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L'Alzheimer intacca il piacere del cibo

Immaginati di essere seduto a colazione e realizzare che tua moglie non ha alcuna idea di come splamare il burro sul toast. O che tuo marito non riesce ad identificare il piatto preferito di brasato che hai servito.

Quando una persona cara con l'Alzheimer comincia a perdere le conoscenze dei pasti, può essere straziante per i familiari. Col progredire della malattia, diminuiscono il senso del gusto e dell'olfatto e si riduce l'appetito.


Ben presto diventa difficile riconoscere i prodotti alimentari e utilizzare le posate. "Le persone potrebbero non rendersi conto che per il malato di Alzheimer non è importante quello che vede, ma ciò che non capisce", afferma Sarah Spaulding, portavoce della filiale del Colorado dell'Associazione Alzheimer a Denver. "Qualcuno di loro può vedere cibo sul piatto, ma non ha idea di cosa farne".


La Spaulding dice che ci sono 72.000 persone in Colorado con l'Alzheimer e si stima che 222.000 persone prestino assistenza a domicilio per loro: tutti a un certo punto hanno di fronte la sfida dei problemi dell'alimentazione. "E' una malattia talmente stressante per la famiglia", dice Amelia Schafer, direttrice della formazione professionale dello stesso ente. "Il programma giornaliero cambia; le cose che hai fatto insieme sono perse. Una parte del processo di lutto è lasciare andare quello che era il vostro caro nel passato e spostare l'attenzione per rendere migliore la vita di quella persona, quanto più possibile".


Il tempo dei pasti evidenzia la perdita delle capacità funzionali, una volta data per scontata. Guardare un piatto con diversi tipi di cibo su di esso confonde, le posate sul tavolo distraggono.


Maria Steider, a sinistra, partner di assistenza alla Aspen House Assisted Living, aiuta a
mangiare Connie Gibson, malata di Alzheimer, Lunedi a Loveland. Foto di Jenny Sparks.


I cambiamenti nel cervello possono alterare il giudizio, al punto che il malato di Alzheimer cerca di mangiare prodotti non alimentari, i rumori esterni causano agitazione e restare fermi seduti è impossibile. L'inclinazione a mangiare diminuisce perché il cibo non ha più un buon odore o sapore - oppure sono allettanti solo le cose dolci. "Ciò è molto comune con l'Alzheimer", spiega la Schafer. "Il sapore dei dolci è l'ultimo ad andarsene, ed è quello di cui essi godono. Questo è anche dove si può essere creativi: un po' di zucchero su quei fagiolini e farli mangiare con le dita".


Questi adattamenti fanno un mondo di differenza, dice Jean Cannon, direttrice esecutiva della Casa di Cura Aspen Memory Assisted Living in Loveland. "Non si può credere quanto possiamo essere creativi nel trovare i modi perchè i nostri ospiti abbiano pasti nutrienti, preservando sicurezza e dignità", dice. "Se è difficile usare le posate, tagliamo una fetta di pane bianco molto sottile e con esso avvolgiamo il cibo in modo da farli mangiare mentre girano, se non riescono a stare fermi".


A Casa Aspen, il pasto è un'occasione tranquilla, senza rumori di fondo e con una conversazione minima. La presentazione dei pasti permette agli ospiti di vedere cosa c'è su un piatto. "Cerchiamo di fare contrasti", dice la Cannon. "Se il cibo è di colore chiaro, lo serviamo su un piatto rosso o nero. Se è colorato, è servito su un piatto bianco". E un solo cibo per piatto. "Si confondono vedendo un piatto pieno di tacchino, purè di patate e fagiolini", dice la Cannon. "Inoltre, le loro papille gustative non possono cambiare nel passaggio da un sapore ad un'altro. E' un'esperienza molto spiacevole per loro".


Le posate hanno grandi manici che sono più facili da afferrare. Molti alimenti sono serviti in tazze; la carne viene tagliata in pezzi con le dimensione di un morso. "Il nostro mantra è che è una buona idea fino a quando [si dimostra che] non lo è", dice la Cannon. "Possiamo fare qualcosa che funziona per due mesi e poi improvvisamente non funziona più. In pratica, tutti noi cerchiamo di trovare ciò che possono fare, non quello che non possono".


Per i caregivers a domicilio, la Schafer suggerisce di contattare un gruppo locale di Alzheimer per il sostegno. "Alcune delle idee più creative già funzionanti provengono da persone appartenenti a questi gruppi e mangiare è uno degli argomenti su cui si parla di più", dice. "Sono molto illuminanti".

 

 

 

 

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Pubblicato da Joyce Davis in Reporter Herald il 3 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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