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Quando la perdita di memoria indica la presenza dell'Alzheimer?

Ho la fortuna di lavorare con molti giovani. Mi piace dire loro che vorrei averli conosciuti quando ero più giovane e la mia mente era agile come la loro. Anche se l'esperienza e il giudizio permettono alla maggior parte di noi di continuare a funzionare ad un livello elevato per la maggior parte della nostra vita, quando invecchiamo cominciamo a notare dei cambiamenti nelle nostre capacità cognitive.

Questi cambiamenti possono essere allarmante a prima vista, ma alla fine, come le nostre rughe, entrano a far parte della nostra transizione nella vita.

Se hai più di 50 anni ci sono stati giorni in cui ti sei alzato dalla poltrona del soggiorno, sei entrato in camera da letto, hai guardato intorno nella stanza e ti sei chiesto "di che cosa avevo bisogno?". Se poi quello stesso giorno hai passato cinque minuti a cercare le chiavi della macchina o il cellulare, probabilmente hai cominciato a chiederti se, come Ester, la zia di tua madre, stavi sviluppando una forma precoce di Alzheimer (AD). Aggiungi un episodio che hai dimenticato il numero telefonico di tuo figlio e senti che è il caso di chiamare un amico per chiedergli se ha notato qualche differenza nelle tue capacità di pensare. Può essere che l'Alzheimer è proprio dietro l'angolo?

Qual è il confine tra la perdita di memoria legata all'età e l'inizio di Alzheimer? Questa fase di transizione viene chiamata lieve decadimento cognitivo (Mild Cognitive Impairment o MCI).

Invecchiamento normale e MCI

Nasciamo con miliardi di cellule nervose nel cervello e non appena facciamo il primo respiro cominciamo a perderne alcuni, così lentamente che in un primo momento non c'è impatto sulle nostre capacità cognitive. Gli psicologi stimano che l'età di punta per conseguire nuove conoscenze è verso i 25 anni, poi diventa più difficile acquisire nuove competenze nel corso della restante vita. Con l'avanzare dell'età, potremmo non notare cambiamenti nelle nostre capacità cognitive fino ai 50 anni, perchè il giudizio e l'esperienza ci fanno attraversare questi sucessivi decenni.

Il normale invecchiamento influenza la nostra capacità cognitiva in vari modi. La velocità con cui si acquisiscono nuove informazioni rallenta come pure la capacità di svolgere compiti specifici. Gli psicologi la chiamano velocità di elaborazione dell'informazione. Non possiamo fare le cose così velocemente come a 25 anni di età, ma il lavoro viene fatto e il problema risolto. La nostra memoria immediata e quella remota sono ancora intatte, ma potremmo avere difficoltà a ricordare qualcosa che è successo nella prima parte della giornata, tipo 'dove ho lasciato le chiavi?'. Quando si incontra qualcuno che non abbiamo visto da mesi, potremmo non ricordare immediatamente il suo nome, ma ci arriva dopo un po'. Abbiamo problemi a trovare la parola che vogliamo utilizzare e poi, più tardi, ci ritorna in mente mentre prepariamo la cena. Tutto questo fa parte del normale invecchiamento.

La perdita delle nostre capacità cognitive può essere una processo lento e insidioso e il passaggio dal normale invecchiamento di decadimento cognitivo lieve (MCI) può essere difficile da riconoscere e diagnosticare nelle sue prime fasi. Un nuovo sistema di classificazione dell'Alzheimer riconosce che il MCI può essere una fase iniziale della malattia che può progredire alla demenza. Tuttavia in questo momento, è difficile predire chi svilupperà l'AD e che non lo farà. Le persone che infine svilupparanno l'AD possono essere prive di sintomi per molti anni prima di iniziare a notare i problemi e potrebbero essere richiesti diversi anni per passare da MCI ad AD. Si stima che dal 10 al 15 per cento delle persone con MCI progrediscono all'AD clinica ogni anno, o per dirla in alto modo sono richiesti 6-10 anni per passare da una all'altra patologia.

Quando dovresti preoccuparti?

All'inizio di quest'anno, l'Istituto Nazionale dell'Invecchiamento (in USA) ha emesso una serie di linee guida che classifica il MCI come una fase tra il momento in cui stanno avvenendo cambiamenti nel cervello, ma la persona non ha sintomi e la fase successiva, quando la persona ha chiaramente la demenza. I cambiamenti cognitivi in MCI non sono ancora abbastanza gravi da interferire con la vita quotidiana e le attività abituali.

Se hai il MCI e passi ad AD, è opportuno prepararsi in modo appropriato. Ma, come si fa a sapere se si ha MCI o semplice perdita di memoria legata all'età? Ho sottolineato le caratteristiche più importanti da considerare. Potresti avere MCI se:

• Dimentichi le cose di frequente
• Dimentichi importanti appuntamenti ed eventi
• Sono sopraffatto dalle decisioni
• Hai difficoltà a trovare luoghi familiari
• Ti viene detto da familiari o amici che hanno notato i cambiamenti
• Noti che i tuoi problemi stanno progredendo
• Hai difficoltà ad imparare nuove attività
• Hai problemi a maneggiare il denaro o pagare le fatture

Cosa fare se si ha MCI

Nessuno vorrebbe sentire che la propria perdita di memoria o i problemi cognitivi sono i sintomi dell'Alzheimer e che tali problemi continueranno a peggiorare. Tuttavia, sapere cosa riserva il futuro dà, sia a te che alla tua famiglia, la possibilità di prepararsi. C'è ancora tempo per fare le cose che vuoi fare, ma altrettanto importante è usare quel tempo per prepararsi a un futuro in cui non sarai in grado di prendere tali decisioni. E' importante fare questi piani sia che si sviluppi AD sia nel caso contrario.

E' opportuno:

• Partecipare a uno studio di ricerca clinica su pazienti affetti da MCI. Anche se potrebbe non modificare il corso della malattia, può aiutare gli altri per il futuro.

• Parlare con il medico delle cose che puoi fare per massimizzare la salute e le capacità cognitive. Queste comprendono dieta, esercizio fisico e mentale e uso di farmaci che possono aiutare la cognitività. Sfortunatamente non abbiamo farmaci che alterano il corso dell'Alzheimer, ma possiamo migliorare le abilità mentali nelle prime fasi di MCI e AD.

• Effettuare una revisione completa di tutti i documenti finanziari e legali per essere certo che tutto sia in ordine nel modo in cui vuoi che sia. Chi avrà i poteri di Procura e prenderà decisioni per te quando non sarai più in grado di farlo?

• Hai un testamento biologico e hai detto alla tua famiglia che tipo di cura desideri quando non puoi più prendere quelle decisioni?

• Chi sarà a dirti il momento in cui non puoi più guidare l'auto? Decidi adesso in quanto è sempre una decisione difficile, come ho già scritto su questo argomento.

• Dire alla famiglia dove vorresti vivere. Come gestire il costo delle cure e chi fornirà l'assistenza se vuoi rimanere a casa? Considera la visita a strutture di residenza assistita o strutture di cura assieme ai famigliari. Molte persone non hanno problemi a "pre-pianificare" il proprio funerale, ma raramente hanno un piano per la propria assistenza a lungo termine.

Tu come hai fatto con l'Alzheimer precoce e che consigli hai per gli altri?

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
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Richard C. Senelick, M.D.Scritto da neurologo, scrittore, blogger e conferenziere internazionale.

Pubblicato in Huffington Post il 15 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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