanze in cui vivono le persone di queste comunità.


Esempi includono migliorare l'accesso ai centri sportivi o alle cliniche di prevenzione per le persone con redditi più bassi e progettare città che favoriscono stili di vita attivi. I governi devono valutare e affrontare le barriere che impediscono alle persone di gruppi specifici di adottare abitudini sane di vita.


Dobbiamo essere ambiziosi sulla prevenzione. Il futuro del nostro sistema sanitario e quello della nostra salute dipende da questo.

 

 

 


Fonte: Stefanie Tremblay, dottoranda in fisica medica, Concordia University

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)