Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'approccio alla transizione dalla fase iniziale a quella media della demenza

Anziano al volanteDriving and Aging L'Alzheimer è una malattia irreversibile che normalmente progredisce lentamente nel tempo. Nel corso della malattia, i caregivers sono spesso testimoni dei sottili cambiamenti nella capacità della persona di ragionare, di elaborare e capire le informazioni, e di partecipare al processo decisionale.

Il passaggio a un'altra fase è caratterizzato da sottili cambiamenti da un giorno all'altro.


Durante la transizione dalla fase iniziale allo stadio medio della demenza, una persona può vivere piccole difficoltà quotidiane nei compiti di routine. Il giorno successivo il caregiver può credere che l'altro sia una persona completamente diversa a causa dei problemi con il giudizio alterato e il ragionamento per non parlare dei vari altri sintomi associati con i disturbi della memoria.


Passando alle fasi intermedie, la persona avrà bisogno di vigilanza maggiore e più attenta per eseguire o partecipare alle attività di routine. Le preoccupazioni di sicurezza e i sintomi comportamentali diventano chiari, poichè la capacità della persona di ragionare diminuisce e aumenta il suo livello di agitazione e frustrazione. I caregiver si trovano a dover cambiare il modo di comunicare con i loro cari. Ragionare con una persona che sta lentamente perdendo la capacità di comprendere la logica porta solo alla frustrazione. I caregivers devono unvece adattare il loro approccio con tecniche diversive.


Adattare le tecniche di comunicazione è fondamentale per evitare inutili frustrazioni e scontri. Sia la persona che sperimenta la demenza che il caregiver avrà giorni meno stressanti quando si utilizzano tecniche amichevoli con la demenza. Un classico esempio riguarda la persona con demenza la cui abilità di guida è stata valutata da un professionista qualificato. Troppo spesso non si ricorda che il terapeuta professionale ha raccomandato che venga fatta cessare la guida o che la patente sia revocata. Egli dimostra un intenso desiderio di mantenere l'indipendenza, ma non ha la capacità di capire la logica del motivo per cui non deve guidare.


Per affrontare questo difficile problema di sicurezza, si può suggerire di insegnare al caregiver come evitare la reazione naturale quando cerca di ragionare con la persona. In situazioni simili, i caregivers hanno preso con successo il controllo del sedile di guida, offrendo suggerimenti come "E' passato molto tempo dall'ultima volta che ho guidato. Perché non mi fai guidare oggi?". Un altro suggerimento è quello di posticipare brevemente la partenza mentre si svia la sua attenzione verso qualcos'altro. Suggerire un pranzo leggero prima di avventurarsi a fare spese. Magari dopo aver gustato uno spuntino rinfrescante avrà dimenticato il suo intenso desiderio di guidare. Quindi permettere al caregiver di prendere semplicemente le chiavi della macchina e mettersi al posto di guida, senza una discussione su chi deve guidare.


Durante tutta la giornata, nascono scenari comuni che rendono necessario al caregiver improvvisare come adattare creativamente l'approccio della comunicazione per rendere la vita più facile alla persona con demenza e al caregiver.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

***********************
Dotty St. AmandScritto da Dotty St. Amand, an administrator of memory care assisted living in Fort Myers and adjunct faculty teaching dynamics of aging for allied health. - Dotty St. Amand è un amministratore di cura memoria assistito vive a Fort Myers e ausiliari dinamiche Docenti di invecchiamento per la salute alleata.

Pubblicato in News-Press.com il 17 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.