Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tè allucinogeno dell'Amazzonia stimola la crescita dei neuroni e potrebbe 'trattare' l'Alzheimer

Tè allucinogeno dell'Amazzonia stimola la crescita dei neuroni e potrebbe 'trattare' l'AlzheimerLe macchie verdi sono i neuroni giovani dopo il trattamento con tetraidroarmina
L'Ospedale di Sant Pau di Barcellona, ​​in collaborazione con la Fondazione Beckley e lo Spanish National Research Council di Madrid, ha reso noti i risultati di uno studio che ha esaminato il potenziale dell'ayahuasca di promuovere la neurogenesi, lo sviluppo di nuove cellule cerebrali.


I ricercatori ritengono che questi risultati possano aprire una nuova strada di ricerca per contribuire allo sviluppo di farmaci per il trattamento di malattie come l'Alzheimer, il Parkinson e la dipendenza.


Il Dr Jordi Riba, primo ricercatore, ha presentato i dati preliminari alla Conferenza Interdisciplinare sulla Psychedelic Research di Amsterdam lo scorso fine settimana. I risultati hanno dimostrato che due composti che si trovano nel tè allucinogeno (armina e tetraidroarmina), stimolano potentemente la trasformazione delle cellule staminali in nuovi neuroni.


Amanda Feilding, direttrice della Fondazione Beckley ha dichiarato: "Le scansioni frutto della collaborazione Beckley / Sant Pau, che dimostrano la nascita di nuovi neuroni, sono molto interessanti e suggeriscono che l'ayahuasca potrebbe portare ad un nuovo approccio per il trattamento di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e il Parkinson, tra le altre".


Gli esperti hanno creduto per anni che il cervello non producesse neuroni nell'età adulta. Nel 1990, la ricerca ha cambiato questo dato, mostrando che si generano nuovi neuroni nel corso della vita adulta in due aree del cervello umano: l'area intorno ai ventricoli e nell'ippocampo.


L'ippocampo, che è ritenuto il centro delle emozioni e del sistema nervoso autonomo, ha un ruolo chiave nella memoria. La sua funzione diminuisce con l'età e con i disturbi neurologici. In condizioni normali, il tasso della nascita di nuovi neuroni è molto basso, e non può tenere il passo con il tasso di morte neuronale che si verifica nelle malattie come ad esempio l'Alzheimer.


Nello studio, sono state isolate delle cellule staminali neurali dall'ippocampo di topi adulti. Le cellule staminali sono state coltivate in laboratorio e alle colture sono state aggiunte sostanze presenti nell'ayahuasca e confrontate con una soluzione fisiologica di un controllo placebo.


Gli scienziati hanno descritto i risultati come 'impressionanti': le sostanze ayahuasca hanno stimolato la trasformazione delle cellule staminali in nuovi neuroni.


Il Dr Riba sta studiando l'ayahuasca da venti anni. L'ayahuasca è una potente miscela allucinogena usata da secoli dagli sciamani in Amazzonia per scopi medici e spirituali. Ottenuta da una miscela di piante della giungla, la sua popolarità è enormemente aumentata negli ultimi anni in tutto il mondo, come aiuto all'esplorazione spirituale, alla psicoterapia e alla guarigione.

 

 

 


Fonte: Olivia Lerche in Express.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.