Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possiamo prevenire l'Alzheimer? 3 azioni suggerite dalla scienza per ridurre il rischio

Dimenticaredon't-forget Hai mai avuto uno di quei momenti? Dimenticare un nome, non trovare una cartella che avevi in mano appena un minuto prima, o entrare in una stanza e avere il vuoto su quello che serve fare?

Per molti baby boomers, questi piccoli vuoti di memoria portano a grandi preoccupazioni: stiamo perdendo la mente, oltre alle chiavi?


Per molti di noi questi momenti di oblio sono leggeri e non significano niente di più che essere troppo distratti, troppo stanchi, o troppo arrugginiti nel pensiero. Ma spesso ci si domanda: e se questo fosse l'inizio dell'Alzheimer? Forse c'è qualcosa che dovrei fare?


Possiamo prevenire l'Alzheimer? Sarebbe tremendo se potessimo farlo. L'Alzheimer colpisce 1 americano ogni 8 oltre i 65 anni ed è la 6a causa principale di morte negli Stati Uniti (l'unica in tale elenco senza una cura efficace o un trattamento per rall entarne la progressione). Oltre alla sofferenza incalcolabile portata dalla malattia, il danno economico è estremamente pesante, con un costo stimato di 200 miliardi di dollari solo nel 2012.


Anche se la ricerca sulla prevenzione dei disturbi della memoria è giovane, gran parte dei dati suggeriscono alcuni passi chiari che possiamo intraprendere per modificare il nostro stile di vita, con il potenziale di ridurre il rischio di perdita grave di memoria. Anche se potrebbero essere necessari anni per sapere con certezza il valore di questi interventi, nel complesso sono noti per migliorare la salute, e con pochi rischi nel complesso.

Vuoi sapere cosa potresti fare per prevenire l'Alzheimer? Queste sono tre cose che la scienza indica come possibili in questo momento per ridurre la probabilità di sviluppare la malattia:

 

  1. Muoversi. Molteplici studi hanno sottolineato il beneficio di una regolare attività fisica per la salute generale del cervello e il rischio di demenza. Studi hanno trovato che l'esercizio aerobico affila la performance giornaliera, migliora le funzioni cerebrali, e riduce il rischio di compromissione della memoria nel corso della vita. In effetti, i risultati sull'attività fisica sono i più forti e più coerenti su tutta la linea (suggerendo che l'allenamento con diversi sports può fare di più per il cervello delle parole crociate).
    Quanto esercizio bisogna fare? Gran parte della ricerca suggerisce che qualsiasi attività aerobica costante, anche camminare semplicemente con un buon ritmo per 45 minuti al giorno per diversi giorni alla settimana, può fare la differenza nel rischio di demenza.
    Inoltre possono essere d'aiuto le attività informali, tipo camminare nel lavoro o fare lavori domestici. Ricercatori della Rush University di Chicago hanno recentemente riferito che tutta l'attività fisica, anche l'attività non da esercizio, ha ridotto il tasso di declino cognitivo globale in un campione di anziani seguiti per un periodo di quattro anni.
         
          
  2. Attenzione alla riserva metabolica. Anche se spesso mi viene chiesto se esiste una dieta speciale da seguire per ridurre il rischio di demenza, alcuni dei miei clienti sono consapevoli del fatto che quanto pesiamo (e dove portiamo quel peso) può in sostanza contare più di quello che mangiamo. L'obesità aumenta il rischio di diabete di tipo II e ipertensione, entrambi da tempo associati a tassi più alti di tipi di demenza correlati all'ictus.
    Recentemente gli scienziati hanno rivolto la loro attenzione alla possibile relazione tra la massa corporea e il rischio di Alzheimer. Studi hanno dimostrato che gli individui obesi o anche solo in sovrappeso e che portano quel peso nella sezione centrale (il tanto odiato "grasso della pancia") sono molto più vulnerabili alla demenza in età avanzata.
    Ricercatori leader nel settore propongono ora un modello di "riserva metabolica", suggerendo che uno stile di vita che riduce il rischio di sindrome metabolica (associato da lungo tempo a un rischio maggiore di malattia cardiaca), e che supporta l'efficienza della funzione metabolica, può aiutare ad evitare il declino cognitivo.
    Questi risultati integrano ciò che sappiamo sul condurre uno stile di vita sano per il cervello, comprese scelte alimentari sane, in un quadro teorico della comprensione dei benefici di protezione che tali fattori possono svolgere nel ridurre il rischio di demenza.
         
           
  3. Restare impegnati. Il modo ultimativo per scongiurare l'Alzheimer è quello che raddoppia come prescrizione per una vita vitale e significativa. Studi suggeriscono che uno dei modi migliori per proteggere il cervello è di rimanere impegnati. Si è scoperto che l'impegno intellettuale non solo riduce il rischio di Alzheimer, ma può anche ritardare la comparsa dei sintomi, se proprio dobbiamo sviluppare la malattia.
    Tali attività possono costituire la riserva cognitiva, che ci fornisce più che un "cuscinetto" di fronte alla neuro-degenerazione. Ulteriori studi hanno dimostrato che anche restare socialmente impegnati può essere utile, per merito in parte alle sfide intellettuali che vengono dal restare sociali.
    Infine, ci sono diversi studi piccoli, ma stimolanti, che dimostrano che la meditazione o l'avere un senso di scopo nella vita possono essere legati a un rischio più basso di demenza, il che suggerisce che la salute emotiva può contare pure per la salute a lungo termine del cervello.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Cynthia R. Green, Ph.D.Scritto da Cynthia R. Green, Ph.D., Psicologo clinico ed esperta di salute del cervello/memoria, fondatric di "Memory Arts"; autrice di "Total Memory Workout".

Pubblicato in The Huffington Post il 24 Novembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)