Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché le donne hanno maggiori probabilità di contrarre l'Alzheimer

Una recente ricerca suggerisce che i cambiamenti nel cervello che si verificano dopo la menopausa possono rendere le donne più vulnerabili all'Alzheimer.

L'ipotesi potrebbe spiegare perché le donne hanno il doppio delle probabilità di sviluppare l'Alzheimer dopo i 65 anni rispetto agli uomini, dicono i ricercatori. (Circa il 17 per cento delle donne con di 65 anni negli Stati Uniti hanno l'Alzheimer, contro il 9 per cento degli uomini).


I ricercatori pensavano che il maggiore rischio delle donne per l'Alzheimer fosse dovuto al fatto che le donne vivono più a lungo, ha detto Roberta Brinton Diaz, professore di farmacologia, ingegneria biomedica e neurologia alla Scuola di Farmacia della University of Southern California. Tuttavia, "le donne vivono solo circa quattro anni più degli uomini, e l'Alzheimer si sviluppa nel corso di decenni", dice la Brinton.


Ora, la ricerca della Brinton e colleghi suggerisce che, con l'invecchiamento, il cervello delle donne sperimenta un cambiamento nel modo in cui utilizza l'energia. "Il rischio di una donna di Alzheimer può, in parte, essere determinato da quanto bene si adatta a questo cambio dell'energia", ha detto la Brinton. "Proprio come la donna che attraversa un cambiamento riproduttivo", continua la Brinton, "anche il cervello si adatta".


Gli studi della Brinton sui topi hanno dimostrato che, durante la menopausa, le centrali energetiche della cellula, chiamate mitocondri, diventano meno efficienti nel produrre energia. "Inoltre, le cellule iniziano a utilizzare fonti combustibili diverse dal glucosio, un segno che il sistema energetico non funziona bene", dice la Brinton. Il cervello ha la necessità di energia più alta di qualsiasi organo del corpo, utilizzando il 20 per cento di carburante del totale, ha detto.


In uno studio del 2011, la Brinton e colleghi hanno rimosso le ovaie da dei topi e hanno scoperto che la conseguente perdita degli ormoni ovarici (come gli estrogeni) ha danneggiato i mitocondri. Sia nelle persone che nei topi, la diminuzione della produzione di energia del cervello ha dimostrato di precedere lo sviluppo dell'Alzheimer, ha detto la Brinton. "Con il tempo, la riduzione della capacità di generare energia sufficiente per il cervello conduce, in definitiva, a un aumento del rischio di sviluppare l'Alzheimer".


La Brinton e i colleghi stanno ora conducendo un trial clinico per verificare se un farmaco che promuove l'attività degli estrogeni nel cervello riduce le difficoltà cognitive nelle donne in menopausa. Il farmaco non promuove l'attività estrogenica in altre parti del corpo, come il seno, dove l'ormone si è dimostrato promotore del rischio di cancro. Lo studio più grande sulla terapia con estrogeni nelle donne in postmenopausa non ha provato che la terapia riduca il rischio di Alzheimer, dice la Brinton. Ma questo potrebbe essere perché c'è una finestra di tempo in cui la terapia è efficace, secondo la Brinton. "Se si cura una donna a 65 anni, il suo cervello non è più responsivo agli estrogeni", ha detto la Brinton. "Il tempo per una terapia con estrogeni finalizzata a portare benefici cognitivi potrebbe essere durante la menopausa, quando le donne stanno ancora sperimentando i sintomi", dice la Brinton.


La Brinton dice che i cambiamenti nel metabolismo del cervello potrebbero aumentare il rischio di Alzheimer anche per gli uomini. Tuttavia, gli uomini tendono a sperimentare i cambiamenti ormonali (andropausa), più tardi nella vita rispetto alle donne, ha detto la Brinton.


La Brinton ha discusso la sua ricerca lo scorso mese alla conferenza dell'American Academy of Neurology a New Orleans.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Rachael Rettner su MyHealthNewsDaily il 10 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Foto: Shutterstock

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)