Un esperto citato da The Australian Martedì avvisa gli anziani di riflettere attentamente quando hanno bisogno di un intervento che richiede anestesia, in quanto ritiene che vi siano prove che i medicinali [per l'anestesia] possono accelerare lo sviluppo dell'Alzheimer.
E' da tempo controversa la capacità dei farmaci anestetici di influenzare la mente; diversi studi mostrano che tra il 30 e il 50 per cento dei pazienti restano confusi, con la mente ottenebrata per una settimana dopo l'intervento chirurgico, numero che scende al 10-15 per cento dopo tre mesi.
Il Professore Associato David Scott, direttore di anestesia all'Ospedale di San Vincenzo di Melbourne in Australia, ha detto a una conferenza medica a Hong Kong che ci sono prove preliminari che "il tasso di conversione nell'Alzheimer aumenta dopo l'anestesia e la chirurgia nei pazienti anziani". Anche se le prove non sono inconfutabili di per sé, Scott ha detto ai medici della conferenza dell' Australian & New Zealand College of Anaesthetists che i sospetti di un legame è stato rafforzato dalle nuove scoperte sui topi, che alcuni farmaci anestetici di uso comune accelerano la degenerazione delle cellule nervose caratteristica dell'Alzheimer.
"Penso che le persone sono spaventate di contrarre la demenza, e penso che dovrebbero esserlo", ha detto il professor Scott a The Australian. "La connessione (con gli anestetici) è sempre più forte. Non penso che causino l'Alzheimer, noi pensiamo che lo acceleri nei pazienti che non sanno di averlo già".
Pubblicato inizialmente su The Australian il 17 maggio 2011, citato su MyFox.com il 16 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.
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