Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un labrador addestrato per dare più autonomia a un malato di Alzheimer

Un labrador addestrato per dare più autonomia a un malato di AlzheimerUna donna di Waikato (Nuova Zelanda), che ha avuto la diagnosi di Alzheimer, è in attesa di riconquistare la sua indipendenza grazie ad un amico a quattro zampe appositamente addestrato.


Lexus, un labrador di due anni, è stato addestrato per assistere Anne Dredge nella gestione della malattia.


Anne e suo marito Peter Dredge hanno venduto la loro attività assicurativa e si sono trasferiti da Hamilton a Paeroa per aiutare Anne in questo cambiamento. Peter Dredge è visibilmente turbato, mentre parla del momento in cui la moglie ha avuto la diagnosi. "Ad Anna è stato diagnosticato l'Alzheimer atipico tre anni fa ... l'abbiamo visto arrivare per diversi anni. Avevamo una attività e lei si occupava dell'amministrazione e le cose hanno cominciato a farsi davvero incasinate, i documenti e le cose".


L'Alzheimer è una malattia neurologica che causa la perdita di memoria e un declino cognitivo. Non esiste una cura. Peter Dredge ha detto che la parte più difficile della diagnosi è stata venire a patti con il fatto che Anna capiva che stava perdendo la funzionalità, mentre la maggior parte degli altri con il morbo non lo percepiscono.


"Come abbiamo affrontato questo, in genere non ci facciamo sorprendere dalle cose", ha detto. "Siamo stati molto proattivi, facciamo molto esercizio, usiamo una bici tandem ora, perché Anna è pericolosa da sola. Non riusciva a capirlo, continuava a stare al centro della strada con le auto che le andavano incontro. Così ora abbiamo un tandem e la gente di Paeroa probabilmente si fa domande su di noi perché ci piace correre sui binari con il tandem".


Julie Hancox, istruttore di Assistance Dogs New Zealand Trust, ha detto che i cani di assistenza non si limitano a fare la differenza per una sola persona, ma danno benefici anche alla famiglia. "Quando hai una persona con disabilità, quel cane la aiuta a sentirsi meglio per le cose", ha detto.


La Hancox ha detto che il cane porta un corpetto che lo identifica come animale da assistenza. "Il cane da assistenza con il corpetto permette alle persone di individuarlo e di capire che c'è qualcosa che non va, c'è più di quanto non sembri. Esso fa una grande differenza per le famiglie, abbiamo avuto nonni che possono portare fuori i nipoti e farlo con fiducia".


La Hancox e il suo team addestra i cani per varie disabilità, i cui bisogni non sono soddisfatti:

"Lo facciamo esaminando la perdita delle funzioni e quindi addestrando il cane per soddisfare le esigenze di quella perdita di funzione. Non importa il nome della diagnosi, se vediamo che un cane può realmente aiutare la persona con disabilità e mitigare fondamentalmente l'impatto di questo in ambito pubblico, allora addestreremo il cane a fare proprio quello.

"Per una cosa come l'Alzheimer guardiamo le cose simili a quelle che deve fare un cane guida, vogliamo che il cane faccia un lavoro molto forte di destinazione e che sia in grado di assumere un ruolo di guida se la persona diventa un po' confusa e insicura su dove sta andando.

"Altri esempi sono i cani che alleniamo per i bambini con autismo, vediamo di formare il cane a trattenere il bambino e impedirgli di correre sulla strada. Al cane può essere insegnato di fermarlo con qualcosa di simile a una gomitata se comincia ad agitare le mani e fare cose del genere".


La Hancox ha detto che c'è una lista di attesa di due anni e che allena tra gli 8 e i 10 cani all'anno ad un costo di circa 20.000 dollari NZ (circa 11.500 Euro).

 

 

 


Fonte: Donna-Lee Biddle in Stuff.co.nz (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.