Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'equilibrio nell'assistenza alla demenza

Una delle poche costanti nella demenza è il cambiamento. I livelli di perdita di memoria e la consapevolezza generale possono variare notevolmente.

A volte, una persona non ricorda nomi, volti, o come passare dalla camera da letto al bagno. Altre volte, la demenza può essere molto meno evidente.


Wilma, da lungo tempo assistente domiciliare, dice della sua assistita Estelle Kearon: "Il cervello va e viene. Alcuni giorni, la signora Kearon parla come se niente fosse. Il giorno dopo, lei non sa chi sono io e mette in valigia i suoi abiti per tornare al Bronx, dove è cresciuta. Mi aspetto qualsiasi cosa".


Insieme alla perdita di memoria, alla confusione e all'erosione della comunicazione causata dall'Alzheimer e altre demenze, il paziente può diventare frustrato, aggressivo, ansioso o agitato in un altro modo. (Vedere qui un'insieme di comportamenti da aspettarsi e i suggerimenti su come affrontarli). Per iniziare, prestare molta attenzione agli episodi di agitazione e ansia, e cercare di capire ciò che li scatena. Se è la noia o la sensazione della perdita acuta dell'indipendenza, cercare di mantenere impegnata la persona cara, socialmente attiva e il più indipendente possibile, pur restando realistici sulle limitazioni.


Agitazione e ansia potrebbero anche venire quando vengono cambiate le routine familiari o le abitudini radicate. Il mio collega Gale Storm, che è responsabile della formazione alla Partners in Cure, incoraggia i caregivers a scavare più a fondo quando un assistito si agita prima, dopo o ai pasti, per esempio. "Scopri cosa e dove vuole mangiare", dice Gale. "Forse non le piace quello che stai servendo o non le è familiare. Forse non è abituata a mangiare in cucina o in camera da letto, ha sempre mangiato nella sala da pranzo". Una volta che il caregiver capisce la fonte dell'ansia, può risolvere meglio [il problema]. Se non le piace mangiare in cucina, servire i pasti nella sala da pranzo, anche se ciò comporta un po' di lavoro e tempo extra (purché sia sicuro).


Nan, che si occupa di una donna di 70 anni, ritiene che può aiutare cambiare rotta per breve tempo in una situazione stressante, come quando il suo cliente ha bisogno di fare una doccia. "Se diventa molto agitata, io dico: 'Facciamo una piccola pausa'. La lascio per qualche minuto, dopo essermi accertata che sia al sicuro. Poi, quando torno da lei, spesso è più facile", afferma Nan (il cui nome, come con quelli di altri collaboratori e clienti citati qui, sono cambiato per proteggere la privacy).


Wilma dice che ha imparato con l'esperienza a gestire le sue battaglie. Se un cliente vuole davvero lasciare l'appartamento, Wilma cercherà di organizzare una passeggiata su e giù per il corridoio. "Qualcuno con la malattia potrebbe discutere fino allo sfinimento", dice Wilma. "Così, quando posso, lascio andare e mi dico sono d'accordo. 'Okay, andiamo', dico. 'Sì, ho la chiave'. Camminiamo nel corridoio un po', e questo spesso cambia tutto".

"Li vuoi tenere al sicuro, ma non vuoi impedire loro di vivere", dice Gale, aggiungendo che le azioni dei caregivers devono sempre seguire il piano di cura prescritto. "E 'un atto di equilibrio".

 

Impegna la mente

Uno dei compiti più difficili per i caregivers è quello di impegnare la mente della persona amata anche se la malattia opprime i suoi poteri familiari: memoria, ragione, concentrazione, conversazione, capacità di comunicazione. Comunque impegnare la mente può aiutare a rallentare il declino e prevenire comportamenti debilitanti come frustrazione, ansia e depressione.


"Oh, come odio vederla lì seduta a fissare il vuoto", dice Wilma, che aggiunge prontamente come sarebbe la sua assistita se lei non facesse di tutto per tenerla impegnata. La settimana prima della festa della mamma, Wilma ha tirato fuori carta e penna, e ha suggerito alla signora Kearon di scrivere a suo figlio che vive all'estero. "Cosa dovrei dire?" chiese la signora Kearon, la penna coraggiosamente in mano. "Digli che lo ami", rispose Wilma. "Digli che ti manca. Digli che la festa della mamma si avvicina, nel caso se ne sia dimenticato".


Ogni giorno Wilma impegna la signora Kearon in qualche attività per mantenere la mente al lavoro. Wilma le legge il giornale, chiede di contare i soldi per le compere, o le mostra le foto di famiglia che ha a portata di mano. Altre attività semplici da fare con persone affette da demenza sono:

  • Guardare le foto e fare domande per stimolare la memoria (anche se bisogna essere pronti a cambiare tattica se i ricordi non arrivano)
  • Ascoltare musica, in particolare quella preferita dalla persona cara o assistito
  • Fare esercizio fisico, come danzare o camminare lungo un corridoio nell'appartamento o nel marciapiede davanti.
  • Impegnarsi in semplici lavori di bricolage
  • Sistemare i fiori

QUINO old people


Recentemente ho sentito una meravigliosa storia sulla NPR sull'utilizzo di fotografie (non foto di famiglia, ma quelle tratte da libri o riviste) per coinvolgere le persone affette da demenza nella narrazione improvvisata. Questa narrazione apre a un mondo di conversazione che non dipende dalla memoria o nell'uso di informazioni giuste o sbagliate.


Dal momento che un assistito o una persona cara affetta da demenza spesso si disorienta nel tempo, si consigliano anche strategie per rendere il tempo più "visibile", come ad esempio:

  • Scrivere il giorno e la data in lettere e cifre grandi e grosse su una lavagna cancellabile o su un pezzo di carta
  • Mantenere visibile un grande orologio
  • Leggere un quotidiano, come fa Wilma.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Marki FlanneryScritto da Marki Flannery, presidente di Partners in Care.

Pubblicato in The Huffington Post il 7 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)