Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sundowning: comportamento comune e difficile di Alzheimer

Betty scrive: Mio marito ha il morbo di Alzheimer (AD). Andiamo abbastanza bene la maggior parte della giornata, ma lui si agita nel tardo pomeriggio e si comporta come se stesse cercando qualcosa o qualcuno.

Il dottore dice che è "Sundowning", problema comune in AD, ma non mi ha aiutato molto, se non dargli il nome. Mi piacerebbe sapere se c'è qualcosa che posso fare. – Betty


Carol risponde: "Sundowning" si riferisce ad uno stato più intenso di ansia e confusione alla fine della giornata, che si verifica spesso nelle persone con Alzheimer. Ci sono molte teorie sul comportamento. Alcuni professionisti pensano che la persona sia abituata a una giornata di lavoro normale, così che con il finire della giornata, il paziente crede di tornare a casa dal lavoro o di realizzare qualcosa che è legato alle attività finali della giornata. Altri pensano che le persone con AD percepiscono i loro ambienti in modo diverso quando la luce comincia ad affievolirsi verso il tramonto e che il cambiamento provoca una confusione sensoriale che li rende ansiosi, paranoici o aggressivi.

È interessante notare una teoria abbastanza nuova sviluppata a seguito di uno studio condotto dalla Ohio State University. I ricercatori hanno concluso che il Sundowning può essere causato da un cambiamento biologico, dicendo che "... i risultati nei topi anziani hanno mostrato una maggiore espressione di un certo enzima - l'acetilcolinesterasi - prima di dormire, rispetto all'inizio della giornata. Alti livelli di questo enzima sono associati con ansia e agitazione".


Qualunque sia la causa, è necessario per te del sollievo. Può aiutare attenersi strettamente a una routine quotidiana. Cercate di dare a tuo marito più impegni possibile alla mattina presto così lui si stanca. Poi, con il passare del giorno riducili, rallenta il ritmo. Prepara cibi consolatori a cena o uno spuntino dopo. Prova a mandarlo in una stanza tranquilla senza vista di fuori o specchi, visto che entrambi possono essere fonte di confusione. Tieni a portata di mano molti vecchi film o video musicali dell'epoca che gradirebbe e fanne partire uno, anche se è ancora agitato.

Potrebbe essere distratto da ciò che sta succedendo nella sua mente e venirne trascinato, coinvolto. Potresti provare a portarlo in un centro diurno per anziani all'inizio della giornata per dargli contatti sociali, e permetterti di riposare. Se sei riposata, sarai più in grado di rimanere calma e rassicurante, aiutandolo a far fronte alla sua ansia della sera.

Il sundowning è impegnativo, e per la maggior parte dei pazienti non c'è medicina che lo cura. Il medico può decidere di prescrivere un sedativo ad azione di breve durata, se nient'altro lo aiuta. Alla fine, tuo marito passerà a un'altra fase, diversa, ma forse, ugualmente impegnativa. Pertanto è essenziale per te avere dei momenti di pausa.

E, per favore, consulta il tuo medico personale regolarmente.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


imagePubblicato da Carol Bradley Bursack in INForum il 14 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.