Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


[Domenico Praticò] Farmaci anti-reflusso gastrico e rischio di demenza

In tutto il mondo, milioni di persone assumono farmaci come gli inibitori delle pompe protoniche come terapia per combattere il reflusso gastrico. Dati recenti dimostrano che, ad esempio, negli Stati Uniti al momento ci sono circa 15 milioni di persone che assumono normalmente questi farmaci. Tali farmaci, come Omeprazolo e Lasoprazolo, solo per citarne alcuni, sono molto efficaci nel ridurre la produzione di acido nello stomaco, il che si traduce in una minore sintomatologia da reflusso acido, il classico 'bruciore di stomaco'.

foods with vegetables and fishImage by freepik

Il bruciore di stomaco si verifica in genere quando l'acido cloridrico normalmente prodotto nello stomaco per scopi digestivi risale attraverso l'esofago fino alla gola. Questo è spesso secondario a una debolezza dei muscoli che collegano l'esofago allo stomaco. Se persiste, nel tempo, può trasformarsi in quella che chiamiamo 'malattia da reflusso gastro-esofageo'.


Sorprendentemente, uno studio recente pubblicato su Neurology ha evidenziato che i soggetti che assumevano farmaci di questo tipo da almeno 4 anni presentavano un aumento significativo (il 33% in più) dell'incidenza di demenza rispetto a soggetti simili che non li avevano mai assunti. 
Una delle ipotesi avanzate dagli autori dello studio per spiegare questa scoperta è che questi farmaci interferiscano con l'assorbimento di un micronutriente fondamentale per la salute del cervello, la vitamina B12. Gli autori dello studio hanno anche notato che gli utilizzatori cronici di inibitori delle pompe protoniche presentavano un aumento significativo della quantità di amiloide-beta nel cervello, un marcatore classico dell'Alzheimer, che forma i depositi noti come placche di amiloide-beta.

 

La domanda è: i benefici di questi farmaci sul reflusso acido valgono l'aumentato rischio di sviluppare la demenza?

Devo confessare che non esiste una risposta semplice a questa domanda. Ogni caso è diverso e come spesso accade non possiamo generalizzare. Come per altri farmaci, gli inibitori delle pompe protoniche dovrebbero essere prescritti solo quando sono realmente necessari dal punto di vista clinico. In parole povere, dobbiamo evitare di prescriverli con leggerezza e monitorare la percentuale di pazienti, fino al 30%, che non rispondono e, ovviamente, in questo caso, interromperne immediatamente la somministrazione.


Tuttavia, ciò che è estremamente importante è che prima di prescrivere questi farmaci il paziente vada informato sugli interventi dietetici e di stile di vita che possono alleviare significativamente i sintomi del reflusso. 
Ecco alcuni consigli utili.

  • Ridurre lo stress e adottare abitudini alimentari regolari.

  • Molto importante è anche la buona abitudine di prendere il tempo necessario per consumare un pasto, preferibilmente seduti a tavola.

  • Inoltre, bisognerebbe prestare attenzione alla 'risposta cefalica' al pasto: la digestione inizia nel cervello, con il 20% dell'acido gastrico prodotto in previsione del consumo di cibo. Oggigiorno, a causa dello stile di vita frenetico, molte persone si precipitano al punto vendita più vicino e mangiano in pochi minuti. Questo fa sì che il corpo debba improvvisamente produrre una quantità maggiore di acido cloridrico, esacerbando i sintomi del reflusso. Idealmente, circa 20-30 minuti prima di mangiare, dovremmo iniziare una sorta di 'processo di anticipazione', pensando a cosa mangeremo e che sapore avrà.

  • Anche la masticazione è di pari importanza. C'è un vecchio detto che dice che 'la digestione inizia nella bocca' di una persona. È noto che una buona masticazione può ridurre significativamente il lavoro dello stomaco nella produzione di succhi gastrici. Non ingoiare in fretta e furia il cibo che mangiamo, prendiamoci il tempo necessario e mastichiamolo finché non diventa morbido, questo aumenterà notevolmente le possibilità dello stomaco di digerire meglio il cibo che stiamo mangiando.

  • Infine, dobbiamo evitare cibi che possono peggiorare il reflusso acido, rilassando lo sfintere dell'esofago che permette all'acido di risalire. Tra questi, caffè, alcol, cioccolato, pomodori e agrumi. Anche i pasti piccanti, i cibi grassi e le porzioni abbondanti possono compromettere il corretto funzionamento muscolare.


In sintesi, sebbene i farmaci che bloccano le pompe protoniche siano importanti ed efficaci per trattare il reflusso gastro-esofageo, considerati i potenziali effetti negativi sull'abilità cognitiva, dovrebbero essere utilizzati quando vi è una reale necessità clinica e probabilmente dopo aver cercato di seguire la maggior parte dei suggerimenti forniti sopra riguardanti lo stile di vita e le abitudini alimentari.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)