Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dispositivo commerciale per stimolazione cerebrale danneggia la memoria

Dopo aver ricevuto la stimolazione elettrica a bassa intensità alla parte frontale del cervello, attraverso un dispositivo commerciale, in vendita libera, i partecipanti a uno studio hanno mostrato alterazioni della memoria.


Le psicologhe Laura Steenbergen e Lorenza Colzato, con i loro colleghi del Leiden Institute of Brain and Cognition e i colleghi ricercatori del Max Planck Institute on Human Development, hanno pubblicato i risultati su Experimental Brain Research.

 

Dispositivo commerciale non invasivo di stimolazione del cervello in prova

Seguendo il suggerimento rilevante di diversi istituti di ricerca e scienziati eminenti, la Steenbergen e colleghi sono stati i primi a indagare se, e in che misura, l'applicazione di un dispositivo non-invasivo di stimolazione cerebrale commerciale (chiamata «stimolazione transcranica a corrente diretta» - tDCS), migliora le prestazioni cognitive, come pubblicizzato nei media.


"Dati i rischi potenziali dell'errato uso della tDCS, e dato che gli effetti a lungo termine sul cervello non sono stati pienamente esplorati, c'è la necessità di ulteriori ricerche e regolamenti o linee guida ufficiali per l'uso personale della tDCS", dice la Steenbergen.

 

Il metodo di ricerca

24 partecipanti sani hanno ricevuto corrente a bassa intensità, somministrata mediante elettrodi alla parte frontale del cervello attraverso la cute, per mezzo di un dispositivo tDCS commerciale (foc.us auricolare v.1, nelle foto).


I partecipanti sono andati al laboratorio due volte e hanno ricevuto una lieve corrente elettrica che facilita l'attivazione dei neuroni nella regione puntata, oppure una imitazione (stimolazione falsa).


Dispositivo commerciale per stimolazione cerebrale  danneggia la memoriaDurante e dopo la stimolazione, la Steenbergen ha chiesto ai partecipanti di eseguire un compito della memoria di lavoro in cui hanno dovuto aggiornare informazioni ricordate.

 

Memoria di lavoro compromessa

Rispetto a quando i partecipanti hanno ricevuto la stimolazione falsa, la stimolazione attiva ha compromesso le prestazioni della memoria.


La Colzato dice: "Anche se preliminari, questi risultati mostrano il ruolo critico fondamentale e attivo della comunità scientifica nel valutare le affermazioni generiche, a volte di vasta portata, del settore dell'allenamento del cervello, per quanto riguarda l'impatto dei loro prodotti sulle prestazioni cognitive".

 

 

 


Fonte: Nederlandse Vereniging voor Psychonomie via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Laura Steenbergen, Roberta Sellaro, Bernhard Hommel, Ulman Lindenberger, Simone Kühn, Lorenza S. Colzato. “Unfocus” on foc.us: commercial tDCS headset impairs working memory. Experimental Brain Research, 2015; DOI: 10.1007/s00221-015-4391-9

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)