Frances Wolan non parla molto in questi giorni. Ma l'ospite del Westmont Nursing and Rehabilitation Center ha avuto molto da dire sul suo nuovo amico, Pikatti, un robot terapeutico che guarda, sente e tuba come un cucciolo di foca della Groenlandia.
"È vivo?" ha chiesto Wolan, 94 anni, rianimandosi sulla sua sedia a rotelle dopo che il robot ha aperto i suoi grandi occhi neri. "E' così soffice, è meraviglioso". Il robot di meno di 3kg a forma di foca è progettato dalla Paro Robot, in Giappone, ed è utilizzato da circa 40 agenzie di medici e ospedali negli Stati Uniti come trattamento per pazienti affetti da demenza, in particolare quelli che hanno difficoltà a parlare.
|
All'inizio di questo mese, Corey Tague, educatore alla Passages Hospice di Elgin, ha portato il peluche alla casa di cura Westmont per una sessione di terapia. Tague, custode del robot per l'agenzia dell'hospice, ha detto che il nome del robot significa "compagno" nella lingua Inuit. I robot della Paro tubano, piangono, battono gli occhi e muovono parti del corpo. Sono in vendita a circa 6.000 dollari l'uno.
"Le interazioni [che i pazienti hanno con il robot] sono fenomenali", ha detto Tague. "Abbiamo avuto ospiti che non parlavano da più di un anno interagire improvvisamente con esso. Per esempio, essi parlano dei loro ex animali domestici, delle aziende agricole dove una volta vivevano e degli animali di cui si occupavano".
Tague dice che il robot è una sostituzione della terapia con gli animali, che secondo gli esperti è un buon modo per avere una risposta da pazienti affetti da demenza. "[Pikatti] non è un animale minaccioso, per questo è una foca. Alcune persone non amano cani o gatti, ma un cucciolo di foca risulta più accettabile per loro".
Tague ha detto che alcuni pazienti affetti da demenza rispondono e interagiscono meglio con gli animali che con le persone. "La malattia porta alcuni pazienti a diffidare delle persone, poichè pensano che stiano derubandoli", ha detto Tague. "Alcuni possono provare delusione, a volte. Un cucciolo di foca, per esempio, non è un pericolo, così si sentono più a loro agio interagendo con esso."
Il robot di ottava generazione è in uso in Giappone e in tutta Europa dal 2003, secondo Christine Hsu, responsabile alla Paro Robots US, a Itasca. Hsu dice che circa 1500 robot sono in uso in Giappone e in Europa e che la società commercializza il robot negli Stati Uniti da circa 18 mesi. "Non solo i pazienti con demenza trovano aiuto dai robot", dice, "ma aiuta anche i caregivers, perché riduce il livello di stress del paziente". Ha detto che il robot è utilizzato anche per curare i bambini con autismo. La società affitta il robot a $ 200 al mese. Ha aggiunto che il robot è costoso perché è interamente fatto a mano. Funzionari della Passages hanno detto che stanno affittando il robot, che è ricoperto di pelliccia artificiale antibiotica e ha due processori che controllano il software proprietario per il suo comportamento così come i sistemi di riconoscimento vocale. Il robot riconosce la luce, il suono, la temperatura e il tatto, e nel tempo sviluppa il proprio carattere, secondo Hsu.
Benjamin Friedman, amministratore della casa di cura Nursing & Rehabilitation Home di Forest Park, ha detto che i funzionari della Passages hanno portato il robot alla casa di cura due volte quest'anno. "Esso offre agli ospiti una stimolazione unica che permette loro di esprimere i sentimenti," ha detto Friedman. "Abbiamo avuto un ospite che non parlava cominciare a pronunciare parole. E' stato incredibile osservarlo". Friedman ha detto di aver notato anche che gli ospiti sono più stimolati. "Questi pazienti vengono sempre stimolati, ma il robot dà loro l'opportunità unica di esserne la nutrice, in qualche misura", ha detto. "Una donna ha cominciato a parlare il suo vecchio fidanzato. Deve avere riacceso sentimenti di calore per lei da una relazione passata. E' stato bello che lei lo abbia detto".
Copyright © 2011 Chicago Tribune
Scritto da Joseph Ruzich su Chicago Tribune il 18 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti: |