Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno sviluppato un nuovo metodo per selezionare farmaci per trattare il morbo di Alzheimer (MA). Il loro lavoro chiarisce il motivo per cui finora i farmaci di MA non sono riusciti a curare o invertire la malattia e identifica nuovi obiettivi per il loro sviluppo.


I risultati, pubblicati il 27 gennaio su a Alzheimer’s & Dementia, potrebbe aiutare ad aprire la strada ad approcci terapeutici radicalmente nuovi per trattare il MA.


Lo sviluppo di farmaci per il MA è da tempo guidato dall'ipotesi che sono le placche amiloidi, formate dall'accumulo di proteine ​​di amiloide-beta (Aβ) nel cervello, a uccidere i neuroni e a causare il MA. Di conseguenza, molti sforzi di ricerca si sono concentrati sulla progettazione di farmaci che eliminano queste placche.


"Ma questo approccio non ha portato a una cura o a migliorare la demenza nei pazienti. A volte peggiora la malattia", ha detto l'autore senior Shankar Subramaniam, professore di bioingegneria dell'UC San Diego.


Per capire il motivo, Subramaniam e i suoi collaboratori hanno sviluppato un metodo di selezione di farmaci che esamina quali meccanismi di malattia (endotipi) cambiano nei neuroni dei pazienti a seguito del trattamento. L'endotipo di MA più studiato è la formazione di placca amiloide.


Ma ci sono anche altri endotipi, riferiti per la prima volta da Subramaniam e colleghi in uno studio precedente, che meritano attenzione. Questi includono la de-differenziazione dei neuroni a uno stato cellulare precedente di 'non-neurone', la soppressione dei geni neuronali e la perdita di connessioni sinaptiche.


"Questo è un nuovo test per misurare se un farmaco di MA funziona", ha detto Subramaniam. "La chiave qui è che stiamo usando gli endotipi che abbiamo scoperto per vedere come falliscono i farmaci attuali. Quando i farmaci interagiscono con i neuroni umani, quali endotipi sono riparati dai farmaci, e quali endotipi non si riparano nel processo?".


Questo metodo ha anche di speciale che seleziona i farmaci sulle cellule del paziente reale, come dice Subramaniam:

"Il potere di questo è che puoi fare medicina di precisione e avere un buon sistema modello per studiare il MA".


Il metodo prevede di prendere cellule staminali pluripotenti indotte umane derivate da pazienti con MA familiare, che è una forma ereditaria di MA, e trasformarle in neuroni. I ricercatori trattano questi neuroni con farmaci e usano tecniche di sequenziamento di ultima generazione per valutare quali endotipi cambiano prima e dopo il trattamento. I ricercatori eseguono questa selezione farmacologica anche su neuroni derivati ​​da individui sani, come esperimento di controllo.


In questo studio, i ricercatori hanno selezionato due farmaci sperimentali di MA progettati per ridurre o prevenire la crescita delle placche amiloidi. Uno era un farmaco candidato sviluppato da Eli Lilly, chiamato semagacestat, che aveva fallito negli esperimenti clinici di ultima fase. L'altro era un farmaco candidato sviluppato dal collaboratore e coautore dello studio Steven Wagner, professore di neuroscienze all'UC San Diego.


I ricercatori hanno scoperto che i farmaci riparano solo alcuni endotipi, come la formazione di placche amiloidi. I farmaci riparano in parte anche l'endotipo de-differenziazione, inducendo le cellule 'non-neuroni' a ritrasformarsi in neuroni. Tuttavia, questa trasformazione non è completa, ha notato Subramaniam, perché i neuroni non hanno ancora collegamenti sinaptici e quindi non possono comunicare tra loro.


"Ora sappiamo quali endotipi puntare durante la selezione dei farmaci", ha detto Subramaniam. "Quello che stiamo vedendo è che riparare la formazione della placca amiloide non inverte in alcun modo la malattia. Si è capito che questo endotipo è molto a valle, quindi è troppo tardi. Una volta che i neuroni si de-differenziano in non-neuroni, perdono le loro connessioni sinaptiche, portando alla perdita di memoria e cognizione e di conseguenza, alla demenza".


"Sono molto entusiasta di usare queste nuove strategie di selezione per i farmaci di MA che vengono sviluppati nel mio laboratorio", ha aggiunto Wagner. "Nella mia esperienza nell'industria e ora nelle istituzioni scolastiche, questo è il primo sforzo che usa diversi endotipi per superare i fallimenti dei farmaci che puntano solo le placche amiloidi".


Per il seguito, i ricercatori valuteranno il loro metodo di selezione di farmaci su organoidi cerebrali:

"Vogliamo fare un passo avanti ulteriore per selezionare farmaci su tessuti più realistici, non solo su neuroni in un piatto", ha detto Subramaniam.


La squadra lavorerà anche allo sviluppo di nuovi farmaci candidati di MA, selezionandoli con il suo metodo.

 

 

 


Fonte: Liezel Labios in University of California - San Diego (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andrew Caldwell, Qing Liu, Can Zhang, Gary Schroth, Douglas Galasko, Kevin Rynearson, Rudolph Tanzi, Shauna Yuan, Steven Wagner, Shankar Subramaniam. Endotype reversal as a novel strategy for screening drugs targeting familial Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)