Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una diagnosi di Alzheimer non è la fine

Ci auguriamo tutti che noi, e le persone che amiamo, non avremo l’Alzheimer, e con buoni motivi. La verità, tuttavia, è che è possibile avere una vita decente con Alzheimer, anche se la maggior parte della gente non ci crede.

Quasi tutti credono che l’Alzheimer devasta il cervello, distrugge i ricordi di una persona, rovina le relazioni – di fatto distrugge l’intera personalità dell’individuo.

Non c'è da stupirsi che un'indagine del 2010 su 1.007 adulti condotta da Harris Interactive ha rivelato che quasi lo stesso numero di persone negli Stati Uniti teme di "contrarre" l’Alzheimer (31 per cento) e ha paura del cancro (41 per cento) e che la paura dell’Alzheimer è aumentata di oltre il 50 per cento dal 2006, più di qualsiasi altra malattia. Nonostante questo grande spostamento attitudinale, un 62 per cento degli intervistati ha anche detto di sapere poco o nulla dell’Alzheimer.

In realtà, un gran numero di persone nei primi 10 anni di questa malattia, vivono la propria vita al massimo, rinnovando e approfondendo i rapporti con coloro che amano e che li amano. Ad esempio, Jim Murr in South St. Paul, (Minnesota) ha vissuto con e amato la moglie Jean per 10 anni dopo lei ha sviluppato l’Alzheimer. Jim le ha scritto una bella lettera d'amore dopo che è morta, sotto forma di un breve libro che descrive la sua vita e quella di entrambi con la demenza, durante i quali "Jean si svegliava con un sorriso ogni mattina", riempiendo il cuore di gioia. Un altro esempio sono le 300 persone affette da demenza che vengono ogni tre mesi al Coolidge Center Theatre a Brookline per vedere scene dei film diventati icone (si pensi alla scena tra Bogart e la Bergman alla fine di Casablanca) e condividere i ricordi che i film richiamano alla mente.

Che cosa possiamo sperare?

Una cosa non possiamo sperare è una pillola magica che cura l'Alzheimer. Ci sono molte ricerche in corso, e di tanto in tanto sentiamo parlare di promettenti sviluppi. Finora, quello che i migliori farmaci possono fare è rallentare la perdita progressiva delle capacità cognitive. Ma nessuno si aspetta una cura in tempi brevi. Conviveremo con l’Alzheimer per il futuro che possiamo prevedere.

Possiamo sperare nell'uso sempre maggiore di interventi non farmacologici che aiutano le persone con Alzheimer a vivere una vita migliore per più a lungo possibile. Come ho dettagliato nel mio libro, "I'm Still Here", ci sono una miriade di modi per aiutare le persone con Alzheimer a superare i "problemi comportamentali" e la sofferenza emotiva che si basano sulla prospettiva che una persona con Alzheimer è ancora una persona con interessi, desideri e capacità.

Possiamo anche sperare che i quartieri siano progettati in modo che le persone che vivono sole o con le loro famiglie possono trovare più facilmente la strada per un negozio e tornare a casa. Possiamo sperare che cinema, musei, negozi e caffè siano "Alzheimer-friendly" [facilmente accessibili per i malati di Alzheimer] con personale qualificate, programmi speciali e manifestazioni volte a coinvolgere i clienti con difficoltà cognitive. E possiamo sperare in una riduzione della stigmatizzazione [=vergogna] pubblica che circonda l’Alzheimer in modo che coloro che vivono con la demenza non siano isolati, sia a casa che nelle istituzioni a causa delle paure, nostre e loro.

Cosa si può fare?

Se a qualcuno è stato diagnosticato l’Alzheimer, può rimanere attivo e coinvolto con altre persone. È possibile perseguire gli interessi a lungo termine e anche apprendere una nuova abilità. Molte persone trovano grande soddisfazione nell’arte, sia a farla che ammirarla. Altri trovano soddisfazione nei vecchi film che mantengono in vita i ricordi, concerti con musica che porta piacere, passeggiate con chiacchierate per esercitarsi in ambienti familiari. Se si conosce una seconda lingua, continuare così e magari fare un corso di aggiornamento.

Se si vive con, o ci si prende cura di una persona con Alzheimer, è possibile concentrarsi sul momento (anche piccole gioie come un sorriso alla mattina) piuttosto che essere guidati dalla paura di un futuro sconosciuto immaginato dalle cattive notizie lette e ascoltate. È possibile fare insieme una crociera pianificata e ben organizzata. Si possono cercare i musei che offrono tour speciali per persone con problemi di memoria e frequentarli regolarmente. È possibile organizzare la vita con la persona che ami intorno alle cose che ti piace fare, come giocare a golf, andare ai concerti, andare a manifestazioni sportive.

Si può anche diventare attivi nella comunità e lavorare per farla diventare "amichevole con la demenza". Contattare il locale centro anziani e l’Associazione Alzheimer, nonché l'ufficio del sindaco e l’ufficio locale per gli anziani per incoraggiarli a diventare "amichevoli con la demenza".

Ancora più importante, non accettare l'opinione comune che l’Alzheimer è sempre e solo fonte di cattive notizie. Si tratta di una terribile malattia, ma una diagnosi di Alzheimer non è la fine della vita, decisamente.

 


John Zeisel

Pubblicato su The HuffingtonPost il 3 maggio 2011 Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.