Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio su gemelli: fattori ambientali sono più significativi della genetica per l'Alzheimer

La questione 'influenze ambientali o genetiche' ha un ruolo importante nella ricerca sull'invecchiamento del cervello, e i ricercatori del Centre for Healthy Brain Ageing (CHeBA) della University of New South Wales di Sydney hanno rivelato nuove intuizioni su uno dei tratti distintivi del morbo di Alzheimer (MA), le placche amiloidi, osservando il cervello di gemelli identici e non identici.


Lo studio, guidato dalla dott.ssa Rebecca Koncz e pubblicato su The Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, ha usato un tipo speciale di scansione chiamata PET (tomografia a emissione di positrone) amiloide, per determinare quale proporzione dell'accumulo di amiloide è determinata dai geni e quale proporzione è determinata da fattori di rischio ambientali o modificabili, come ipertensione e colesterolo alto.


"L'amiloide è una proteina che si accumula nel cervello molto presto nello sviluppo del MA"
, ha detto la dott.ssa Koncz. "È una caratteristica della condizione che inizia ad accumularsi decenni prima che siano evidenti i problemi di memoria".


Secondo il prof. Perminder Sachdev, condirettore del Cheba e responsabile dell'Older Australian Twins Study, i gemelli offrono un'opportunità unica per indagare sull'importanza relativa dei fattori genetici e di stile di vita per il MA, perché i gemelli monozigoti condividono il 100% del materiale genetico, e i gemelli dizigoti (o biovulari) ne condividono circa il 50%.


L'Australia ha uno dei principali registri di gemelli del mondo (Twin Research Australia), i cui membri hanno partecipato allo studio. Le scansioni PET amiloide sono state fatte in collaborazione con il Dipartimento di Scansione e Terapia Molecolare dell'Austin Hospital di Melbourne e con il Dipartimento di Medicina Nucleare e PET all'Ospedale Prince of Wales di Sydney.


I ricercatori hanno scoperto che l'ereditarietà dell'amiloide è moderata, cioè i geni hanno solo un ruolo moderato nel determinare la variazione nell'accumulo di amiloide nel cervello. Secondo la dott.ssa Rebecca Koncz:

"Questo è significativo, perché ci dice che, anche se i geni sono importanti, c'è in realtà un contributo ambientale importante che può rispondere bene all'intervento. .

"Per quanto riguarda i fattori di rischio modificabili, abbiamo esaminato se i fattori di rischio vascolare come l'ipertensione, il diabete, il colesterolo alto o una storia di malattie cardiache, erano significativamente associati a un carico amiloide o avevano una qualsiasi base genetica condivisa".


Lo studio non ha trovato un'associazione tra fattori di rischio vascolare e amiloide, ma sono richiesti studi più grandi.


"Identificare i fattori di rischio modificabili ci porterà a interventi che riducono il rischio di accumulo dell'amiloide, e in definitiva a ridurre il rischio di sviluppare il MA", ha affermato il prof. Perminder Sachdev.

 

 

 


Fonte: Heidi Douglass in Centre for Healthy Brain Ageing / UNSW Sidney (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rebecca Koncz, Anbupalam Thalamuthu, Wei Wen, Vibeke Catts, Vincent Dore, Teresa Lee, Karen Mather, Melissa Slavin, Eva Wegner, Jiyang Jiang, Julian Trollor, David Ames, Victor Villemagne, Christopher Rowe, Perminder Sachdev. The heritability of amyloid burden in older adults: the Older Australian Twins Study. Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, 17 Dec 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)